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Mika in Italian Press 2017


Gabry74

Recommended Posts

Radio 105

 

On 2017/11/7 at 9:29 PM, Kumazzz said:

Mika at Radio 105 on 07 November 2017

 

 

 

 

 

 

VIDEO replay

 

AUDIO replay

http://www.105.net/audio/105-friends/121611/Martedi.html

 

A Part of Mika talking

 

 

VIDEO peplay

/video/105-friends/241254/mika-a-105-friends

 

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105 Mi Casa

video/105-mi-casa/241467/mika-a-105-mi-casa

Video intervista

  • 14 Novembre 2017

MP4 http://www.105.net/upload/176387540-105MICASAMIKA07-11-2017LOWmp4.mp4

 

 

Mika a 105 Mi Casa: "Con il mio programma ho scoperto l'Italia"

Il poliedrico artista libanese ha presentato la terza puntata di "Stasera CasaMika" a Max Brigante.

Dopo aver "spoilerato" leggermente la seconda puntata si "Stasera CasaMika" a 105 Friends, Mika è passato anche a 105 Mi Casa per regalarci qualche anticipazione sul terzo episodio del suo programma tv. L'artista libanese, naturalizzato britannico, è impegnatissimo su diversi fronti, non solo in Italia e non solo nel mondo della musica. Oltre allo show nel nostro Paese, il poliedrico Mika sta infatti lavorando ad una serie per la BBC Radio nel Regno Unito, mentre, sempre per la tv, è impegnato con un altro programma in Francia. Inoltre, è in piena fase scrittura per il suo prossimo album, progetto a cui  lavorerà negli Stati Uniti, tra Los Angeles e Miami.

 

Tuttavia, la sua creatura televisiva italiana, per ora, ha la priorità:

"È un po' un caleidoscopio - ha spiegato a Max Brigante - Non si sa cosa succederà, è questa l'idea della casa. Gli ospiti che arrivano devono prestarsi a fare delle performance con cui ci fanno vedere un altro lato della loro personalità, della loro anima". Ad esempio, nella terza puntata ci sarà un momento in cui Giorgia canterà mentre è alle prese con le pulizie nella casa televisiva di Mika.

 

Il cantante è molto perfezionista nel suo ruolo di show-man:

"Sì, sono pignolino. Ci si diverte, ma seriamente. Il team spesso è lì fino all'1:00 del mattino, mentre io e i produttori stiamo assieme dalle 11:00 di mattina fino alle 3:00 di notte. Gli uomini della sicurezza stanno impazzendo".

Tutta questa attenzione ai dettagli, non fa perdere spontaneità alla trasmissione. Per Mika è il contrario: "La preparazione ti permette di lasciarti andare, perché sai che qualsiasi cosa capiterà c'è un sistema che ti segue. Ad esempio, per le luci: con una luce che può andare ovunque sono libero di andare in tutti i punti dello studio".

 

Con il suo programma, l'artista di origine libanese ha fatto un viaggio tra gli italiani, imparando a conoscerli meglio:

"Io sono ospite qua. Nella prima puntata sono diventato un pastore. Ho fatto il lavoro del pastore con un pastore sardo. Un paese come l'Italia è un paese molto bello e molto complesso. L'importante è non cadere sempre nei cliché. Un po' va bene perché sono divertenti. Però tu devi andare più nel profondo. Passare 36 ore con un pastore che si sente dimenticato dal resto del paese è una cosa che ti fa scoprire un altro paese". Nella terza puntata, lo vedremo fare il volontario, esperienza che gli consentirà di ascoltare nuove storie e di continuare ad indagare sul Bel Paese.

 

Google translator

Spoiler

 

After having "spoiled" slightly the second episode of "Tonight CasaMika" at 105 Friends, Mika also went to 105 Mi Casa to give us some anticipation on the third episode of her TV program. The Lebanese artist, British nationalist, is committed to various fronts, not only in Italy and not just in the world of music. In addition to the show in our country, the multifaceted Mika is working on a series for BBC Radio in the United Kingdom, while for TV, he is busy with another program in France. He is also writing for his next album, a project he will work in the United States, between Los Angeles and Miami.

However, his Italian television creator has, for the time being, the top priority: "It's a kaleidoscope," he explained to Max Brigante,

"you do not know what will happen, that's the idea of the home. make performances with which we see another side of their personality, their soul. " For example, in the third episode, there will be a time when Giorgia will sing while she is in the mummy house cleaning.

