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Mika in Italian Press 2018


mari62

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https://www.davidemaggio.it/archives/162892/radioitalialive-2018-cast-rilive

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Nell’edizione 2018 di Radio Italia Live – Il Concerto, saliranno sul palco:

Annalisa

Biagio Antonacci

Caparezza

Elisa

Fabri Fibra

Giusy Ferreri

J-Ax e Fedez

Mika

Gianni Morandi

The Giornalisti

Le Vibrazioni

Il Volo

Per Radio Italia Rap:

Achille Lauro

Capo Plaza

Ghali

Nitro

Tedua

e infine

Maneskin

Riki

Thomas

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  • 4 weeks later...

Vivi Milano

Mercoledì 13 giugno in edicola


La notte della musica

Sabato tutti in piazza Duomo per il grande concerto di "Radio Italia" che porta sul palco i big del pop, da Antonacci alla coppia J-Ax & Fedez, da Elisa a Gianni Morandi.

Con Mika super ospite. Sul Vivi di mercoledì 13 giugno trovate gli inviti esclusivi per le prove nel "vip ring"

 

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5 pages

Spoiler

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1 hour ago, Kumazzz said:

Vivi Milano

Mercoledì 13 giugno in edicola


La notte della musica

Sabato tutti in piazza Duomo per il grande concerto di "Radio Italia" che porta sul palco i big del pop, da Antonacci alla coppia J-Ax & Fedez, da Elisa a Gianni Morandi.

Con Mika super ospite. Sul Vivi di mercoledì 13 giugno trovate gli inviti esclusivi per le prove nel "vip ring"

 

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I'd rather see MIKA with the beautiful and colorful belt, which the MFC made for his birthday, instead of this big thing on his hip...

 

Love, love

me

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1 hour ago, mamiam said:

I'd rather see MIKA with the beautiful and colorful belt, which the MFC made for his birthday, instead of this big thing on his hip...

 

Love, love

me

Still no candidate to ask him if he got it ?????:mfr_lol::naughty::wink2:

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Optimaitalia about last Mika's performance.

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http://www.optimaitalia.com/blog/2018/06/16/mika-canta-litaliano-di-toto-cutugno-e-duetta-con-chiara-in-stardust/1146821

 

Mika loves Italy and Italy loves Mika.

An exceptional Italian has performed tonight on the stage of Piazza Duomo for Radio Italia Live - Il Concerto. "Italy has given me joy, so much joy, I always want to grow and keep a warm heart", are Mika's words for us.

"There are some countries where it's easier, here I feel the warm heart, I feel alive", continues the international artist. "I feel at home", he confessed, declaring his love in music for the peninsula through the song "L'Italiano di Toto Cutugno", a real surprise for the more than 20,000 people in the Piazza and for all the viewers at home.

Mika is the superstar of the evening: he starts with a success of his past, Grace Kelly, and continues with two exceptional duets. After the performance with Fedez in Beautiful Disaster sings with Chiara Galiazzo the song Stardust for some moments of pure emotion.

Among the two featuring live, an even more exciting moment. Mika sings Toto Cutugno, a gift for Italy that has been able to welcome and cuddle him to make him feel at home. He missed speaking the language, he was missing the nation and he had never played in the shadow of the Duomo before this moment.

The Anglo-Lebanese singer-songwriter remembers the first concert held by a small local from Milan and leaves the stage after some unforgettable pieces, after having incited the square to sing with him for a chorus of unimaginable size. The over 20,000 people present joined him for a magical performance that eclipses all the other guests.

Edited by Anna Ko Kolkowska
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:dunno: I don't know why they mention Mika in this article.

