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Mika @ RFM.fr radio on June 10th 2017


Kumazzz

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Mika as a guest  at L'invité de Pascal Nègre of RFM radio at 18h to 19h on  Saturday June 10th 2017.

 

:france::uk::italia:  a long version video with subtitles.

 

AUDIO files

 

 

 

*********************************************

:wink2:We can listen via ONLINE RADIO http://www.rfm.fr/player

 

L'invité de Pascal Nègre

http://www.rfm.fr/programmes/Pascal-Negre-fait-ses-numeros

 

Chaque samedi et dimanche de 18h à 19h, Pascal Nègre accueillera une personnalité du monde de la musique, du spectacle ou qui fait l'actualité.

C'est votre RDV du week-end, de 18h à 19h, Pascal Nègre vous propose ses interviews en compagnie de personnalités du monde de la musique, du spectacle...

 

 

 

Edited by Kumazzz
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Their page is updated ! :thumb_yello:

 

Samedi-10-juin-Mika-est-l-invite-de-Pascal-Negre.thumb.jpg.132011d36d778df5fc109cd9f8d7df86.jpg

 

Samedi 10 juin, Mika est l’invité de Pascal Nègre

http://www.rfm.fr/news/Samedi-10-juin-Mika-est-l-invite-de-Pascal-Negre-11138

 

Pascal Nègre recevra Mika ce samedi 10 juin dès 18h, dans le cadre de son émission «L’invité de Pascal Nègre».

 

 

L’invité de Pascal Nègre est le nouveau rendez-vous présenté par Pascal Nègre sur RFM.

Chaque samedi et dimanche à 18h, Pascal Nègre accueille une personnalité du monde de la musique, du spectacle ou qui fait l’actualité.

 

Ce samedi 10 juin dès 18h, Pascal Nègre recevra Mika.

L’occasion pour le chanteur de nous parler la finale de The Voice diffusé quelques heures plus tard sur TF1.

 

De manière aléatoire, Mika  répondra à une série de questions courtes, bienveillantes, décalées et interactives.

C’est un retour aux sources pour Pascal Nègre puisqu’il a fait ses débuts en tant qu’animateur à la grande époque des radios libres.

 

 

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Thank you for posting. The interview was way more longer than the part they aired on Saturday. Regarding the new album, he spoke about a song that should open the album. I wait, anyway, for the French friends who can help us to understand better what he told exactly.

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1 hour ago, lormare73 said:

Thank you for posting. The interview was way more longer than the part they aired on Saturday. Regarding the new album, he spoke about a song that should open the album. I wait, anyway, for the French friends who can help us to understand better what he told exactly.

 

He said the first song is about a man who had lost his smile, found it lying on the floor, a bit dirty, brushed it clean and finally put it back on and is now ready to sing to the world :wink2:

 

he also said it's in english and he should do an EP first and some singles and the whole album next year

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10 hours ago, lormare73 said:

Thank you for posting. The interview was way more longer than the part they aired on Saturday. Regarding the new album, he spoke about a song that should open the album. I wait, anyway, for the French friends who can help us to understand better what he told exactly.

The subs team had started working on the audio, now working on the full video ,stay tuned.

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12 hours ago, cathouzouf said:

 

He said the first song is about a man who had lost his smile, found it lying on the floor, a bit dirty, brushed it clean and finally put it back on and is now ready to sing to the world :wink2:

 

he also said it's in english and he should do an EP first and some singles and the whole album next year

Thank you! :thumb_yello:

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ciao :) 

 

ho tradotto l'intervista a Mika fatta da Pascal Nègre a RFM il 10 giugno 2017

 

la allego qui...

 

Mi dispiace un po', alcune cose non le ho capite: in questi casi ho messo un punto di domanda tra parentesi (?)

 

buona ascolto e buona lettura

 

ciao! 

 

Antonella :)

Mika RFM 10:6:17.pdf

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On 2017/6/17 at 11:17 PM, Anto73 said:

ciao :)

 

Antonella :)

Mika RFM 10:6:17.pdf

 

@Anto73

Thanks a lot for the Italian translation !!

 

:italia: 

converted DOCX file Mika RFM 10_6_17.docx

 

Pascal: Buongiorno, felice di ritrovarvi oggi come tutti ogni sabato e domenica dalle 18 alle 19 su RFM. Conoscete il principio della trasmissione: ospito un invitato che ci parlerà di quello che sta facendo e noi cercheremo di conoscere di più su di lui, grazie a delle domande poste da una macchina, da un assistente vocale che ha un nome e si chiama ElseVoice……….. Sono felicissimo di ospitare oggi Mika!

 

Mika: come va?

 

Pascal: molto bene, e tu?

 

Mika: allora….io ho un po’ paura della tua macchina!

 

Pascal: Non morde, vedrai… non morde


Mika: sono 5 o 6 anni che ci conosciamo e tu non ti sei mai vergognato di dire la verità né di fare delle domande, anche “scomode”, che fanno un po’ male….. e allora perché ti nascondi dietro a una macchina?

 

Pascal: (parlando di sé in terza persona) è vigliacco, è (sono) vigliacco…. Allora, stasera è la finale di The Voice

 

Mika: è così…

 

Pascal: è sempre un evento….staremo a vedere chi ne uscirà…. quale sarà il candidato che diventerà il “The Voice” dell’anno… tu hai un tuo candidato?

 

Mika: Ho un mio concorrente che si chiama Vincent Vinnel……. Mi piace molto…… e mi è piaciuta molto tutta la mia squadra, quest’anno…. Veramente mi è molto piaciuta, penso che ci siano state molte sorprese…

 

Pascal: pensi che ogni anno, perché è questo che secondo me affascina di The Voice, che ogni anno ci siano dei talenti incredibili?…

 

Mika: ogni anno ci sono dei talenti incredibili ed ogni anno soprattutto ci sono degli “zero” (o eroi??) che non ci aspettiamo, inaspettati…. infatti c’è qualcuno con una “piccola voce” che diventa una tigre e poi c’è un leone o una leonessa che diventa un topolino…. ed è un qualcosa di strano, perché accade proprio di fronte al pubblico, le cose cambiano… è come se fosse in evoluzione… ogni anno possiamo fare una previsione di quello che succederà, e (invece) ci sono ogni volta delle sorprese, c’è sempre qualcosa che cambia, attraverso questa cosa stranissima che è la televisione, le persone cambiano: è come se si potesse vivere una certa cosa durante le audizioni al buio e poi queste cose si trasformano, quando arrivano poi nei salotti di tutti in Francia….. ed anche l’opinione pubblica e le sue “onde”: possiamo proprio vedere come ci sono alcuni talenti che vengono sostenuti da queste onde (dell’opinione pubblica) e possiamo vedere che molto spesso sono i talenti che non ci aspettavamo (lo sarebbero stati)

 

Pascal: una domanda dalla macchina…. (che però io non sento)…..