The singer is very perfectionist in his show-man role:

"Yes, I'm pissed off, he's fun, but seriously." The team is often there until 1:00 am, while I and the producers are together from 11:00 in the morning until 3pm at night. Security men are going crazy.

" All this attention to detail, does not lose spontaneity to the broadcast. For Mika is the opposite:

"Preparation allows you to let go, because you know that anything will happen there is a system that follows you. For example, for the lights: with a light that can go anywhere I'm free to go to everyone the points of the study. "

With his program, the Lebanese artist traveled among the Italians, learning to know them better:

"I'm here for a guest. a country like Italy is a very nice and very complex country, the important thing is not always falling into the cliches, it is a good thing because they are fun, but you have to go deeper .. spend 36 hours with a shepherd who feels forgotten by the rest of the country is something that makes you discover another country. " In the third episode, we will see him become a volunteer, experience that will allow him to hear new stories and continue to investigate the Bel Country.

 

 

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Spoiler

 

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Edited by Kumazzz
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On 13/11/2017 at 5:48 PM, Kumazzz said:

Radio Bella & Monella

  • November 20, 2017
  • 17:30 - 18:30 UTC+01

 

 

Lunedì 20 novembre alle ore 16.30 su Bellla & Monella andrà in onda l'intervista fatta a MIKA, impegnato nella trasmissione televisiva "Casa Mika".

Che cosa racconterà l'artista ai nostri microfoni?
Seguite l'intervista sulle nostre frequenze o su www.belllaemonella.it

 

*****************************************

 

On Monday, November 20, at 5.30 pm Bellla & Monella will air the interview with MIKA, involved in the TV show "Casa Mika".

What will the artist tell us about our microphones?
Follow the interview on our frequencies or on
www.belllaemonella.it

 

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Mika @ Radio Bellla & Monella  (November 20, 2017)
 


 

AUDIO replay  (my recording until today's interview podcast becomes available on their site)

MIKA - Radio Bellla & Monella 2017

 

**it's my first time posting here, so I'm not sure if I'm doing it alright:mikasweat:Anyways.. enjoy this interview, guys! Sending you all a cyberhug since tomorrow's the last episode of CasaMika  ʕ ಡ ﹏ ಡ ʔ


 

Edited by Gabi87
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2 hours ago, NaoMika said:

 

Mika ai microfoni di R101 intervistato da Davide Lentini.

 

http://www.video.mediaset.it/video/r101/clip/mika-ospite-a-r101_778626.html

 

Thanks a lot for posting.

R101

 

Mika ospite a R101Mika ai microfoni di R101 intervistato da Davide Lentini.

 

  • 20 NOV 2017

http://www.video.mediaset.it/video/r101/clip/mika-ospite-a-r101_778626.html

 

 

RE-uploaded to Dailymotion

 

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Corriere della Sera

  • 21 Nov 2017

 

PDF file ( page 1, 31,54 ) Corriere della Sera 21_Nov_2017.pdf

 

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Mika: «La mia tv romantica? È una sfida ai format dell’ira»

corriere.it/cronache/17_novembre_21/mika-casamika

 

Lo showman: «In tv essere aggressivi e volgari funziona benissimo: non sono io. L’ultima puntata di CasaMika non la guarderò. Tornerò in Italia»

 

I giovani europei che dal XVII secolo compivano il Grand Tour con meta l’Italia chiudevano il viaggio, che durava mesi se non anni, facendosi fare un ritratto: lo sguardo morbido, quasi languido, di chi ha visto molto, alle spalle la campagna romana, verde, dolce, con i resti di civiltà sovrapposte e mischiate come in nessun altro luogo al mondo. Mika questa sera chiude i battenti della sua astronave: quarta e ultima puntata su Raidue. Due anni dopo, l’Ufo — oggetto non identificato e sempre inafferrabile — se ne va.

«Ciao, anzi addio, anzi ciao». La verità è che non c’è niente di languido, neppure un’ombra, nel racconto di questo secondo giro fuori e dentro CasaMika.

«Ho tentato un esperimento con questo show. Ho coltivato un’irriverenza che non fa prigionieri, un’irriverenza costante, cosciente. Ho mischiato rabbia e amore, un’enorme quantità d’amore».

 

L’amore ok, ma la rabbia non è proprio la cifra che viene attribuita a Mika, cantante, showman, primo regista dei suoi talenti. Anche se è vero che in uno dei monologhi con Gregory, il pupazzo-amico d’infanzia che trascina la malinconia nel salotto di casa, la promessa è «basta lacrime e preghiere, non chiederemo permesso né perdono per quello che siamo, cerchiamo il nostro posto nel mondo». Ammesso che un posto nel mondo ci sia per ciascuno di noi...