 

Io Donnadel Corriere della Sera

 

article

La trappola dell’ipocondria: se la paura di ammalarsi diventa una malattia

Spoiler

La trappola dell’ipocondria: se la paura di ammalarsi diventa una malattia

 

Il timore di star male rovina la vita a dieci milioni di persone. Si allarmano al minimo sintomo e scaricano le app per fare  autodiagnosi. Qualche volta si ammalano davvero. Non un capriccio, ma vera patologia che crea sofferenza

 

Mi sono svegliata con un fastidioso dolorino alla spalla sinistra. Cosa sarà? Non ho sollevato pesi, quindi escludo la  contrattura muscolare… Ma allora che cosa potrebbe essere? Prendo il cellulare e il dito sfiora l’ultima app che ho scaricato… pochi clic e scopro che il dolore potrebbe essere dovuto all’infiammazione di un tendine della spalla, a meno che si tratti di fibromialgia… però in effetti quando faccio uno sforzo peggiora, quindi potrebbe essere la spia di un infarto imminente

 

A questo punto i sintomi si moltiplicano, la “diagnosi virtuale” è pronta, e l’ansia vola. Sarà capitato anche a voi. Basta digitare su un motore di ricerca qualche segno di malessere per vederlo trasformato in un campanello d’allarme di malattie incurabili. Chi vive ogni giorno con il terrore di ammalarsi, e in Italia si stima siano 10 milioni di persone, consultacontinuamente Internet per dare un nome alle proprie malattie. Oggi questi ipocondriaci a tempo pieno possono contare anche su numerose app. Più o meno affidabili, più o meno pericolose. Alcune, come l’inglese Ada, “chiedono” i sintomi, ipotizzano una diagnosi e poi spediscono il paziente (o lo mettono in contatto via chat) da un dottore “reale”. Altre disorientano, con il rischio di trascurare i segnali davvero significativi all’occhio di un medico.

 

Hypochondriapp: l’app per sdrammatizzare
Ora c’è anche un motore di ricerca per ipocondriaci. Si chiama Hypochondriapp: basta inserire un disturbo e il sistema fornisce una lista di diagnosi che nemmeno il dottor House riuscirebbe a concepire. Nato come provocazione, cerca di sdrammatizzare, eppure quando si ha un reale terrore per le malattie c’è poco da scherzare, come fa notare Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg): «Le app che propongono diagnosi virtuali, così come il “dottor Google”, aumentano l’ansia per la salute e, a chi ne ha già molta, come l’ipocondriaco, forniscono ulteriori preoccupazioni. Gli algoritmi che ne sono alla base possono funzionare solo se inseriti in un percorso clinico». Insomma, un conto è usare una app per monitorare la pressione se si è ipertesi, altra cosa è bypassare il medico e fare autodiagnosi a ogni minimo disturbo

 

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Il regista Carlo Verdone: leggendario il suo terrore per le malattie. Foto Getty Images

 

Una malattia vera
Che il terrore di ammalarsi sia al centro dei pensieri di milioni di italiani lo rivela anche Google: nel 2017 il termine più cliccato in Italia è stato proprio “ipocondriaco”. Probabilmente sono in molti a temere di esserlo e, cliccando, hanno scoperto di essere presi sul serio. La sofferenza del “malato immaginario” è autentica, che sia spiegabile o meno da un punto di vista medico, come puntualizza l’ultima edizione del DSM, il manuale dei disturbi mentali, la “bibbia” degli psichiatri.

 

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Anche il cantante Mika è un fan dei controlli medici (foto Ufficio Stampa RAI)

 

L’ipocondria è anche democratica, visto che colpisce uomini e donne in ugual misura e non risparmia i personaggi famosi: da Woody Allen a Carlo Verdone. Non è una novità dei nostri tempi (pare ne soffrissero anche Charles Darwin e Sigmund Freud), ma di sicuro è in crescita: «Abbiamo assistito a un’impennata dell’ipocondria, che si è trasformata in epidemia psicologica. Si calcola ne soffra fino al 15 per cento della popolazione» segnala Giorgio Nardone, psicoterapeuta e direttore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, autore, insieme al collega Alessandro Bartoletti, del saggio La paura delle malattie. Psicoterapia breve strategica dell’ipocondria, appena uscito per Ponte delle Grazie. «Il terrore delle malattie nasce come disturbo mentale, per poi trasformarsi in un disturbo fisico. La paura continua di avere qualche malattia, fa ammalare davvero, con conseguenze sul piano personale, lavorativo, sociale, esistenziale e infine anche fisico» chiarisce Nardone.

