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Mika @ Giffoni Film Festival -- 22 luglio 2016 + #BestTalentAward


mari62

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ADN Kronos

http://www.adnkronos.com/Search/Link/keyword/mika

 

I fan incoronano Mika re del Giffoni Festival

 

 

 

Oggi il Giffoni Film Festival ha un solo re, ed è Mika. L'artista libanese protagonista di 'X Factor' è stato accolto come una star hollywoodiana dai fan, assiepati di fronte all'ingresso dalla mattina solo per lui. Prima il photocall, poi gli autografi e i selfie e poi un momento di 'ristoro' prima di entrare in Sala Truffaut. Tutto nel nostro video.

 

Troppa foga al Giffoni, un fan spinge Mika per farsi un selfie

 

 

La foga dei fan può provocare anche qualche piccolo 'incidente', per fortuna risolto in pochi secondi. È quello che è successo a Mika, oggi ospite del Giffoni Film Festival.

Il re indiscusso della giornata odierna è stato infatti sotto i riflettori per diverse ore, e mentre andava via - circondato da un gruppetto di persone - è inciampato spinto da una fan che tentava di farsi un selfie con lui. Aplomb inglese per il cantautore libanese naturalizzato britannico: colto alla sprovvista, ha sorriso e proseguito per la sua strada.

Edited by Kumazzz
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Salerno Today

http://www.salernotoday.it/eventi/mika-pop-star-giffoni-film-festival-22-luglio-2016.html

 

Mika incontra i giurati di Giffoni: "Non ho destinazione, rinuncio al posto fisso"

 

La star pop internazionale ha risposto in modo sincero e divertito ai ragazzi in Sala Truffaut. Una signora gli ha consegnato un fascio di fiori.

"Ma tu non sei adolescente"

 

La star Mika ha fatto visita alla Cittadella del Cinema ed ha incpont

C'è chi piange e chi scatta foto, chi fa domande e chi consegna fiori.

Arriva Mika alla Cittadella del Cinema e la star del pop internazionale - oltre 10 milioni di album venduti - fa il pieno di applausi e sorrisi.

Gli fanno una sorpresa. Una signora irrompe in Sala Truffaut e gli consegna un fascio di girasoli. Mika, di bianco vestito, lascia il palco e la incontra. Ringrazia, poi esclama:

"Ma tu non sei un'adolescente".

Risponde a tutte le piccole, grandi domande in modo apparentemente scansonato e invece prende tutto maledettamente sul serio, perché di fronte ha adolescenti che si emozionano e talvolta piangono quando gli spalancano il proprio cuore e addirittura gli chiedono un consiglio sul futuro che si accingono ad affrontare, sui dubbi, le scelte, il bivio. "Mika, cosa consigli a chi come me non sa ancora in che modo impegnare il proprio futuro e quale direzione prendere?". Un sorriso apre le porte alla risposta prima telegrafica, poi dolce, argomentata:

"Lo chiedi a me che non so neppure cosa farò nei prossimi due anni? Non ti preoccupare tanto del futuro - dice Mika alla fan - non viverlo con angoscia. Dai, invece, valore e sapore al presente. Non avere paura di cadere e di fallire; abbi paura, invece, della mediocrità".

 

Lui non ha avuto paura di lanciare messaggi attraverso le proprie canzoni.

"Ho cantato anche qualcosa di scomodo nei Paesi dove era in qualche modo proibito, vietato, insomma c'era un muro - confessa - ma io mi sono accorto che la musica arriva al cuore di tutti, la musica è linguaggio universale". Gli chiedono anche cosa gli abbia lasciato l'esperienza di X-factor.

"Non avevo mai fatto la tv. Parlavo poco e male l'italiano, ero angosciato. Poi mi sono accorto che mi è servita ad uscire da un isolamento nel quale volontariamente o involontariamente ero sprofondato". Con la canzone Hurts ha contribuito alla colonna sonora del film "Un bacio" di Ivan Cotroneo ma non "è certo che accada ancora - aggiunge - dipende da cosa si tratti. Ad esempio ho detto no a una canzone per cibo di cani e gatti. Quando mi hanno chiesto il motivo ho detto che quel cibo faceva schifo e non lo volevo dare ai miei cani". Centinai di giovani hanno fogli per gli autografi e conoscono a memoria le sue canzoni.

Mika, però, spiazza quando inizia a canticchiare Paolo Conte:

"Chips, chips, vieni via con me. Mi piace. A voi?", dice sornione. Fioccano domande, ce n'è pure una sul tema del Festival.