 

«Va bene essere un po’ assurdo, anche buffo, ma stupido e ignaro mai. So benissimo che quest’idea del buono universale è vomitevole. I sentimentalismi sono polvere. Ma fa vomitare di più chi si mette a impersonare la caricatura del male. Suscitare reazioni negative, brusche, immediate, provocare irritazione come per la puntura di un insetto, è facilissimo in tv. Puoi dire “#### #### ####” o tirarti giù i pantaloni: benissimo, possiamo tutti essere volgari e la volgarità colpisce. Ma poi? Questi format apparentemente anti commerciali dominati dall’aggressività bruciano tutto in pochi minuti di pathos autoindotto. Fai un passo oltre, e non c’è nulla. Io cerco di costruire qualcosa che ti resta addosso e magari, mentre sei lì in attesa che l’acqua del tè cominci a bollire, scava e spinge e alla fine sbuca con un pensiero, un dubbio, un movimento dell’anima. La poesia brucia lentamente. Tentare di essere liberamente poetici ha senso, sempre, anche se ti perdi qualcuno per strada».

 

Per Mika il primato degli ascolti viene dopo la poesia?


«Preferisco non essere il primo negli ascolti se sono quello che ha suscitato più emozioni e discussione. Vuole dire che hai toccato, forte, le persone. In queste quattro puntate di CasaMikaci possono essere state cose bellissime e altre meno riuscite. Ma l’intenzione — la mia come quella di chiunque abbia lavorato a un programma nel quale ogni dettaglio viene curato, scritto, voluto — non è mai stata nel segno del compromesso. Non ho mai calcolato vantaggi e svantaggi: la follia dell’insieme, i rischi erano parte del lavoro. Il nostro show è come un film, personalizzato, romantico, impegnativo: 10 mesi per 4 puntate. Pensato come servizio pubblico. Forse non se ne faranno più così. Perché la cifra della tv oggi è la frammentazione - format e super format - anche se è una piattaforma che già sta cambiando».

 

Torniamo alle emozioni. Due tra le più forti nella parte di trasmissione realizzata «fuori». Il pastore sardo che ti insegna a mungere le pecore e gli ospiti della casa di riposo Giuseppe Verdi che hai riportato alla Scala.


«Non ho mai avuto paura di uscire dallo studio. Avrei fatto anche di più, in giro per i paesi che mi aprivano tutte le porte. Anche in quei segmenti del programma, però, ogni cosa — riprese, scene, dialoghi — era parte di un progetto con autori scelti uno per uno. Ad alcune cose abbiamo dovuto rinunciare. Mi rendo conto che ho vissuto due anni come fossero dieci. A una velocità assurda, con un’intensità che a volte faceva male. Quasi sempre, però, ha vinto lo stupore di poter fare tante esperienze, di essere un ospite privilegiato nella conoscenza dell’Italia».

 

Dono che hai reso riproponendo l’opera lirica («L’Elisir d’amore» di Donizetti e «Madama Butterfly» di Puccini) in versione prima serata con l’aiuto di Damiano Michieletto. L’opera non deve spaventare, spacca — hai detto — come e forse più delle serie tv. E siamo passati alle emozioni «dentro». «Se bruciasse la città», 1969, Massimo Ranieri («Lo so, lo so: tu sceglieresti me». «Vedrai, vedrai», 1962, Luigi Tenco («Tu non guardarmi con quella tenerezza», rivolto alla madre). «Caro Amico ti scrivo», 2002, Lucio Dalla («Vedi amico mio, come diventa importante che in questo istante ci sia anch’io»). E «Ci vuole orecchio» («Bisogna averlo tutto, tanto, anzi parecchio») Enzo Jannacci, 1980, fatta così, un po’ stonata.


«Nell’ordine. Massimo Ranieri: ho visto la sua performance a Canzonissima 1969, una bomba. L’ho chiamato. Lui non voleva riesumazioni dal suo repertorio, credo di averlo travolto e alla fine era felice: si accende di colpo, è ancora una bomba. La canzone di Tenco: sapevo che è una cosa speciale per gli italiani, tutti mi davano consigli. Io ho smesso di provarla e l’ho cantata come non si fa quasi più: l’ho cantata come veniva, non per vincere e non per vendere. Lucio Dalla e quella canzone-lettera: il momento più bello, quello in cui mi sono sentito meglio, me stesso. Jannacci? Volevo fosse un happening, ho convocato l’orchestra intera e non ho voluto rifarla. Perché quello è il senso del pezzo. Nella cacofonia del mondo, tu sei comunque un po’ perso, anche se ti sei preparato allo spasimo come prevede un brano di Berlioz o Bach: ogni tanto finisci in controtempo».