 

Mika: The Voice

 

Pascal: The Voice… dobbiamo spiegare che hai fatto per uno o due anni, in Italia…

 

Mika: all’inizio mi avevano chiesto se ero interessato a fare The Voice in Francia. Avevo molta paura. Mi sono detto “no…. se faccio televisione sarà pericoloso….. finirà che cambierò come sono… non so, ero un po’ preoccupato di cosa avreste pensato di me perché non avevo mai fatto televisione al di fuori di qualche intervista giusto per fare la promozione di un singolo o di un album”….. “Poi alla fine ho ricevuto questa richiesta in Italia di fare XFactor, ed è stato talmente fuori di testa, il programma là è talmente fuori di testa…. È veramente un “dramma” ad alti livelli, non saprei…. una “tragedia greca” ad ogni puntata e alla fine ho detto “sì”… all’inizio pensavo fosse uno scherzo e alla fine ho detto “sì” e ho firmato il contratto senza sapere come parlare in italiano… avevo due mesi per imparare l’italiano e l’ho imparato in due mesi… lo parlavo molto male, ma lo anche imparato durante i live, durante le dirette, ed è stato divertente…. In questo “delirio” di questa decisione molto improbabile, ho potuto restare veramente me stesso, perché non avevo il tempo di riflettere…. Era tutto talmente nuovo, talmente strano, così uno “choc” culturale, che ho potuto veramente restare me stesso…. E dunque questo mi ha dato la fiducia in me stesso per venire qui (in Francia a fare The Voice)…. Ma, francamente, tra le due (XFactor e The Voice)…

 

Pascal: The Voice

 

Mika:…..siccome ogni coach (in The Voice) conserva un talento fino alla finale, questo cambia le energie….. ed io mi prendo un sacco di rischi, ho scelto molte canzoni che sono un po’ “pericolose”….. per esempio, mi piace sempre trovare delle persone che sono un po’…. non “strane”, ma comunque un po’ “diverse”, e quindi a XFactor mi ritrovavo sempre senza talenti….. davvero mi sono ritrovato nella finale, più volte, senza un mio talento…… e non facevo niente… bevevo il mio tè….. (risata meravigliosa….. n.d.r.) ;)

 

Pascal: ascoltiamo certo una canzone….. ”Relax”, che è stato il primo grande successo in Francia…

 

Mika: anche grazie a te… Pascal: grazie…

 

Mika: ah bè, è così, eh…

 

Pascal: Mika, il nostro ospite, stasera è la finale di The Voice… ascoltiamo subito una domanda della macchina…

 

Mika: ok

 

Machine: La pace o la guerra?

 

Pascal: questo è qualcosa che ha fatto parte della tua vita….

 

Mika: sì e che ora fa parte della vita di tutti

 

Pascal: sì, di tutti….. Ricordiamo che sei stato in Libano

 

Mika: sono nato a Beirut, nel 1983, e mia madre è libanese siriana e nel 1983 la guerra era molto violenta….. questa guerra civile di 25 anni che ha segnato più generazioni e ha cambiato in peggio la vita di milioni e milioni di persone… dunque la pace o le guerra?
Ma ovviamente posso dire la pace, ma quando ci si ritrova costantemente in questa situazione di guerra… che ritorna… è come un “ciclo” che è talmente strano che (l’argomento) non è quasi più la pace o la guerra… è ovviamente la pace, ma perché la guerra allora? Perché ci si ritrova sempre nella guerra? Perché?... non lo so… è la consapevolezza che ogni cosa è collegata, (la consapevolezza) che le azioni compiute in una certa parte del mondo possono avere delle conseguenze in un’altra parte del mondo… che un cow-­‐boy negli Stati Uniti può creare delle cose che possono avere delle conseguenze negative per 20 anni… Sì… Ovviamente la pace

 

Pascal:

 

Mika: ovviamente la pace, ma non si arriva alla pace solamente dicendo “teniamoci per mano” (stringiamoci la mano), o dicendo “ok, condividiamo ogni cosa”……. La pace arriva dopo sacrifici enormi……. E la pace fa male…. È questa la cosa allucinante: che per arrivare alla pace, fa male

 

Pascal: è complicato

 

Mika: la tua macchina è un po’ “filosofa”, non è semplice questa macchina Machine: Parigi o Londra?


Mika: aha…. prima Londra, adesso Parigi

 

Pascal: quando hai lasciato il Libano sei venuto in Francia

 

Mika: sì, siamo partiti, ne abbiamo avuto la possibilità perché avevo un passaporto americano… mio padre è americano, mia madre anche, prima generazione di immigrati etc, e quindi siamo stati presi dall’esercito americano e eravamo a Cipro (??) e lì mia madre ha detto “no, non voglio che i miei figli tornino negli Stati Uniti, cresceranno in Europa, andiamo a Parigi”….. siamo andati a Parigi, abbiamo vissuto qui qualche anno e poi dopo a Londra… là ho avuto la mia formazione, ho ricevuto la mia istruzione, andavo al conservatorio, ho cominciato a cantare molto giovane, a 9 anni, ho iniziato a lavorare…. E devo dire che Londra è una città incredibile, ed è veramente la città della mia adolescenza…. Era piena di cose, di sensi (salse?) se posso dire così…

 

Pascal: sì, sì, è vero che Londra è veramente una città internazionale

 

Mika: è una città internazionale


Pascal: ci sono tutte le culture che si mescolano…

 

Mika: esattamente, ma allo stesso tempo non c’era l’impressione di “essere dentro un aeroporto”…… c’era davvero questo aspetto per c’erano tanti piccoli (angoli) segreti

andavamo a piedi dappertutto, c’erano piccoli bar “clandestini” (nascosti?) c’erano i locali (?) più frequentati (popolari), tutti mischiati e soprattutto c’era molto “cuore” in questa città ed è per questo che era una città così creativa………. Poi dopo, ad un certo momento ci siamo ritrovati in una città, a Londra, che era diventata, ma davvero… una specie di città…. non molto ricca ma un po’ come un aeroporto, tutti i posti carini… gli angolini che erano super non ci sono più, tutti i piccoli produttori, tutti i piccoli negozietti……….. ora sono tutti gli stessi, stati sostituiti dai negozi delle grandi catene che sono dappertutto…… e hanno un po’ tolto il lato fascinoso di Londra e ne soffriamo tutti e quindi ora per ritrovare quel lato, anziché passeggiare e piedi per 30 minuti, ora si deve prendere la metropolitana per 45 minuti/un’ora per arrivare da qualche parte che è un po’ più interessante…..