"Destinazione per te è un punto d'arrivo o un'occasione per ripartire?".

Mika guarda la fan e risponde d'istinto:

"E' come Natale. Prima che arrivi sono tutti belli e buoni e poi diventano di nuovo cattivi e litigano. Allora io preferisco non arrivare mai a destinazione. Cambio sempre la mia destinazione. Non vivo in nessun posto del mondo, ho una casa a Londra ma non ci vado mai. Questa è una scelta, non una rinuncia: non voglio il posto fisso". 

 

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Article on Vanity Fair Magazine online with parts from the Giffoni interview + photo gallery

 

http://www.vanityfair.it/people/mondo/16/07/23/mika-giffoni-film-festival-la-mia-vita-nelle-canzoni-la-dislessia-il-nuovo-show-in-tv

 

Mika: «I Pokémon mi stanno rovinando la vita» Il cantante al Giffoni Film Festival ha affrontato, con grande intelligenza, ogni tipo di argomento: dall'attentato a Nizza alle creature virtuali che vivono (purtroppo per lui) fuori casa sua

2|14Mika al Giffoni Film Festival 

«Sono arrivato al Giffoni con 10 minuti di anticipo. È la prima volta che mi capita».
Un evento talmente raro che Mika lo ha raccontato in un tweet.

Il cantante, ex giudice di X Factor (che ha lasciato dopo tre edizioni) ha parlato davvero di tutto al Festival. Ha raccontato degli anni difficili a scuola quando la sua dislessia veniva scambiata per stupidità, di come ha canalizzato le energie negative nelle canzoni, dei suoi progetti futuri, delle paure (di cui ha bisogno). E dei Pokémon.

IL LATO MIGLIORE DI X FACTOR
«Il lato migliore dell’esperienza a X Factor è stata la paura. Non avevo mai fatto Tv, non sapevo l’italiano (Che ora parla con una proprietà di linguaggio ignota a molti madrelingua, ndr). Quando mi sono messo a studiarlo, mi ricordo che mi faceva letteralmente male la testa per lo sforzo. Nella mia carriera, ho avuto momenti di successo commerciale e momenti in cui non vendevo molto. All’inizio la mia reazione era nascondermi, non cercare sfide al di fuori della musica. X Factor è stato come rompere un muro. Pensavo che l’isolamento mi avrebbe protetto. Invece, non era vero».

DIVERSITÀ E TOLLERANZA

«Sono dislessico. Col tempo ho capito che è solo un modo diverso di pensare. L’importante è avere un sistema intorno a te che tolleri la tua diversità. Quando non c’era internet era più difficile, adesso puoi trovare consigli e aiuto on line. A me è stata di enorme aiuto un’insegnante, una donna molto dolce, dolcissima: mi faceva sempre un tè all’inizio di ogni lezione e mi ha insegnato a usare un sistema visuale per organizzare nella mia testa, ricordare e imparare cose che altrimenti mi sarebbe sfuggite. La normalità non esiste. Vale per la dislessia, per la sessualità, per tutto ciò che siamo e che non abbiamo scelto di essere. La chiave di tutto è la tolleranza. Ho scritto la canzone Over My Shoulder quando avevo 16, 17 anni. Frequentavo una scuola dove si studiava arte, musica, da quel punto di vista era molto bella. Ma, dall’altro lato, dovevo scontrarmi con ostacoli, ogni momento del giorno. Se anche soltanto spostarti da una parte all’altra della scuola diventa difficile, a un certo punto ti incazzi. Se avessi potuto, probabilmente avrei fatto qualcosa di orribile a chi mi tormentava. Ma ero debole e così ho scritto questa canzone dove parlavo di fare male a me stesso, perché quando provi una rabbia così grande, finisci per voler fare del male agli altri o a te stesso. Ho trasformato quell’energia distruttiva in una canzone».

NIZZA E LA FINE DELLA NORMALITÀ
«Arrivo dalla Costa azzurra, ho fatto un concerto, il primo dopo l’attentato a Nizza. Quando sono arrivato a Giffoni, sono rimasto scioccato. Mi sono reso conto che, inconsciamente, mi ero abituato a vivere come se fossi sempre dentro a un aeroporto, con la polizia che imbraccia i mitra, i controlli di sicurezza, le transenne. Trovare tutti questi ragazzi qui mi ha fatto rivedere l’infanzia come dovrebbe essere: senza paura».