 

L’orchestra suona, tutto risuona e un po’ sfugge, come nella vita. A proposito di vita. Due domande. Ma come è iniziato il tuo Grand Tour italiano? E poi, inevitabile, tornerai?


«Il mio viaggio in Italia è cominciato quando avevo 7 o 8 anni. Con mia madre trascorrevamo ogni estate due mesi da una zia nel Sud della Francia. La zia non aveva figli, noi eravamo 5 ragazzi: c’erano momenti di tensione e mia mamma ci faceva sconfinare in auto, noi bambini zingari come eravamo e siamo. L’Italia era dolce, più economica, il cibo buono. La gente adorava la mamma e le mie sorelle. Tutti stavano bene, tranne me. Guardavo quei ragazzi precoci, tanto più cool di me: mi sentivo rifiutato. Mi sono ritrovato in quegli stessi posti dieci anni fa, Sanremo 2007. E lì, poco dopo, mi è arrivata la proposta di partecipare a X-Factor. Avevo sempre rifiutato di fare tv, in Francia e in Inghilterra, ma quella volta ho detto ok, buttiamoci: magari mi nascondo un po’ dietro il mio italiano da principiante, mi proteggerà. Anche perché avevo capito: era l’unico modo di raccontarmi, una volta verificata sul campo la morte dei programmi musicali tradizionali. Così sono restato».

 

L’altra domanda: tornerai?


«Chi mi conosce sa che non esiste separazione tra la mia vita privata e artistica. Sono io e basta. In questo momento non riesco neppure a vedere l’ultima puntata di CasaMika, quella di stasera, montata e finita: sarebbe troppo, mi farebbe male, ho bisogno di guardare avanti, altrimenti vengo risucchiato. Non so quando, come: tornerò, certo. Un Paese fenomenale, l’Italia, una cultura infinita, stracolma. Che è una parte di me, di quello che sono diventato».

20 novembre 2017 (modifica il 20 novembre 2017 | 22:34)
 

 

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1 hour ago, carafon said:

Is there any press after the last casamika?

Or any idea if the audience was bigger? (thought that the presence of Fedez could help)

 

Critique articles of Casa Mika season 2

 

Blasting News

http://it.blastingnews.com/tv-gossip/2017/11/stasera-casa-mika-ci-sara-una-nuova-edizione-002189089.html

 

Spoiler


Stasera casa Mika: ci sarà una nuova edizione?

La seconda edizione di Stasera casa Mika è terminata lo scorso 21 Novembre, il cantante libanese sarà di nuovo dei nostri?

 

Questa settimana è terminata la seconda edizione di Stasera casa #Mika, il fortunato varietà condotto dal famoso cantante britannico (34 anni). In queste quattro settimane abbiamo visto diversi ospiti d'eccellenza sul palco dello show Rai: da Caparezza a Massimo Ranieri, da Fiorella Mannoia a Fedez. Momenti magici tra sketch comici, "viaggi nel tempo" e squisiti siparietti dedicati all'opera lirica. In queste due edizioni del programma di Rai 2, Mika ha dimostrato essere non solo un ottimo cantante, ma anche un grande intrattenitore. Sfortunatamente, sembra che gli ascolti di questa edizione 2017 [VIDEO] non siano stati all'altezza di quelli dello scorso anno.

 

C'è tuttavia qualche speranza di rivedere il programma in questione anche nel 2018? In questo articolo vi diremo ciò che si sa al momento.

 
Il saluto ai fan

La seconda edizione di Stasera casa Mika ci ha salutato questa settimana. Prima di congedare i suoi fan, il cantante di origine libanese li ha invitati a non essere tristi, nonostante il termine dello show, in quanto, seppur ora la sua "casa" sarebbe stata del tutto smontata dagli addetti ai lavori, il bellissimo ricordo di queste quattro settimane sarà sempre impresso nei cuori di tutti. Intanto, sui social sono sorti numerosi post circa la fine dello show. La maggior parte di essi ricordano i momenti salienti di Stasera casa Mika. L'artista ha lasciato il suo pubblico, con un'importante lezione di vita. Talvolta, ha detto, cerchiamo di trovare un posto in questo mondo, ma non è sempre facile, e sembra non esserci spazio per noi, magari perché non siamo bene accetti dai più.