 

E tu, sei patofobico?
Gli ipocondriaci non sono tutti uguali: c’è chi interpreta ogni segnale in modo catastrofico («Ho una brutta tosse, avrò un tumore al polmone») e chi, invece, continua a spiare il proprio corpo alla ricerca di un segno rivelatore e finisce col trovarlo («Lo sapevo! Questo neo è cresciuto…»). «In alcune persone il disagio deriva dall’importanza data al sintomo, che può cambiare di volta in volta, in altri casi invece l’accento è più sull’ansia per la propria salute» dice Nardone. Ma l’ipocondria può assumere anche la faccia della patofobia: un terrore focalizzato, per esempio la paura di morire a causa di un ictus, di un aneurisma o di un infarto. La differenza tra ipocondria classica e patofobia è che nel primo caso, sulla base dei sintomi avvertiti, si ha già il “ragionevole” dubbio/convinzione che qualcosa non vada bene, mentre nel secondo si convive con il terrore di ammalarsi prima o poi. La differenza è minima ma sostanziale perché innesca nel patofobico una serie di comportamenti per cercare di non ammalarsi, per esempio non andare a trovare amici o parenti in ospedale per il timore di contrarre qualche infezione. E poi c’è una minoranza di persone che la malattia “se la crea”, perché a furia di pensarci il sintomo diventa reale. «Chi ne soffre arriva a somatizzare disturbi di ogni tipo, dai dolori gastrointestinali a sintomi cutanei o a problemi muscoloscheletrici» precisa Nardone.

 

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La cantante Adele è famosa per essere fin troppo attenta alla sua salute (foto Getty Images).

 

Come uscirne
Per fortuna non è incurabile. Di ipocondria si può guarire con psicoterapie mirate, purché il paziente trovi la voglia e la forza di rivolgersi a uno psicoterapeuta. Una delle tecniche più utilizzate in tutto il mondo è la Terapia breve strategica, di cui Nardone e Bartoletti parlano nel loro saggio. Semplificando, si può dire che l’obiettivo sia scardinare il controllo ossessivo-compulsivo del corpo per ripristinare un contatto non catastrofista con le proprie sensazioni. Uno strumento utilizzato è il “check-up ipocondriaco”: il terapeuta chiede al paziente di mettersi tre volte al giorno davanti allo specchio per cercare sintomi da associare a potenziali patologie, mettendo poi tutto nero su bianco. In pratica gli viene chiesto di fare quello che già fa, ma in modo sistematico. «L’effetto di questa ritualizzazione è impressionante: nel giro di poche settimane la persona è meno spaventata, si convince che le sue sono fissazioni, insomma si smonta da sola» spiega lo psicoterapeuta.

 

La strategia cambia quando si ha a che fare con persone che esagerano con esami e visite specialistiche, in questo caso il terapeuta può negoziare con il paziente un patto: non gli chiede di smettere, ma solo di rimandare gli accertamenti alla fine della terapia. Gli stessi principi del checkup ipocondriaco possono essere utilizzati quando il problema di fondo è la “patofobia”. In questo caso viene chiesto al paziente di focalizzarsi sull’organo bersaglio delle sue paure: per esempio, se il terrore è quello di subire un infarto viene invitato a tenere un “diario del cuore”. Di solito basta una mini lezione pratica su come “monitorarsi” per veder uscire il paziente dallo studio più sereno. La terapia breve dell’ipocondria può contare anche su numerosi altri strumenti calibrati caso per caso. Nell’80% dei casi trattati ha funzionato.

 

 

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15 minutes ago, Kumazzz said:
   

:dunno: I don't know why they mention Mika in this article.

 

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La trappola dell’ipocondria: se la paura di ammalarsi diventa una malattia

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La trappola dell’ipocondria: se la paura di ammalarsi diventa una malattia

 

Il timore di star male rovina la vita a dieci milioni di persone. Si allarmano al minimo sintomo e scaricano le app per fare  autodiagnosi. Qualche volta si ammalano davvero. Non un capriccio, ma vera patologia che crea sofferenza

 

Mi sono svegliata con un fastidioso dolorino alla spalla sinistra. Cosa sarà? Non ho sollevato pesi, quindi escludo la  contrattura muscolare… Ma allora che cosa potrebbe essere? Prendo il cellulare e il dito sfiora l’ultima app che ho scaricato… pochi clic e scopro che il dolore potrebbe essere dovuto all’infiammazione di un tendine della spalla, a meno che si tratti di fibromialgia… però in effetti quando faccio uno sforzo peggiora, quindi potrebbe essere la spia di un infarto imminente