NO AI DIVANI E AL CIBO PER CANI
«Quando mi hanno chiesto di poter utilizzare Lollipop nel filmZoolander, la mia prima reazione è stata dire di no. Quella canzone l’ho scritta per una ragione per me, molto seria e non volevo perderne il controllo. Alla fine ho accettato e abbiamo girato una scena a Roma che, però, è stata tagliata. È sempre pericoloso lasciar usare ad altri le proprie canzoni. Il branoHurts (Nella colonna sonora del film Un bacio di Ivan Cotroneo, presente anche lui al Giffoni, ndr), per esempio, parla delle conseguenze di quello che diciamo. L’attivista Rosa Parks ha detto che le persone dimenticano le parole che hai utilizzato ma non dimenticano il sentimento e l’emozione che hanno provocato in loro. Ivan mi ha raccontato il suo progetto e abbiamo trovato che ci fossero delle somiglianze tra il film e il significato della canzone. Per tre volte mi hanno chiesto di poter utilizzare Grace Kelly in una pubblicità di divani e ho sempre detto di no. Lo stesso per uno spot di cibo per cani e gatti. Quando mi hanno chiesto perché, ho risposto: ‘Quel cibo è uno schifo, non lo darei mai ai miei cani’. Ci sono state molte polemiche sull’utilizzo delle canzoni da parte dei politici. È successo poco tempo fa con Donald Trump. Tanti artisti gli hanno negato l’utilizzo della loro musica nei suoi discorsi. Alla fine credo che se il messaggio di una canzone è positivo, arriva al pubblico a  prescindere dal contesto in cui viene usata».

FOTTUTI POKÉMON 

«Ho un paio di fottuti Pokémon fuori casa mia a Londra, la mia vita è rovinataPosso capire chi usa Tinder o Grindr. I miei amici lo fanno e funziona. Puoi andare a berti una birra con qualcuno o fare sesso. Ma con i Pokémon che cosa ci fai? In paradiso (Fa riferimento al titolo del suo album No Place in Heaven, ndr) non ci sono i Pokémon e neppure quelli che li cercano».

UNIONI CIVILI
«Quando dici di no a qualcosa e a qualcuno ottieni sempre un risultato negativo. In Italia si stanno per celebrare le prime unioni civili? Non c’e niente di cui discutere in proposito».

DISCO DI PLATINO E POI LA TV
«Il 4 agosto chiudo il tour a Beirut. Sono stato in giro a fare concerti per 18 mesi. Entro agosto No Place in Heaven sarà dico di platino, mancano poche centinaia di copie. A settembre inizierò a lavorare al mio nuovo album: scriverò brani alla Paolo Conte in inglese e il pubblico mi dimenticherà. E, da novembre, sarò su Raidue con uno show. Non è che X Factor non mi piacesse più, ma avevo paura di ripetermi e sentivo il bisogno di poter essere più libero. Lo sto scrivendo con Ivan Cotroneo. Saranno 4 serate, e ho posto la condizione di non andare in onda il giovedì perché non volevo fare concorrenza a X Factor. Sarà un varietà, con ospiti, alcuni conosciuti al pubblico italiano, altri per niente. Una sorte di confronto fra me e l’Italia. Ora la lingua la parlo, mi sono detto: ‘Ma che cosa so veramente dell’Italia? E non solo di Milano, del nord?’».  

ATTORE, IO?
«Mi hanno chiesto tre volte di fare un film ho sempre detto di no. Poi, qualche mese fa, ho fatto uno screen test. A loro e piaciuto e adesso devo dare una risposta. È un progetto americano. Per ora non mi sono voluto rivedere in quel video.Ho paura di dire sì e fare schifo». 

(UN)HAPPY ENDING
«La destinazione (Destination è il tema di questa edizione del Festival, ndr) è come Natale: prima che arrivi, tutto è delizioso, poi si finisce con i parenti che litigano. Ho sempre cambiato percorso per non arrivare mai, ho scelto di non avere una destinazione. Non credo nel lieto fine e non voglio sapere che sono succede dopo l’incontro tra il principe e Cenerentola. Preferisco la parte con i topi che ballano piuttosto che quella in cui lei ha la meglio sulle matrigna e le sorellastre. Perché dopo finirà per litigare col principe Azzurro, lui la tradirà con un’altra e lei si farà il botox».