 

Sono proprio questi i momenti in cui un uomo può disperarsi, pensando che forse neanche Lassù è possibile trovare un proprio posto. Mika ha infine invitato tutti noi a non arrenderci mai e di lottare per farci sentire in questa società, in quanto già esistere, significa essere parte integrante di questo mondo. Questo suo discorso è terminato con il bellissimo brano No Place in Heaven.

 

L'intervista a Fedez

Mika, Gregory e Luciana Littizzetto ci salutano. Assieme a loro ci siamo divertiti e talvolta un po' commossi. Tra i tanti sketch degni di nota di questa seconda edizione di Stasera casa Mika, è d'uopo ricordare l'intervista a Fedez da parte del conduttore. Un'intervista, a dirla tutta, davvero insolita, in quanto avvenuta in una vasca da bagno! Come sappiamo il noto rapper, fidanzato con la bellissima blogger Chiara Ferragni, a breve diventerà papà. Fedez ha parlato proprio della sua vita presente, affermando di non essere più la stessa persona di prima e spiegando come la fama operi nell'animo di una persona un "imborghesimento artistico".

 

A detta di Fedez, questo cambiamento non è riuscito mai ad accettarlo del tutto, ma non si può fare altro: la vita a volte ti cambia e non sempre in bene, ha aggiunto il rapper. Alla domanda del conduttore "Che tipo di papà sarà Fedez?", il compagno della Ferragni ha dichiarato di non saper rispondere. Fedez si augura tuttavia, che il suo bambino possa nascere sano e che la gravidanza della sua compagna vada bene. "Sono molto teso, penso che se esistesse la fidelity card dell'ecografia, l'avremmo vinta" ha aggiunto scherzosamente l'artista.

 

Ci sarà l'edizione 2018?

Sicuramente molti di noi sentiranno nostalgia ora del simpaticissimo Mika e dello show da lui condotto magistralmente. Il 34enne, del resto, è un uomo tanto famoso e talentuoso, quanto saggio ed umile. Il successo non gli ha dato certo alla testa. Come scordare, del resto, i momenti di pura umanità e cordialità nelle sue vesti di tassista, con i clienti a cui offriva passaggi? Ebbene, come già detto prima, purtroppo la seconda edizione di Stasera casa Mika ha ottenuto ascolti più bassi rispetto alla prima. Share a parte, avremo modo di assistere ad una riproposizione dello show? Ebbene, secondo le ultime indiscrezioni, sembra proprio di no! Infatti, pare che Mika abbia firmato con la Rai solo per due edizioni del varietà e quindi molto difficilmente rivedremo il nostro amato cantante e presentatore di nuovo nella sua Casa, almeno non in tale show!

Ricordiamo di come Mika ami l'Italia e di come già da noi abbia partecipato nelle vesti di giudice in alcune edizioni di X- Factor e della sua presenza nel programma Le invasioni barbariche su La7, in compagnia del compianto Dario Fo Insomma, il cantante fa parte integrante della TV italiana e nel caso in cui Stasera casa Mika abbia davvero chiuso i battenti, non è improbabile che l'artista continui a lavorare nel nostro paese, magari su altri canali ed in altri ruoli. Per aggiornamenti sul mondo della TV e del gossip, [VIDEO] cliccate Segui. #Rai2 #Programmi

 

 

La Nostra TV

http://www.lanostratv.it/2017/11/mika-dopo-il-flop-su-rai2-dice-addio-allitalia/

 

Spoiler

Mika lascia l’Italia dopo il flop di Stasera Casa Mika?

E’ sempre dura dire addio a un programma che ha dato tanto personalmente e professionalmente parlando. Quando anni fa terminò Ciao Darwin il pubblico si sentì derubato di uno degli show più divertenti della televisione italiana. E che dire della Buona Domenica di Maurizio Costanzo? E ancora di Chi vuol essere milionario? Sono tanti i programmi che nel corso degli anni, per ragioni legate agli ascolti Tv o semplicemente legate al tempo e ai gusti che passano, hanno lasciato un vuoto puntualmente riempito da un altro show (e così via, in un loop infinito. Martedì si è conclusa la seconda edizione di Stasera Casa Mika su Rai2. Mika ha dimostrato di non essere solo un cantante, ma anche un discreto showman in grado di reggere da solo (con ospiti via via sempre più prestigiosi) un intero programma scritto da autori intelligenti. Dopo l’exploit della prima edizione andata in onda nella passata stagione televisiva, quando il tutto era una novità sorprendente, Mika non è riuscito a superare gli ascolti minimi previsti, anzi, ha semplicemente fatto flop. Quattro lettere che terrorizzano qualsivoglia conduttore. Intervistato dal Corriere della Sera ha dichiarato“Non so quando, come: tornerò nel vostro Paese. Un Paese fenomenale che è una parte di me, di quello che sono diventato”.