 

A questo punto i sintomi si moltiplicano, la “diagnosi virtuale” è pronta, e l’ansia vola. Sarà capitato anche a voi. Basta digitare su un motore di ricerca qualche segno di malessere per vederlo trasformato in un campanello d’allarme di malattie incurabili. Chi vive ogni giorno con il terrore di ammalarsi, e in Italia si stima siano 10 milioni di persone, consultacontinuamente Internet per dare un nome alle proprie malattie. Oggi questi ipocondriaci a tempo pieno possono contare anche su numerose app. Più o meno affidabili, più o meno pericolose. Alcune, come l’inglese Ada, “chiedono” i sintomi, ipotizzano una diagnosi e poi spediscono il paziente (o lo mettono in contatto via chat) da un dottore “reale”. Altre disorientano, con il rischio di trascurare i segnali davvero significativi all’occhio di un medico.

 

Hypochondriapp: l’app per sdrammatizzare
Ora c’è anche un motore di ricerca per ipocondriaci. Si chiama Hypochondriapp: basta inserire un disturbo e il sistema fornisce una lista di diagnosi che nemmeno il dottor House riuscirebbe a concepire. Nato come provocazione, cerca di sdrammatizzare, eppure quando si ha un reale terrore per le malattie c’è poco da scherzare, come fa notare Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg): «Le app che propongono diagnosi virtuali, così come il “dottor Google”, aumentano l’ansia per la salute e, a chi ne ha già molta, come l’ipocondriaco, forniscono ulteriori preoccupazioni. Gli algoritmi che ne sono alla base possono funzionare solo se inseriti in un percorso clinico». Insomma, un conto è usare una app per monitorare la pressione se si è ipertesi, altra cosa è bypassare il medico e fare autodiagnosi a ogni minimo disturbo

 

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Il regista Carlo Verdone: leggendario il suo terrore per le malattie. Foto Getty Images

 

Una malattia vera
Che il terrore di ammalarsi sia al centro dei pensieri di milioni di italiani lo rivela anche Google: nel 2017 il termine più cliccato in Italia è stato proprio “ipocondriaco”. Probabilmente sono in molti a temere di esserlo e, cliccando, hanno scoperto di essere presi sul serio. La sofferenza del “malato immaginario” è autentica, che sia spiegabile o meno da un punto di vista medico, come puntualizza l’ultima edizione del DSM, il manuale dei disturbi mentali, la “bibbia” degli psichiatri.

 

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Anche il cantante Mika è un fan dei controlli medici (foto Ufficio Stampa RAI)

 

L’ipocondria è anche democratica, visto che colpisce uomini e donne in ugual misura e non risparmia i personaggi famosi: da Woody Allen a Carlo Verdone. Non è una novità dei nostri tempi (pare ne soffrissero anche Charles Darwin e Sigmund Freud), ma di sicuro è in crescita: «Abbiamo assistito a un’impennata dell’ipocondria, che si è trasformata in epidemia psicologica. Si calcola ne soffra fino al 15 per cento della popolazione» segnala Giorgio Nardone, psicoterapeuta e direttore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, autore, insieme al collega Alessandro Bartoletti, del saggio La paura delle malattie. Psicoterapia breve strategica dell’ipocondria, appena uscito per Ponte delle Grazie. «Il terrore delle malattie nasce come disturbo mentale, per poi trasformarsi in un disturbo fisico. La paura continua di avere qualche malattia, fa ammalare davvero, con conseguenze sul piano personale, lavorativo, sociale, esistenziale e infine anche fisico» chiarisce Nardone.

 