 

Pascal: e da qui dunque l’idea di tornare a Parigi….

 

Mika: trovo che Parigi abbia sofferto molto, recentemente, anche dal punta di vista dell’economia, per Parigi non sono stati degli anni facili…. Allo stesso tempo c’è stata una specie di “happyfication”, se posso dire così, i giovani possono riappropriarsi del loro spazio in questa città, ci sono molte serate, eventi, ci sono molti ristoranti (che sono) nuovi, c’è un’energia un po’ differente…

 

Pascal: è vero che Parigi riprende a “muoversi”….

 

Mika: c’è di nuovo movimento, questo è sicuro………… è come se i parigini, i giovani parigini tra i 18 fino a 38 anni si stessero riprendendo Parigi……… non so se è questo è in linea con la politica, ma allo stesso tempo almeno i parigini si stanno riprendendo la città da sé stessi

 

Pascal: Mika è il nostro ospite oggi, ovviamente parliamo della finale di The Voice……… alla finale non potete più intervenire: è finito per voi, alla finale non è che il pubblico e solo il pubblico

 

Mika: esattamente….

 

Pascal: prima si può ripescare, si può aiutare…. Ora non potete aiutare

 

Mika: non, non possiamo aiutare……. Stasera, quando vedremo le percentuali………. Diremo oh no!

 

Pascal: mi ricordo la percentuale di Kenji… e tu sei stato il solo a girarti per Kenji…….. Kenji aveva fatto un risultato…. Più delle percentuali dei tre anni precedenti

 

Mika: ah sì, quasi il 80%........ Mi ricordo sempre………. Lui (Kenji) aveva preso il foglietto su cui c’erano scritte le percentuali…… questa cosa è capitata dopo il (la lettura del) risultato: eravamo tutti sul palco per salutare il pubblico, c’era Nikos, c’erano tutti, e Kenji aveva questo foglio e mi diceva “guarda, guarda” e io guardavo le percentuali e le ho guardato e gli ho detto in un orecchio “nascondi questo foglio, non farti vedere troppo fiero, non è carino, nascondi il tuo foglio” perché era come se avesse ricevuto i voti dei suoi esami e volesse far vedere a tutta la classe i voti che aveva avuto alla maturità

 

Pascal: ad ogni modo è vero che è stato un successo unico…. Credo sia il record assoluto di tutte le trasmissione “The Voice” nel mondo, per un candidato……..

 

Mika: allora, prima dell’apparizione di Kenji, prima di questo “fenomeno” Kenji e non c’era mai stato qualcuno di The Voice che avesse veramente venduto dei dischi in tutto il mondo……… ed ha un po’ rotto questa… questa….

 

Pascal: “maledizione”……

 

Mika: sì… è così, questa “maledizione” e dopo questo c’è stato il grande successo di Louanne (??) che non ha vinto ma comunque … o le Vega(?)….anche loro nella mia squadra…. Adesso per esempio Les Arcadiennes stanno funzionando e ci sono tante cose che stanno funzionando

 

Pascal: una domanda dalla macchina Machine: intimidazione o bullismo?

 

Mika: machine, questa domanda è un po’ stupida…. Pascal: so che hai sofferto di questo

 

Mika: sì……. Ma devo scegliere bullismo o intimidazione?? È un po’ un coccola avvelenata….. (?)

 

Pascal: hai vissuto il bullismo quando eri ragazzino?

 

Mika: sì, tantissimo, non solo quando ero ragazzino, ma durante la mia adolescenza….. era il mio controtempo della mia vita quotidiana…….. a scuola c’era una regola, che la maggior parte dei professori gentili (comprensivi…. nei miei confronti) rispettavano senza che fosse scritta, e cioè che io arrivassi ogni giorni con qualche  minuto di ritardo…. Ogni giorno……. In questo modo potevo camminare (da solo) e non camminare e con tutti gli altri della mia classe… perché se io camminavo con loro era l’inferno………… nella mia scuola bisognava attraversare delle strade, perché era una specie di campus come un’Università, e quindi bisognava attraversare delle strade e se io camminavo con loro non era affatto una cosa buona…….

 

Pascal: fino a tanto?

 

Mika: Al punto che io allora aspettavo che tutti se ne andassero dopodiché mi incamminavo…

 

Pascal: perché tanta violenza? Come te lo spieghi?

 

Mika: non lo so…… e non mi piace neanche rispondere a questa domanda perché è come se dovessi giustificare o dare una giustificazione….. capisci? È un po’ strano…. Ma immagino che anche tu abbia sofferto un po’….

 

Pascal: non è questo….

 

Mika: ma tu non hai mai sofferto di questo?

 

Pascal: no, ma quello che vorrei dire è che……. Tu ti sei impegnato su questo, hai preso posizione

 

Mika: io detesto il bullismo, penso che…..

 

Pascal: ci sono delle campagne contro il bullismo, perché ci sono dei bambini, degli adolescenti che possono arrivare quasi al suicidio o fino al suicidio……

 

Mika: esattamente

 

Pascal: estremamente grave

 

Mika: ed ora può prendere un’altra dimensione perché è quasi…….. ok, il bullismo è sempre stato invisibile, capita alle scuole medie, nelle scuole, in classe, e capita al lavoro….. e per la maggior parte delle volte in cui accade …. è invisibile a tutte le persone tranne alla vittime e coloro che ne sono gli autori….. può accadere sotto ai tuoi occhi ed è molto difficile vederlo, ed ora è ancora più invisibile perché accade sui social network, su Facebook, e là si manifesta una violenza ancora più esagerata, perché là è come se le persone non possano dire niente

 

Pascal: scusa, questo è importante da dire: se qualcuno è vittima di un bullismo bisogna che lo dica, bisogna che lo denunci

 

Mika: esattamente

 

Pascal: all’epoca l’avevi tenuto per te o lo avevi detto ai tuoi genitori?