Mika, quindi, dopo il flop su Rai2 ha deciso di lasciare l’Italia (almeno per il momento). Quando tornerà? E soprattutto: gli sarà data la possibilità di testare un nuovo format?

 

Stasera Casa Mika, parla il cantante amareggiato: la dura rivelazione

“Ho tentato un esperimento con questo show […] Ho mischiato rabbia e amore, un’enorme quantità d’amore”.

A parlare è Mika durante un’intervista al Corriere della Sera. Purtroppo per lui la seconda edizione di Stasera Casa Mika sarà l’ultima. Gli ascolti non l’hanno premiato; come se il pubblico non si fosse mai accorto della sua presenza nei palinsesti di Rai2. Un insuccesso che, nonostante sia una persona ottimista e solare, l’ha colpito tanto che per ora lascerà l’Italia per tornare chissà quando e con chissà quali progetti. La Rai ha provato a far rivivere il grande varietà, ma bisogna forse guardare in faccia l’amara realtà: il pubblico non lo desidera più. Lo dimostra il fatto che un talent show come Tu sì que vales, con una giuria sorprendente, riesca ogni sabato a convincere più di cinque milioni e mezzo di telespettatori. Il programma di Mika è stato sconfitto, ma il cantante di sicuro non demorderà e troverà un modo per rialzarsi più forte di prima.

 

Il Giornale

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/mika-cattivo-padrone-casa-bilancio-rosso-1466823.html

 

Spoiler

Mika cattivo padrone di casa: bilancio in rosso

Certo, Mika ha sorpreso, costruito un evento magico, regalato «emozioni», «riflessioni», ha cercato di «costruire qualcosa che ti resta addosso», come dice lui. Però, si può dire un però? Nessuno osa criticare il cantante, forse perché non è italiano, forse perché ha successo in tutto il mondo, forse per la sua storia bellissima di ragazzino dislessico che ha ottenuto la rivincita dalla vita. Però il suo show Stasera Casa Mika, così strano, così fuori dai canoni della tv, così fluido, così privo di meccanismi logici... non è stato un successo. Non lo è stato almeno in termici di apprezzamento da parte del pubblico (che forse non riusciva a capirne il significato) e nemmeno sul piano costi-ricavi. Anzi, da questo punto di vista, è stato un danno per Raidue. Neppure la puntata finale di martedì scorso è risalita: solo 7,2% di share e 1.439.000 spettatori. E le serate precedenti non sono andate meglio. Ma non fare ascolti può succedere, il problema è che lo show è costato tantissimo. Si dice - anche se le voci non sono ufficiali - un milione e 300mila euro a puntata. Una cifra abnorme, molto superiore ai programmi di prime time di Raiuno. Con quella scenografia, quegli ospiti, quei servizi in giro per l'Italia, è ovvio che i costi lievitino. In confronto, Che tempo che fa di Fazio sembra uno show al risparmio (anche se Mika è durato solo quattro puntate mentre Fazio ce lo terremo per quattro anni). Il fatto è che per realizzare il programma del cantante la direttrice precedente Ilaria Dallatana (ci teneva moltissimo) ha usato gran parte del budget a disposizione della rete, lasciando al resto della produzione le briciole. Infatti ora molte serate sono occupate da serie e film.

 

 

Edited by Kumazzz
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an article about Casa Mika season 2

 

il Televisionario

2017/11/27/stasera-casa-mika-la-seconda-edizione-e-flop/

 

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Spoiler

Stasera Casa Mika, la seconda edizione è flop

  • 27 Nov 2017
  • ilTelevisionario    

Nonostante la critica positiva (“con la sua aria stralunata e surreale, si conferma ancora tra gli showmen che meglio conoscono il linguaggio dello spettacolo“, “Dateci 10, 100, 1000 Mika-mondi“), la seconda edizione di Stasera Casa Mika, in onda in prima serata su Rai2 ogni martedì dal 31 ottobre al 21 novembre, è stata un flop.