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L'INTERVISTA La battaglia di Mika contro le paure: «Combatto con l’arte i mali del mondo» Il futuro in Tv: "A novembre lo show su Rai 2. Sarà un confronto con l'Italia"
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GIFFONI «Quando sono arrivato qui sono rimasto scioccato nel vedere tutti questi ragazzi in giro liberi e allegri, senza barriere intorno o guardie armate in vista. Solo dopo mi hanno rivelato che anche a Giffoni ci sono tanti agenti in borghese, ma dobbiamo puntare a ritrovare la gioia di stare insieme. Non deve essere un’utopia. Siamo così abituati ad assorbire l'orrore quotidiano, che ci stupiamo riscoprendo la vita com'era vent'anni fa o come dovrebbe essere, senza paura. A me sembra sempre di attraversare un aeroporto sorvegliato». Mika, superstar del Festival di Giffoni, ha negli occhi mille immagini di un tour mondiale lungo 18 mesi, che transiterà per Roma (alla Cavea del Parco della Musica) il 31 luglio e terminerà nella «sua» Beirut il 4 agosto.

«La volta precedente che ho suonato lì, a Baalbek, è stato cinque anni fa. La gente aspettò l'ultimo giorno per comprare i biglietti, nel timore che accadesse qualcosa. Stavolta invece c'è già il pienone, anche se quella è zona di hezbollah e c'è la guerra a pochi chilometri. Sono ansioso di tornare a casa in veste di artista, ma non dimentico il lavoro svolto a Natale con l'Unhcr nei campi dei rifugiati. La mia famiglia lì? Non è la più tollerante del mondo, sono tradizionalisti. Non ho paura di dirlo, è la verità». Gli chiediamo se la sua natura cosmopolita di anglo-libanese di madre siriana e padre americano (rigidamente wasp) gli faccia percepire differenze di atteggiamento nell'opinione pubblica quando una strage avviene in Occidente (l'intervista ha avuto luogo due ore prima dell'attentato di Monaco) piuttosto che in Medio Oriente. «È facile cadere nel cinismo. La risonanza mediatica di uno dei mille attacchi che coinvolgono i civili a Baghdad è fatalmente inferiore a un evento come quello di Nizza. Sere fa ero a Nimes, il primo mio concerto dopo il massacro sulla Promenade: abbiamo osservato un minuto di silenzio perché questa deve essere la nostra comunione di pensiero». Ma la paura dell'uomo Michael Holbrook Penniman, destabilizzante come per chiunque altro, diventa una «paura» costruttiva per l'artista Mika. Quello, per esempio, che spera, letteralmente, di non essere chiamato a recitare in una mega produzione cinematografica hollywoodiana.

«Mi hanno fatto un provino mesi fa, un ruolo serio. Per loro è andato bene. Ma io non ho voluto vederlo, perché non saprei che decisione assumere. Prenderò tempo fino a dicembre». E qui c'è il trucco: perché a parte un'autobiografia per Rizzoli che Mika tarda a completare («diventa sempre più interessante da riscrivere proprio quando credevo di aver già detto tutto»), all'orizzonte novembrino si annuncia quella che lui chiama la sua «grande sfida», uno «one man show» su Raidue.

Quattro puntate in prima serata, in un giorno da definire che non sarà il giovedì perché Mika (che pare passi le notti a studiarsi i vecchi varietà di Renzo Arbore) non vuole andare contro i suoi amici di «X Factor». Come sarà il nuovo spettacolo? «Ci sto lavorando. Ci sarà un'orchestra, molti contributi in esterna, ospiti anche sconosciuti in Italia e noti come Virginia Raffaele. Sarà una sorta di confronto fra me e l'Italia. Ora parlo la vostra lingua male ma non malissimo, e vedremo cosa accade. Ho accettato la proposta di Ilaria Dallatana perché dopo tre anni di XFactor avevo paura di aver perso la mia freschezza, e volevo correre nuovi rischi assecondando i cambiamenti di Raidue. Ma auguro ogni fortuna alla nuova squadra del talent di Sky.È un bene che i coach siano ancora una volta quattro musicisti. Non conosco Manuel Agnelli ma istintivamente mi piace».