E tu, sei patofobico?
Gli ipocondriaci non sono tutti uguali: c’è chi interpreta ogni segnale in modo catastrofico («Ho una brutta tosse, avrò un tumore al polmone») e chi, invece, continua a spiare il proprio corpo alla ricerca di un segno rivelatore e finisce col trovarlo («Lo sapevo! Questo neo è cresciuto…»). «In alcune persone il disagio deriva dall’importanza data al sintomo, che può cambiare di volta in volta, in altri casi invece l’accento è più sull’ansia per la propria salute» dice Nardone. Ma l’ipocondria può assumere anche la faccia della patofobia: un terrore focalizzato, per esempio la paura di morire a causa di un ictus, di un aneurisma o di un infarto. La differenza tra ipocondria classica e patofobia è che nel primo caso, sulla base dei sintomi avvertiti, si ha già il “ragionevole” dubbio/convinzione che qualcosa non vada bene, mentre nel secondo si convive con il terrore di ammalarsi prima o poi. La differenza è minima ma sostanziale perché innesca nel patofobico una serie di comportamenti per cercare di non ammalarsi, per esempio non andare a trovare amici o parenti in ospedale per il timore di contrarre qualche infezione. E poi c’è una minoranza di persone che la malattia “se la crea”, perché a furia di pensarci il sintomo diventa reale. «Chi ne soffre arriva a somatizzare disturbi di ogni tipo, dai dolori gastrointestinali a sintomi cutanei o a problemi muscoloscheletrici» precisa Nardone.

 

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La cantante Adele è famosa per essere fin troppo attenta alla sua salute (foto Getty Images).

 

Come uscirne
Per fortuna non è incurabile. Di ipocondria si può guarire con psicoterapie mirate, purché il paziente trovi la voglia e la forza di rivolgersi a uno psicoterapeuta. Una delle tecniche più utilizzate in tutto il mondo è la Terapia breve strategica, di cui Nardone e Bartoletti parlano nel loro saggio. Semplificando, si può dire che l’obiettivo sia scardinare il controllo ossessivo-compulsivo del corpo per ripristinare un contatto non catastrofista con le proprie sensazioni. Uno strumento utilizzato è il “check-up ipocondriaco”: il terapeuta chiede al paziente di mettersi tre volte al giorno davanti allo specchio per cercare sintomi da associare a potenziali patologie, mettendo poi tutto nero su bianco. In pratica gli viene chiesto di fare quello che già fa, ma in modo sistematico. «L’effetto di questa ritualizzazione è impressionante: nel giro di poche settimane la persona è meno spaventata, si convince che le sue sono fissazioni, insomma si smonta da sola» spiega lo psicoterapeuta.

 

La strategia cambia quando si ha a che fare con persone che esagerano con esami e visite specialistiche, in questo caso il terapeuta può negoziare con il paziente un patto: non gli chiede di smettere, ma solo di rimandare gli accertamenti alla fine della terapia. Gli stessi principi del checkup ipocondriaco possono essere utilizzati quando il problema di fondo è la “patofobia”. In questo caso viene chiesto al paziente di focalizzarsi sull’organo bersaglio delle sue paure: per esempio, se il terrore è quello di subire un infarto viene invitato a tenere un “diario del cuore”. Di solito basta una mini lezione pratica su come “monitorarsi” per veder uscire il paziente dallo studio più sereno. La terapia breve dell’ipocondria può contare anche su numerosi altri strumenti calibrati caso per caso. Nell’80% dei casi trattati ha funzionato.

 

 

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It says "Mika is a fan of medical checks, too", not much about the others as well, just that they're very health-conscious. They probably wanted to make the article "more interesting" by adding some pics and captions about celebrities :dunno: 

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  • 2 weeks later...
20 hours ago, Paoletta said:

:wink2: ciaooo vi segnalo che all'ultima pagina di Dipiù TV di questa settimana trovate una foto del nostro Mika!!! :mf_lustslow:

 

For those who don't understand Italian : a photo of Mika on the last page of Dipiù TV :wink2:

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VH1 Italia

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Il torneo #VH1Summer entra nel vivo con i primi scontri diretti! Qual è la tua canzone preferita?
La colonna sonora della tua estate è su VH1, "Best of Summer" tutti i giorni alle 10 e alle 15 sul canale 67 DTT e in streaming sul nostro sito

 

 

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12 hours ago, Kumazzz said:

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People have to vote their favorite song and it will be played on 67DTT channel and VH1 streaming during this summer.

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Mika wrote an article for Smemoranda 2019, here's a fragment: 

 

La Smemo dedicata alla parola più breve, accogliente e internazionale che ci sia: Ciao!