Le quattro puntate hanno raggiunto una media di 1.554.750 telespettatori, pari al 7,4% di share, in netto calo rispetto alla prima edizione, trasmessa dal 15 novembre al 6 dicembre 2016, seguita da una media di 2.760.000 telespettatori (11,7% di share). La puntata più vista della stagione è stata la prima, con 1.843.000 telespettatori (9% di share).

La seconda edizione dello show faraonico condotto da Mika (il costo di ogni puntata è vicino al milione di euro) ha fatto anche peggio delle stime di Rai Pubblicità, che ha proposto agli inserzionisti un’offerta commerciale prevedendo un ascolto di 3.200.000 telespettatori.

 

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Google translator
Despite the positive criticism ("with its surreal and surreal air, it is still confirmed among the showmen who best know the language of the show", "Dateci 10, 100, 1000 Mika-mondi"), the second edition of Casa Mika's Tonight, aired early on Rai2 every Tuesday from 31 October to 21 November, was a flop.

The four bets reached an average of 1,554,750 viewers, accounting for 7.4% of the share, down sharply from the first edition, broadcast from 15 November to 6 December 2016, followed by an average of 2,760,000 viewers (11 , 7% share). The most viewed episode of the season was the first, with 1,843,000 viewers (9% share).

The second edition of the Pharaonic show conducted by Mika (the cost of each installment is close to one million euros) has made worse than Rai Advertising's estimates, which offered advertisers a commercial bid for listening to 3,200,000 viewers.

 

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TV Sorrisi e Canzoni N.49 – 28 Novembre 2017

 

Lorella Cuccarini interview

( sorry, I've never known her before... :blush-anim-cl: )

She mentions "Stasera Casa Mika" in this interview, I couldn't read Italian language.

 

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Spoiler

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L'Espresso

Mika che peccato: troppa gioia alla fine stanca


Lo show di Rai Due è il paradiso della bontà e del buonumore. Sembrerebbe lo spettacolo perfetto. Dove regnano incontrastate armonia e felicità. Anche troppo

  • di Beatrice Dondi   
  • 20 novembre 2017

Che bello, che gioia, che festa : benvenuti a Casa Mika, il programma dei record (Rai Due in prima serata) che dopo i successi internazionali è tornato per quattro puntate della sua seconda stagione di lustrini ed entusiasmo. Il principe dello show è una delizia multifunzione, canta, balla, chiacchiera, fa le faccette, sorride, si spoglia, si ricopre di stelle e sparpaglia petali di buonumore in ogni angolo e in tutte le lingue a disposizione. Il varietà ha un sapore d’oltreoceano, un budget di tutto rispetto e il tocco intelligente degli autori (Ivan Cotroneo in testa).

Ci sono i salti temporali, gli ospiti illustri, le citazioni. Scelte coraggiose, come quella di proporre una rilettura operistica alla portata di Twitter. E il padrone di casa è dolce, sensuale, colto e sensibile come sempre. Al punto che verrebbe voglia di tenerlo sul comodino con quel sorriso contagioso e quell’aria da Mini Pony in vacanza perenne. Tutto giusto. Ed estremamente ben fatto.

Eppure, questa glassa spessa di colore rosa alla lunga, come si dice in cucina, stucca. Il pubblico che batte le mani a tempo e lancia gridolini entusiasti, il valzer ballato come segno di pace, catapultano lo spettatore in un universo parallelo di nuvole lilla in cui si fatica a cogliere l’ironia.

Un po’ come aggiungere quel tocco di melassa a una torta già sin troppo lievitata. Il rischio è che si sgonfi e crolli inerme sul vassoio. Persino i temi sociali che serpeggiano in ogni puntata, diritti civili, gender pay gap, bullismo, violenza sulle donne e battaglie arcobaleno perdono peso dal momento in cui vengono immerse come bustine da the nel mare magnum della bontà universale. Dove i mostri sono sensibili e le favole a lieto fine.

Il guizzo che ti riporta coi piedi per terra è quello del finto taxi che attraversa il Paese reale coi perfetti sconosciuti protagonisti davanti alla telecamera nascosta. Ma dura un attimo. Polverizzato dall’arrivo dei due cani di Mika che, doppiati, si scambiano battute degne della cattiveria di Flora Dora. Insomma, è difficile riuscire a resistere per quasi tre ore a tale armonia. Mentre il turpiloquio si trasforma in carezze e il falsetto impera quel che rimane è la fastidiosa sensazione di un’occasione mancata. Perché sarebbe bastato giusto un tocco di imperfezione per regalare lo spettacolo perfetto.