Nel frattempo il suo album «No place in heaven», spinto dal tour, sta diventando disco di platino anche in Italia. Il prossimo comincerà a scriverlo in autunno: «Potrebbe essere del tutto diverso: una cosa alla Paolo Conte, chansonnier che adoro», scherza. «Sarebbe un azzardo commerciale, ma un successo di critica». Mika è un eroe pop che non si tira indietro di fronte ad alcun tema. Che pensa delle unioni civili che hanno passato il vaglio del Consiglio di Stato? «Che ne pensi tu, invece?», ci chiede sorridendo. «La realtà è che non dovrebbe esserci niente da discutere. In Italia si decide ora, in Francia e in Inghilterra la discussione si è protratta. L'intolleranza provoca sempre negatività e situazioni pericolose».

In mattinata il cantautore si era concesso a un lungo incontro con i ragazzi di Giffoni, ai quali aveva sottolineato che «Trump è un brutto personaggio. Prima faceva ridere, ora neanche quello. Hanno fatto bene i miei colleghi a non volergli cedere canzoni per i discorsi», e che «non vorrei mai vedere i sequel delle favole, con Cenerentola che divorzia dal principe e ricorre al botox». La nuova mania dei Pokemon? «Li odio. Sono davanti casa mia, c'è sempre tanta gente che li cerca». La dislessia? «Vent'anni fa non c'era internet ed era difficile che un ragazzo dislessico trovasse le risposte. Io fui aiutato da una dolcissima signora, Mrs Coogan. Mi insegnò a esprimermi in modo visuale, facendo disegni. Oggi, ogni volta che ho un problema, disegno delle bolle e ci metto dentro i miei pensieri.

La scuola deve essere pronta a insegnare in tanti modi diversi. Una volta una ragazza cieca mi disse: 'Io non sono disabile, è il mondo a non essere adatto al mio modo di essere'. Aveva ragione: la normalità non esiste».

Stefano Mannucci

 

 

 

http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2016/07/23/la-battaglia-di-mika-contro-le-paure-combatto-con-l-arte-i-mali-del-mondo-1.1561192

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Gazzetta dei Picentini

 

Photocall

http://www.gazzettadeipicentini.it/2016/07/22/giffoni-experience-mika-al-photocall/

 

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Blue carpet

http://www.gazzettadeipicentini.it/2016/07/22/giffoni-experience-mika-sul-blu-carpet/

 

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Edited by Kumazzz
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Thanks for pics and links, everyone! Can't wait to be back home and have proper connections to watch recordings and interviews from this event. I don't understand how he can look that incredibly good... :wub2: So rested and relaxed. When does he have time to rest and relax?? Lol! Amazing photos.

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I don't understand how he can look that incredibly good... :wub2: So rested and relaxed. When does he have time to rest and relax?? Lol! Amazing photos.

 

I was wondering the same,now that I found out he did also a private gig for Cartier in France the night before  :)

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In autumn the t-shirt will be put up for charity action

 

Unforgettable morning with Mika in our ChicZone Vip Area.

His kindness, friendliness and above all his creative signature on the t-shirt, which will be put up for charity auction next autumn.

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Mattinata indimenticabile con MIKA nella nostra ChicZone Vip Area.
La sua simpatia, cordialità e soprattutto la sua firma creativa per la maglietta che il prossimo autunno sarà protagonista di un'asta di beneficenza.
#chiczone #viparea #giffoni2016 #mika Mika Italia

 

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https://www.facebook.com/chiczone.it/photos/a.320560014649147.70684.315956285109520/1116866711685136/?type=3

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Mika's Tweets & instagram posts about Giffoni

MIKA

@mikasounds

Non ci credete ma oggi io non sono in ritardo ! Sono già pronto a #giffoni2016 @giffonifilmfest

12:26pm · 22 Jul 2016 · Twitter for iPhone

 

 

MIKA

@mikasounds

My puppet I was just given at Giffoni Film Festival. Looks more like Fonzie from Happy Days than… instagram.com/p/BIK3AzyDdB8/

Translate Tweet

6:00pm · 22 Jul 2016 · Instagram

 

 

MIKA

@mikasounds

Anche per me stesso adesso, questo è importante; 

twitter.com/giffonifilmfes…

 

GIFFONI FILMFESTIVAL @giffonifilmfest

"Non abbiate paura di fallire, cercate il vostro valore" @mikasounds accolto dai fan di #Giffoni2016 pic.twitter.com/50Q1L7bjXa

7:49pm · 22 Jul 2016 · Twitter for iPhone

 

 

 

 

MIKA

@mikasounds

Giffoni Film Festival is one of the best things I have witnessed in a VERY long time. So inspiring. Youth, ambition, culture and excellence

7:51pm · 22 Jul 2016 · Twitter for iPhone

 

 

 

 

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