«Ho imparato a parlare italiano cinque anni fa. Prima di allora tutto quello che sapevo di questa lingua era solo una serie limitata di parole. Le avevo imparate dai menù dei ristoranti, dai benzinai in autostrada, ma soprattutto dalle nostre gite in giornata a Sanremo, quand'ero un ragazzino. Ci arrivavamo in auto da Nizza almeno una volta a settimana, d'estate...»  Mika

 

https://www.libraccio.it/prodotto/0001121455243/diario-smemoranda-2018-2019-16-mesi-giornaliero-medium-verde-acqua-con-scritta-bianca.html

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https://www.gutedizioni.it/diario-smemoranda-2019/

Presentato il nuovo diario Smemoranda 2019, a tema CIAO!

26 giugno 2018

Tema del diario Smemoranda 2019 è CIAO!, quattro lettere che compongono un saluto universale, semplice, inequivocabile. È la parola minima scambiata tra i ragazzi nelle aule e nei corridoi, e proprio in queste due sillabe spesso si nascondono chilometri e chilometri di pensieri, attese, sogni, storie.
 
Tanti i collaboratori che hanno raccontato sul diario i loro CIAO! più importanti: Antonio Albanese, Ale e Franz*, Alessandro Barbero, Enrico Bertolino, Claudio Bisio, Boiler, Boomdabash*, Martin Castrogiovanni, Charlie Charles*, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Don Luigi Ciotti, Antonio Dikele Distefano*, Andrea Dovizioso, Sfera Ebbasta, Finley, Fabio Geda, Fraffrog e RichardHTT*, Paolo Giordano*, Cristiana Girelli*, iPantellas, Ivan, Izi*, Emis Killa*, Luciano Ligabue, Luciana Littizzetto, Marco Locatelli*, Stefano Mancinelli, Måneskin*, Marta e Gianluca, Teresa Mannino, Maxime Mbandà*, Francesca Michielin*, Mika, Antonio Ornano*, Matteo Piano*, Rkomi*, Martina Rosucci*, Federico Russo, Nicola Savino, Roberto Saviano, Milan Skriniar*, Mika, Francesco Sole*, Gino Strada, Miriam Sylla*, Licia Troisi, Bebe Vio, Checco Zalone*. E i disegni di Altan, Bertolotti e De Pirro, Caviglia*, Coletto, Corradi, Creanza, Daw, De Donno, Deco, Dr. Pira, Elfo, Guarnaccia, Laurina Paperina, Lise e Talami*, Lunari, Maicol & Mirco, Marilungo, Menetti, Migneco e Amlo, Natali, Natangelo, Persichetti Bros, Ponchione, Tuono Pettinato. (* New Entry dell’anno 2019)

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1 hour ago, krysady said:

Here's the article, thanks to @AntonellOrsin7 for the pictures :thumb_yello:

 

 

DdelVfil.jpg

GC_lwEcb.jpg

 

 

I love it! :teehee:

Me to! :wub2:

 

Bellissima!

"Dovevo aspetare, avere 17 anni anche io, essere bello come mia sorella, e allora si che avrei potuto portare dei jeans e mia madre non avrebbe potuto dire nulla e forse la gente avrebbe urlato "bellissima" a me quando pasavo per la strada!"

Translation:

Spoiler

"I had to wait, have 17 years old, be as beautiful as my sister, and then I could have jeans and my mother could not have said anything and maybe people would have screamed "bellissima" to me when I was on the street!"

 

La nonna!
Adesso so cosa vuoi dire, ma allora significava "aiutateci per favore, portate via questa vecchia signora dal nostro bar, ha bevuto troppi drink e sta litigando cosi nostri camerieri e i clienti dei tavoli vicini. Sta spaventando tutti e stiamo per chiamare la polizia".  :lmfao:

Translation:

Spoiler

Grandma!
Now I know what you mean, but then it meant "help us please, take this old lady away from our bar, she drank too many drinks and is quarrelling so our waiters and customers of the nearby tables. He's frightening everyone and we're going to call the police.

 

 

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http://www.ilpescara.it/eventi/cultura/premi-flaiano-2018-mika-da-forfait.html

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image.thumb.png.333344cac511f1b892d00d1b2acd4b14.png

Spoiler

Awards Flaiano 2018, all present except Mika: the singer gives flat rate
"This evening, starting at 21, there will be in Piazza Salotto the usual parade of stars for the Flavian International Prizes. Many important guests are expected, including the director Ferzan Ozpetek, the actresses Monica Guerritore and Elena Sofia Ricci, the TV presenter Alessandro Cattelan. However, probably the most anticipated character was Mika, a Lebanese singer who recently reinvented himself as a showman of the small screen after participating in X Factor and Stasera CasaMika.