 

Mika: ma ancor prima di questo (a monte)…. Penso che di bullismo se ne debba parlare, deve essere un argomento della vita di ognuno e bisogna parlarne…… e quindi prima ancora che lo si possa denunciare bisogna che le porte siano aperte e parlando del bullismo si fanno trovare aperte le porte e si fa in modo che qualcuno trovandole aperte dica “posso parlarne anch’io……… mi capita questa cosa e non è colpa mia…….. non è perché sono un freak, o gay, non è perché sono grasso, o perché sono

 

Pascal: diverso

 

Mika: sì… non è perché ho la pelle di un colore diverso, ma…… francamente, siete “pazzi” non è colpa vostra… bisogna parlarne nel contesto in cui vi  trovate…  questa intolleranza si smonta soltanto parlandone, con una specie di fierezza, di essere fieri di noi stessi per il (fatto di) parlare delle cose che ci imbarazzano

 

Pascal: una domanda della machine

 

Machine: Bee Gees o Queen?

 

Mika: ah? Puoi ripetere ancora una volta machine??

 

Machine: Bee Gees o Queen?

 

Mika: ahhhh, ho capito bene!! Allora i DJs o Queen?   COME SE LA RIDE…

 

Pascal: no non no no….. Bee Gees o Queen….. la macchina non ha una pronuncia inglese molto buona….

 

Mika: Bee Gees o Queen?? No, ma l’altra domanda era molto più importante!! No ma il Queen è chiuso!! In seguito hanno provato a riaprirlo…

 

Pascal: no, no, ma stiamo parlando di

 

Mika: Non parliamo di Bee Gees o Queen……… no, ma in effetti le Queen, un gran club che prima era un club “folle” ed ora è chiuso e delle serate come quelle non esistono più, apparentemente…..

 

Pascal: sì sì (esistono) perché hanno traslocato……. Esiste ancora

 

Mika: sì, ma non è bene….


Pascal: allora come musica….

 

Mika: allora Bee Gees o Queen? Onestamente, per la voce, per il senso dello spettacolo, certamente Queen, ma allo stesso tempo per i tecnicismi delle composizioni ed il modo in cui hanno prodotto e modificato la musica pop quasi come hanno fatto gli ABBA……. Sono inglesi o australiani???

 

Pascal: australiani, ma sai dove vivevano? A Manchester

 

Mika: a Manchester………. E in seguito hanno lasciato il segno negli stati Uniti, hanno cambiato la musica pop americana……. Quindi Bee Gees o (Queen): entrambi…

 

Pascal: Mika è il nostro ospite oggi perché stasera, attenzione, è la grande finale di The Voice…….. fa sempre molto audience…….. ok, non lo si deve mai dire prima…

 

Mika: tocchiamo legno (ferro)

 

Pascal: come funzione tra i coach? Ognuno di voi ha il proprio finalista, e tenta di spiegare agli altri che ha il migliore, o….

 

Mika: no, dipende…. Dipende dallo stile dei coach……. In generale ci sono più tattiche… allora: in primo luogo, possiamo (pure) dire che un talento è migliore dell’altro, ma alla fine………

Pascal: ……

 

Mika: non è nostro figlio, non sono i nostri figli, non siamo noi che li abbiamo creati, in fondo li conosciamo soltanto da qualche (2?) mese, allora non si deve esagerare…….. alla

fine credo che quello che succeda con The Voice sia che i talenti hanno la loro propria identità e nelle altre trasmissioni ad esempio prima era veramente l’identità del coach, del giudice che prendeva spazio e questo non è troppo carino…

 

Pascal: è vero, lo scopo è quello di mettere in primo piano il talento……… Durante la finale, fanno più canzoni, il coach fa un duetto…..

 

Mika: sì…… stasera faccio un duo con Vincent….. ho scelto una canzone molto semplice, molto classica, molto “pura” (essenziale?)….. non si deve ……. Perché mi sono detto”con Vincent non faremo grandi coreografie, è impossibile” e trovo che…… canteremo i Beatles

 

Pascal: buona scelta Mika: sì….

 

Pascal: una domanda della machine

 

Machine: Bilingue o trilingue?


Mika: cosa c’è dopo trilingue?

 

Pascal: quadrilingue, credo….

 

Mika: e dopo?

 

Pascal: non so…….. quante lingue parli?

 

Mika: allora, adesso: Francese, Inglese, anzi prima Inglese e poi Francese, ora Italiano, Spagnolo……. È tutto…. Ho studiato il cinese per 9 anni e le mie tre sorelle parlano correntemente il cinese, ma io no……. Io ero negato

 

Pascal: quattro lingue…….. e non parli un po’ l’arabo?

 

Mika: no….. lo capisco…… perché tutte le donne nella mia famiglia, lo parlano tutte….. anche le mie soerelle….. le mie sorelle parlano sei lingue

 

Pascal: sei lingue, ma allora parla quattro lingue ed è il peggiore della famiglia! Mika: sì è vero, perché anche mio fratello ora sta imparando l’arabo….
parlano tutte arabo, e quindi per capire quello che dicono le mie zie, mia madre, mia nonna……….. e davvero conviene capire quello che mi sta dicendo mia nonna perché può avere delle conseguenze pericolose……. E quindi per capire tutto questo si doveva ogni giorno parlare un po’ di arabo, ma stranamente io non l’ho mai parlato. Non so perché……. Io facevo della musica……. Passavo tre ore al giorno scrivendo musica e quindi (?)…

 

Machine: gatto o cane?

 

Mika: cane, dai!!

 

Pascal: hai due cani

 

Mika: ho due cani, tu le conosci bene, sono sempre nei camerini……. Sono dappertutto, vengono dappertutto, fanno tutti i concerti, tutte le tournée, tutti i miei fan conoscono i miei cani ………… perché sono io che guido…. quando sono in tournée in Europa sono io che guido

 

Pascal: e hai i tuoi cani con te, dietro Mika: sì, dietro…. mi sembra(?) normale Pascal: dappertutto??

 

Mika: sì, mi seguono dappertutto Pascal: bellissimo…. I nome dei cani?

 

Mika: Melachi e Amira

 

Pascal: è Mika il nostro ospite, perché stasera c’è la grande finale di The Voice quindi tutti saranno davanti agli schermi (della TV)……. Si può votare

 

Mika: chi è il tuo preferito?

 

Pascal: non ci penso proprio a dirlo………. Trovo che ci siano delle cose, degli artisti interessanti…..

 

Mika: è Vincent?.... non lo dici….

 

Pascal: il voto è segreto, monsieur… una domanda della macchina…. Machine: matrimonio etero o matrimonio per tutti?

 

Mika: matrimonio per tutti………. è il principio, no? Quando ci sono delle persone (o dei giovani, non capisco) che dicono che si amano, poco importa il contesto, poco importa tutto il resto……… se si dice “no” questo provoca una reazione negativa, se si dice “sì” questo fa solo del bene…. può solamente fare del bene. Allora perché dire “no”? è un investimento… fa del bene a tutti…. quando ci sono due giovani che dicono che si amano e che vogliono stare insieme, perché rifiutarli? È controproducente, anche per la società stessa

 

Pascal: tra l’altro tu hai cantato per sostenere…..

 

Mika: sì ho cantato…. Ma sei venuto? Eri là?

 

Pascal: no… non c’ero

 

Mika: perché?

 

Pascal: non ero a Parigi quel giorno……. Domanda della macchina

 

Machine: studio o palcoscenico?

 

Mika: entrambi… sono due persone diverse, Dr Jekyll e Mister Hyde…. Ma non so chi è Dr Jekyll e chi è Mr Hyde, allora

 

Pascal: bisogna spiegare un po’…..

 

Mika: Jekyll and Hyde….


Pascal: no… no… (non questo)….. Le persone non sanno tutto quello che uno studio rappresenta per un artista…..

 

Mika: allora io scrivo le mie canzoni e co-­‐produco i miei dischi: scrivo, sono un autore-­‐ compositore-­‐interprete….. allora…. un album nasce in un taxi, nasce in un caffé, nasce camminando per strada, portando a passeggio i miei cani, e dopo si evolve davanti al piano e dopo ancora in studio e in seguito lavoro per produrre l’album…. Allora è veramente qualcosa che viene da me…. non ho mai potuto comprare delle canzoni (nel senso che non le ha mai volute comprare…. “Non avrei mai potuto comprare canzoni”)….. lo dico in un modo brutale, ma non ho mai potuto (non avrei mai potuto) avere canzoni scritte da altri…. e quindi c’è un lavoro che è molto introspettivo, che è quello della scrittura e della registrazione, in cui veramente mi chiudo dentro una bolla con pochissime persone che vengono ad ascoltare quello che sto facendo, e poi l’altro in cui sono il performer, il cantante, interpreto quello che ho scritto e vi è una specie di divorzio (separazione): la persona che era in studio che ha scritto queste canzoni non è la stessa persone che interpreta, che cambia, che gioca con le stesse canzoni poi in un momento successivo sul palcoscenico……….. è come se ad un certo momento le canzoni non mi appartenessero più e devo diventare un interprete e quindi sono due persone completamente diverse…

 

Pascal: Mika è il nostro invitato oggi e ………… impariamo il francese, nemmeno io sapevo… chi parla cinque lingue si dice “quintalangue”….. e chi parla 8 lingue è “octlangue” e chi ne parla 10 è “dixlangue”…

 

Mika: e sei lingue?

 

Pascal: è “sexylangue”………… però attenzione, questo è quello che ci dice Lionel (?) vedremo, verificheremo…. Una domanda della macchina

 

Machine: gli amici o la famiglia? Mika: ah…..

 

Pascal: tu sei molto legato alla famiglia

 

Mika: sì sono molto legato alla famiglia, ma anche i miei amici diventano “famiglia”

 

Pascal: ok

 

Mika: diciamo sempre che con la mia famiglia e un po’ come ………. Non ho amici miei che non siano anche amici della mia famiglia………. Ed è un po’ la prova del nove: se non sono amici con la mia famiglia, non sono amici……… se non riesci a sopportare la mia famiglia……

 

Pascal: vedo che effettivamente non abbiamo “Mika”, abbiamo “Mika e la sua famiglia”

 

Mika: sì…  Mika & co

 

Pascal: domanda della machine Machine: giudice o coach?

 

Mika: coach Pascal: coach Mika: si, coach

 

Pascal: com’è con un candidato….. ti ha fatto girare, ti ha suscitato qualcosa, com’è che rifletti su questo candidato, come l’accompagni….. come funziona?

 

Mika: bisogna sempre trovare la motivazione…… per qualcuno….. perché stanno cantando?? Perché hanno preso questa decisione così fuori di testa di mettersi sul palcoscenico di fronte a milioni di persone…… ed è una decisione che è anche difficile……. È molto piacevole ma di tanto in tanto possono soffrire molto perché questa luce è molto forte ed illumina tutto, anche le cose che vogliamo nascondere, quindi: perché sei lì? È la prima cosa che domando ogni volta ad un talento… Perché hai deciso di fare quest’avventura completamente folle? Sei pronto? Sei pronta? E poi si tratta di dire, ok, mi piace talmente quello che fai che voglio difenderti…… ed quest’idea di essere performer ed essere trasparente al tempo stesso……… sappiamo che tutti i migliori cantanti, tutte le persone migliori sul palcoscenico hanno questo mix strano: hanno l’atteggiamento da divo o da diva e allo stesso tempo la trasparenza (semplicità?) di qualcuno molto umano ……… è un contrasto tra questi due aspetti ma c’è bisogno proprio di questo…… se penso a dei grandi cantanti hanno veramente entrambi questi aspetti…… sono un “dio” ed allo stesso tempo fragili, almeno io parlo di quando sono sul palcoscenico, poi nella vita….. Ad esempio guardavo una performance di Micheal ??? e lui aveva questa fisicità sul palcoscenico, saliva e prendeva delle pose, cantava davanti a 60000 persone ed allo stesso tempo ti dicevi mi ci vado a prendere una birra insieme, lo applaudirò dalla folla ma allo stesso tempo prendo una birra con lui……. Ed è affascinante il mix di questi due aspetti……... questa trasparenza (semplicità?) anche per un talento di The voice…… devono avere il coraggio di essere grandi performer ed allo stesso tempo di restare se stessi, trasparente (semplice), ed io cerco di rassicurarli su questo affinché possano cantare e mostrarsi al pubblico senza cambiare….

 

Pascal: è difficile…

 

Mika: sì, è difficile…

 

Pascal: sì, perché come tu dici, è estremamente repentino

 

Mika: è repentino

 

Pascal: quindi devono imparare estremamente in fretta….