The artist should have received an acknowledgment for this last transmission, but yesterday - through a note from the organization - he made it known that "for work reasons" he will not be able to collect the Prize personally, and "honored with this important acknowledgment for himself and his entire team sent a video greeting".

Disappointment, of course, among all his fans who hoped to snatch maybe a selfie intercepting him on the red carpet. Gianluigi Attorre, creative director of Ballandi Multimedia Srl, will receive the prize in his place.

 

 

Edited by Loo
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http://www.rete8.it/cronaca/123i-premi-flaiano-nellera-dei-selfie/

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"Mika, premiato per “Casa Mika”,  è stato l’unico a non essere presente fisicamente ma, poichè ci teneva a ricevere il pegaso d’oro, ha inviato un video messaggio per ringraziare la giuria, presieduta da Masolino D’Amico per avergli conferito il riconoscimento. "

1.10 a 1.26: Mika -->

 

 

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  • 2 weeks later...

il Gazettino

http://www.gazzettinodelchianti.it/articoli/approfondimenti/21142/notizie-su-san-casciano/mika-coop-san-casciano.php#.W1CADbgyWMq

19.07.2018
h 11:09

 

Metti che sei a fare la spesa alla Coop e fra gli scaffali incontri... Mika!
La superstar internazionale al supermercato di San Casciano nel pomeriggio di mercoledì 18 luglio

 

SAN CASCIANO - Metti che in un mercoledì di luglio hai mezz'ora di tempo per fare la spesa. E vai al supermercato Coop a San Casciano, in viale Europa.

 

Mentre giri fra gli scaffali, con il carrello e la lista delle cose da prendere, mentre la mente va a quello che vorresti preparare per cena, alzi lo sguardo e scorgi qualcuno che ti sembra di conoscere ma... . Ma quello è Mika!

 

E' quello che è successo mercoledì 18 luglio nel supermercato Coop di San Casciano, dove clienti (e dipendenti) sono rimasti a bocca a aperta quando hanno capito che sotto quel cappello bianco c'era proprio lui.

 

Sorridente e disponibile, si è prestato a farsi scattare qualche foto. Prima di concludere la spesa e ripartire.

 

Una vera superstar internazionale Mika, che ha iniziato la sua scalata con il clamoroso successo del singolo "Grace Kelly".

 

Poi ancora album da milioni di copie con il suo pop velato di disco dance. Fino alle presenze nei talent show, o a trasmissioni televisive condotte "in proprio".

 

Insomma, una vera e propria "stella" in mezzo agli scaffali. E c'è chi sussurra che non sia stato un passaggio casuale, ma che lo showman-cantante libanese naturalizzato britannico (vero nome Michael Holbrook Penniman) abbia una casa proprio nella nostra zona... .

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
Google translation
Spoiler

07/19/2018
h 11:09

Put that you are shopping at the Coop and between the shelves you meet ... Mika!
The international superstar at the San Casciano supermarket on the afternoon of Wednesday, July 18th

SAN CASCIANO - Put on a Wednesday in July you have half an hour to go shopping. And go to the Coop supermarket in San Casciano, in Viale Europa.


While you are walking between the shelves, with the cart and the list of things to take, while the mind goes to what you would like to prepare for dinner, look up and see someone you seem to know but .... But that's Mika!

And 'what happened on Wednesday, July 18 in the Coop supermarket in San Casciano, where customers (and employees) remained open-mouthed when they realized that under that white hat was just him.

Smiling and helpful, he lent himself to take some pictures. Before concluding the shopping and leaving.

A true international superstar Mika, who began his climb with the resounding success of the single "Grace Kelly".


Then again millions of copies of the album with its pop dance disco veiled. Until the appearances in talent shows, or TV shows conducted "on their own".

In short, a real "star" in the middle of the shelves. And there are those who whisper that it was not a casual transition, but that the Lebanese showman-singer British national (real name Michael Holbrook Penniman) has a house in our area ....
© RESERVED REPRODUCTION

 

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