Mika: e sai cosa succede? quello che succede, tu lo sai meglio, con tutta la tua esperienza nella musica, l’hai visto 100 milioni di volte, questo cambiamento …... qualcuno molto irrigidito diventa un’altra persona e ti chiedi “ma non è la stessa persona, ma dove è finita questa persona?” Ti ho incontrato solo un mese fa, dove sei andata? E tutt’ad un tratto è come se andassi a soccorrerlo e gli e dicessi “ma no, rimani, rimani, non ti irrigidire, non ti proteggere………. Adesso è il contrario…. Devi essere ancora più trasparente, ancor più comunicativo, ancora più generoso….. e poi fare questo solamente se sei ben accompagnato (attorniato dalle persone giuste) e a mio avviso anche questa è una responsabilità anche del coach, anche della pro (?) ma questa non si vede, la pro (?) è proprio un coach che non si vede sugli schermi…..

Pascal: per questo riflettete sulla scelta delle canzoni Mika: esattamente

 

Pascal: perché in effetti, se il candidato canta la canzone buona o un candidato non canta la buona canzone, d’un tratto…..

 

Mika: questo può cambiare tutto…

 

Pascal: quindi il successo del candidato è anche la riuscita della riuscita che gli abbiamo chiesto di cantare

 

Mika: la scelta della canzone non è facile……. Perché ad esempio se restiamo “safe” se facciamo delle cose che sono troppo sicure, (se si scelgono canzoni troppo sicure), dopo tutti diranno che ????, che non sono messi alla prova e se prendono troppo rischio…..

 

Pascal: esplodono….

 

Mika: esplodono o è come se li lanciassimo su un trapezio all’improvviso e si faranno male e quindi davvero bisogna sempre trovare la chiave…. ed anche per esempio con Audrey, secondo me, abbiamo avuto “il momento” di questa stagione ed è quando lei ha cantato….

 

Pascal: la canzone di Vartan Mika: di Sylvie Vartan

 

Pascal: con il testo di Aznavour

 

Mika: esattamente, il testo è di Aznavour…. pochissime persone lo sanno

 

Pascal: “La plus belle pour aller danser”….. Effettivamente un bel momento magico

 

Mika: è stato “il momento” della trasmissione di quest’anno, secondo me…….. e non è solamente perché lei è nella mia squadra, ma è veramente perché ha davvero “preso il suo posto”, ha fatto esattamente quello che stavamo dicendo, è come se avesse smontato le proprie difese ed avesse preso questa opportunità per diventare ancor più se stessa, e per prendere il coraggio di diventare se stessa

 

Pascal: la problematica è la sincerità (autenticità), una totale sincerità….

 

Mika: è questa….. e sai il problema con la televisione è che non possiamo nascondere niente, c’è molto poco che si nasconde, si vede tutto e quando si canta dico sempre che è un po’ togliere tutti i nostri vestiti e che possiamo svelare o conoscere molto di più quando qualcuno canta una frase o un ritornello… cantando ci si svela, ed è per questo che ci affascina, è per questo che questa trasmissione, queste competizioni di canto, Sanremo in Italia la più grande competizione canora che esiste dall’inizio degli anni 50
(40) …….. le vau de ville (?) negli Stati Uniti, i concorsi di canto…. è per questo (motivo che piacciono)… quando qualcuno canta siamo affascinati da questa cosa qui: il fatto che quando qualcuno canta scopriamo qualche cosa su di lui…..

 

Pascal: dice qualcosa su di sé…

 

Mika: sì… possiamo leggere le loro anime…. Subito… e questo ci affascina

 

Pascal: Mika il nostro invitato oggi perché questa sera c’è la finale di The voice e ascoltiamo subito una domanda di Else Voice

 

Machine: il suono o il senso? Mika: ah???

 

Pascal: il suono o il senso? Per dirla in modo diverso: le parole… la musica? Cos’è che è più importante? Quello che racconta o la musica?

 

Mika: entrambi……. Non ho paura, nei miei testi, di raccontare una storia, di metterci un messaggio…. Ok, non sempre, ma qualche volta….. alle volte ascolto la musica e mi dico ma cosa stanno dicendo? È come se avessero paura di dire, non vogliono dire niente, e questo non mi piace, non mi piace quando è troppo vago, mi piacciono molto gli autori ed i compositori che hanno il coraggio di raccontare qualcosa……… capisci cosa voglio dire?

 

Pascal: si, si…. Secondo me è una differenza tra gli anglosassoni e i francesi….. in Francia non puoi fare una carriera lunga se non dici qualcosa di sensato nelle canzoni. Invece in Inghilterra basta “I love you yeah yeah yeah” …… capisci?...... senza cattiveria….

 

Mika: loro erano diversi…….

 

Pascal: è una provocazione

 

Mika: sollevi un argomento super….. questo era il genio dei Beatles…. Secondo me è stato che all’improvviso c’era un gruppo che forse era costruito, forse è stato per caso, magari è stata solo una confluenza di coincidenze… ma c’era un gruppo che raccontava una storia tramite tante cose diverse: il taglio dei capelli, lo stile, l’atteggiamento, la mancanza di “vibrato” nelle voci, il suono della prod (?) che era talmente diretto, le parole, semplificate, universali… tutto questo insieme raccontava qualcosa di molto potente e non erano solo “le parole” (a raccontare)

 

Pascal: i Beatles sono il Pantheon, il non plus ultra della musica

 

Mika: ma era vero che è stata la prima volta nella musica pop in cui c’è stata questa combinazione…

 

Pascal: hanno creato la musica pop

 

Mika: hanno creato per la prima volta il gruppo pop, davvero

 

Pascal: ma è vero che abbiamo l’impressione che spesso in Inghilterra sia più importante il suono (la musica) che le parole…. In Francia si ha l’impressione che il significato sia spesso più importante della musica…..

 

Mika: sì e no….. penso che dipenda….. dipende da quale generazione….

 

Pascal: sì, sono d’accordo…

 

Mika: In questo momento c’è la tendenza a non dire troppo…

 

Pascal: sì è così

 

Mika: in Francia intendo, ma anche in Inghilterra…. Un po’ dappertutto c’è la tendenza a dire delle cose ma in realtà non dire niente di niente

 

Pascal: (testi) leggeri, leggeri…..

 

Mika: un po’ introspettive……. Ma questo non vuol dire che debbano essere delle canzoni di protesta “impegnate”, non sono delle canzoni schierate politicamente…. Questo non mi interessa per niente, ma quando si ascolto ad esempio Gainsbourg che parla della vita, del sesso, della politica, con questo occhiolino da enfant terrible…. Ecco è là dove diventa interessante…. Un gioco di parole, di giocare con la società, di giocare con le tendenze controcorrente ed allo stesso tempo essere estremamente attraenti….. di essere molto pop… questo l’adoro

 

Pascal: una domanda dalla macchina…..

 

Macchina: adolescente o adulto?

 

Mika: adulto…. Adolescente è orribile

 

Pascal: ah sì?

 

Mika: ma certamente…. È la parola più difficile per tutti….non lo pensi??

 

Pascal: jwnedjfe

 

Mika: tutto ti sorprende (?), ci sono sempre delle sorprese, il tuo corpo non funziona come vuoi tu……… l’estate (???)

 

Pascal: hai i brufoli…

 

Mika: hai i brufoli


Pascal: ed allo stesso tempo hai l’inverno …. Il fantasma…. non amo la parola fantasma…. dell’infanzia……. Nella tua bolla, c’è un aspetto un po’ (infantile)…..

Mika: no……. sì ma è strano perché non è molto infanzia e non è per niente adolescenza….. anche se è vero che ci sono molti bambini a cui piace quello che faccio, questa cosa mi torna…. Ci sono dei bambini di 5 anni che vengono da me e cominciano a parlarmi e mi dico ma è allucinante, ma da dove vengono questi fan…..

 

Pascal: ma allo stesso tempo attenzione ai racconti per i bambini…. Le favole per bambini sono delle cose terribili, raccontano delle storie terribili….

 

Mika: sicuro…. Io sono un grande fan di Maurice Sendak che è un illustratore e un autore che ha scritto “Where the wild things are?” … è morto ora, purtroppo, scriveva delle favole per bambini ma erano delle favole quasi macabre

 

Pascal: In Francia sono tipo quelle che chiamiamo “le favole di Perrault”, sono un po’ la stessa cosa….. un papà che perderà i figli perché non li può sfamare…. l’orco…..

 

Mika: è il lato un po’ Tim Burton…..

 

Pascal: si ma Tim Burton c’è un aspetto…. un melange tra bambino e adulto

 

Mika: non so se sia piuttosto “enfant terrible”…. c’è una grande differenza tra enfant (bambino) e enfant terrible…. Lo penso davvero… Perché nel lato enfant terrible c’è un occhiolino, un sorrisetto, c’è la possibilità di dire delle cose che fanno un po’ male, di stuzzicare (fare i dispetti) ma anche quella di essere serio all’improvviso, c’è la possibilità di essere emotivo ma anche uno che scherza sempre… è questo melange di darsi due possibilità…. di non aver paura delle emozioni, di non aver paura neanche di provocare e neanche del colore, perché penso che il colore sia un po’ come la melodia, lo possiamo utilizzare bene e lo possiamo utilizzare male… a me piace molto il colore, mi piace molto la melodia

 

Pascal: ascoltiamo una canzone di Mika “Big girl you are beautiful”…. Parlavamo prima del bullismo….. ecco no: le ragazze cicciottelle sono bellissime….

 

Mika: se loro pensano di esserlo…. È l’atteggiamento…. non ha niente a che vedere con la taglia….. è solo lo spirito che conta…

Pascal: Questa sera finale de The Voice su TF1….. lo sapete, domanda della macchina

 

Macchina: vita privata o vita pubblica?

 

Mika: ah, privata….. di sicuro


Pascal: nonostante la tua notorietà sei riuscito più o meno a separare le due……

 

Mika: sì…. ci provo… penso sia molto importante, altrimenti si perde la testa…. Ma
davvero si diventa un po’….. ci deve essere una separazione tra le due… mi dico sempre sono una persona quando sono sul palco, quando lavoro, sono un’altra quando rientro (a casa)…. Anche il modo in cui mi vesto… certamente i miei vestiti di Valentino sono belli, ma……

Pascal: a casa è vestito tutto di nero……

Mika: il più delle volte sono vestito con una maglietta bianca e dei jeans… sono super pigro(??? non capisco)  indosso talmente tanti vestiti….

Pascal: e ti piace

Mika: mi piace, lo adoro, ma perché è divertente e strano Pascal: l’hai detto prima, è da enfant terrible…
Mika: ed era così strano ma anche perché ci sono cresciuto insieme (ai vestiti) perché mia mamma era era… come si dice… “stilista”?… e quindi sono cresciuto con tutto questo… quando ci alzavamo al mattino c’erano degli spilli per terra, era normale, c’erano dei tessuti dappertutto e dunque per noi i vestiti non sono solo dei vestiti, sono un nostro modo di raccontare una storia……… ed allo stesso tempo devo dire che io ho depositi su depositi e archivi di vestiti e di scarpe, ma quando venite da me e apriamo l’armadio c’è molto poco… ci sono poche cose e spesso sono sporchissime……. fa schifo…….. è come per uno chef, penso: incontro tutti questi chef, che fanno tutto, 3 stelle, Michelin, 2 stelle……..

 

Pascal: quando tornano a casa loro fanno due uova in padella….

 

Mika: e penso che a casa loro sia quasi sempre la stessa cosa (lo stesso piatto): del tonno all’olio di oliva con delle cipolle e pane tostato

 

Pascal: domanda della macchina Machine: ottimista o pessimista…..

 

Mika: di fondo sono pessimista, ed è per questo che sono sempre sorpreso quando succedono cose belle…. Perché vuol dire che in generale divento più contento, sono più

felice… quando penso “ah no, sarà un disastro” se poi non è un disastro mi dico “ah no, è ottima questa cosa“ e sono davvero contento… e allora penso che i pessimisti siano in generale molto più felici…. È per tutto che io sono un “ottimista accidentale”

 

Pascal: be, in effetti è vero che quando ti aspetti una catastrofe ogni mattina, se poi questa non si verifica  sei felice…. Il miglior modo di essere felici

 

Mika: è così… io sono Ih-­‐oh, sono l’asino in Winnie the Pooh… non sono molto Winnie the Pooh, non sono daoisme(?) sono piuttosto pessimista… sia chi è Ih-­‐oh?

 

Pascal: no…

 

Mika: è l’asino, in Winnie the Pooh…. Conosci Winnie the Pooh?? Pascal: no….

 

Mika: non conoscete Winnie the Pooh??

 

Pascal: no….

 

Mika: ma dove siete cresciuti??

 

Pascal: aahhh Winnie l’ourson….

 

Mika: Winnie the Pooh

 

Pascal: sì, ma in Francia si chiama Winnie l’ourson

 

Mika: allora in “Winnie l’ourson”….


Pascal: c’è l’asino….

 

Mika: c’è l’asino, e in effetti Winnie l’ourson era stato scritto da un vecchio professore della mia scuola

 

Pascal: ah sì…

 

Mika: c’erano molte parti…. il nostro teatro a scuola era stato costruito con i proventi dei diritti d’autore di Winnie the Pooh, di Winnie l’ourson, e dappertutto c’erano disegni di Winnie l’ourson… perché sono andato in una scuola in cui lui era stato professore

 

Pascal: e quindi tu dici che sei l’asino di Winnie l’ourson

 

Mika: c’è l’asino, che è pessimista, molto negativo, e penso che questo sia io…. Ye-­‐ho, si chiama, ma in francese non lo so….

 

Pascal: in francese si chiama??? Pourike?? Bourike…..

 

Mika: come si chiama in francese?

 

Pascal: Buriké

 

Mika: allora io sono Buriké… e tu chi sei? Se io sono Buriké tu chi sei?

 

Pascal: io non posso essere che l’orso ovviamente

 

Mika: Florent Pagny…. No, non sei l’orso, tu sei il gufo…

 

Pascal: ah sì?? non so come si chiama il gufo

 

Mika: non lo so, nessuno lo sa come si chiama…. però è onnipresente

 

Pascal: ah sì…


Mika: sta (?) nell’albero ed è tutto…….. no,…Tigrou è Florent Pagny…. Zazie è il coniglio, che mangia troppe carote e Matt…… Matt è Piglette

 

Pascal: e Piglette chi è??

 

Mika: è il piccolo…. No no Matt non è poi troppo Piglette, no, in effetti no…. Non lo so, non so chi sia Matt

 

Pascal: ascoltiamo Indochine (?) La vie è belle

 

Pascal: Mika, Mika, è tempo di andarsi a preparare per dopo, grazie di aver trascorso un’ora in nostra compagnia…. Parliamo un po’ di musica: che combini?

 

Mika: scrivo

 

Pascal: stai scrivendo?

 

Mika: sì, scrivo un album

 

Pascal: d’accordo


Mika: un album che è in questo momento in divenire è che è molto molto musica anni 70, è tutto scritto al piano, ci sono delle voci che vanno in alto, che scendono, è abbastanza “yellow brick road” (?)…. Ed io sono molto contento…. Ed è in inglese….

 

Pascal: certo… e possiamo pensare che quest’album uscirà l’anno prossimo…

 

Mika: sì, esattamente così, ma prima ci saranno dei singoli…. In linea di massima farò uscire un EP, dei singoli e poi ci sarà l’album…. Ma io ritengo sempre che l’album sia importante per qualcuno come me…. Ora tutti dicono che l’album non conta più, e ovviamente se guardiamo un po’ i numeri si vede come reagisce con Spotify e cose del genere: sono piuttosto i singoli, che contano…. Ma quando si scrive si deve contestualizzare la nostra vita, ed io utilizzo i miei album per parlare della mia vita e a quel momento avevo veramente preso questa decisione….. c’è una canzone che apre

l’album, che si intitola “Il ciliegio” e questa canzone è come se aprisse l’albume e dice “sentite, salgo, torno sul palco, buongiorno signore e signori, ho trovato il mio sorriso per terra, e non l’avevo riconosciuto perché era un po’ sporco, ma va bene perché ora l’ho ripulito, me lo sono rimesso e mi va ancora benissimo…. Allora adesso siamo pronti a cominciare” ed è così che l’album si apre….allora io ho bisogno di raccontare una storia, con un album che ha 12 canzoni, più o meno, e allora anche se sono i pezzi singoli che contano, per me…. io sono un autore, un compositore e “dopo” divengo un interprete….  io “devo” scrivere un album

 

Pascal: hai ragione, un album consente di scoprire più sfaccettature di un artista, rispetto ad una sola canzone che sarà un successo

 

Mika: le canzoni di successo sono super importanti, però…

 

Pascal: ma ad un certo momento (un album) per conoscere meglio un artista e gli permette di fare delle cose un po’ diverse, l’album è un motore essenziale e resterà un motore essenziale

 

Mika: è così… ed anche per le tournée… perché io non ho mai smesso di fare concerti sul palco… ne ho fatti sempre…. quest’anno ho deciso ed ho annullato qualche concerto in estate, perché mi sono detto “mi nascondo, mi riguardo, sviluppo e mi ripresento”

 

Pascal: dunque, secondo me potremmo avere una nuova canzone di Mika prima della fine dell’anno, se abbiamo fortuna…. e questa è una buona notizia…. Mika, buona trasmissione e ti dico “merde” per il tuo candidato

 

Mika: cosa indosserai stasera? Ahh sììì

 

Pascal: buona fortuna

 

Mika: cosa indosserai?

 

Pascal: non lo so, vedremo

 

Mika: e sai cosa indosso io?

 

Pascal: no, dimmelo

 

Mika: sarò in bianco e nero

 

Pascal: chic


Mika: e una spilla degli anni 20 Pascal: molto chic

 

Mika: sì… come Marlene Dietrich….. ma sono un uomo e quindi non so se starà bene o no

 

Pascal: vedremo il risultato, non vediamo l’ora di vedere la spilla di Marlene Dietrich degli anni 20… buona fine di serata e noi ci ritroviamo domani a partire dalle 18…. Con Raphael

 

Mika: no, aspetta Pascal, voglio dire una cosa… voglio dire che mi fa piacere essere qui…

 

Pascal: anche a me…

 

Mika: perché con tutto quello che è successo in questa decina d’anni sei stato il mio contrappunto della mia carriera in Francia………… e non mi hai mai fatto delle domande in pubblico e questa è la prima volta che ci incontriamo pubblicamente

 

Pascal: esattamente

 

Mika: altrimenti è stato sempre nel dietro le quinte………e questa è la prima volta… e sei esattamente la stessa persona…

 

Pascal: ti ringrazio… ci ritroviamo domani a partire dalle 18 in compagnia di Raphael

 

Mika: Raphael

 

Pascal: che tra l’altro ha appena vinto il premio per il concorso per le nuove (canzoni?)

 

Mika: incredibile…

 

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