 

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Spoiler

Mika what a pity: too much joy in the tired ending


The Rai Due show is a paradise of goodness and good humor. It would seem the perfect show. Where harmony and happiness reign supreme. Even too much

  • by Beatrice Dondi
  • November 20th 2017

How beautiful, what a joy, what a party: welcome to Casa Mika, the record program (Rai Due in prime time) that after the international successes is back for four episodes of his second season of sequins and enthusiasm. The prince of the show is a multi-functional delight, sings, dances, talks, makes faces, smiles, undresses, is covered with stars and scatters petals of good humor in every corner and in all the languages available. The variety has a taste of overseas, a budget of all respect and the intelligent touch of the authors (Ivan Cotroneo in the lead).

There are temporal jumps, distinguished guests, quotes. Brave choices, like that of proposing an operatic reread within the reach of Twitter. And the landlord is sweet, sensual, cultured and sensitive as ever. To the point that you would want to keep it on the bedside table with that contagious smile and that air of Mini Pony on permanent vacation. All right. And extremely well done.

Yet, this thick pink icing in the long run, as they say in the kitchen, stucca. The public who claps their hands in time and throws enthusiastic shouts, the waltz danced as a sign of peace, catapult the viewer into a parallel universe of lilac clouds in which it is hard to grasp the irony.

A bit like adding a touch of molasses to a cake that has already been leavened. The risk is that it deflates and falls helplessly on the tray. Even the social themes that streak in every episode, civil rights, gender pay gap, bullying, violence against women and rainbow battles lose weight from the moment they are immersed as tea bags in the sea magnum of universal goodness. Where the monsters are sensitive and fairy tales with a happy ending.

The trick that brings you down to earth is that of the fake taxi that crosses the real country with the perfect unknown protagonists in front of the hidden camera. But it lasts a moment. Pulverized by the arrival of the two dogs of Mika who, dubbed, exchange jokes worthy of the malice of Flora Dora. In short, it is difficult to resist this harmony for almost three hours. While the foul language turns into caresses and the falsetto impera what remains is the annoying sensation of a missed opportunity. Because it would have been enough just a touch of imperfection to give the perfect show.

 

 

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Unfortunately, I can't understand Italian language, can read some words from this interview.

il cuore delle cose ( the heart of things ), Scarlatti, Donizetti, Elvis, Cher, Beatles, Monkees, Jane Fonda, Redford, Nadine Labaki and her movie "Caramel" etc...

I guess it seems very interesting.

Could anyone transcribe the interview please ?

 

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Quaderni della Pergola | L'incontro  

Spoiler

 

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4 hours ago, Kumazzz said:

Unfortunately, I can't understand Italian language, can read some words from this interview.

il cuore delle cose ( the heart of things ), Scarlatti, Donizetti, Elvis, Cher, Beatles, Monkees, Jane Fonda, Redford, Nadine Labaki and her movie "Caramel" etc...

I guess it seems very interesting.

Could anyone transcribe the interview please ?

 

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Quaderni della Pergola | L'incontro  

  Reveal hidden contents

 

5a293d2d39433_QuadernidellaPergola_Nov-2017_page_1.thumb.jpg.f76ee8c93907a87b652108c2543e2ba4.jpg

 

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I had time and thought I'd try to type it up. I didn't realize there would be so many letters with accents on them, I had to look up a list of the numbers! :aah:

 

Il cuore delle cose
"Le melodie sono spesso il frutto degli echi della mia anima, esprimono il mio temperamento libanese che attinge al Sud del mondo"

 

Perché un cantante sceglie di fare anche la TV?
Lo cerco di prendere le decisioni sui progetti ponendomi sempre la stessa domanda: "Perché lo sto facendo?", anzi se non mi chiedo niente significa che sto facendo qualcosa di troppo normale! Cerco di mettermi sempre in una situazione scomoda, imparando cosi qualcosa di nuovo, qualcosa che non avrei mai fatto normalmente, e questo è un aspetto molto importante per me.  Per esempio, quando in Italia mi è stato offerto di fare X Factor io non parlavo neanche tre parole di italiano: potevo cantare le arie antiche di autori come Scarlatti e Donizetti ma non ero in grado di ordinare un caffè al bar... È la sfida insita in questa proposta che mi ha divertito e convinto ad accettare, nonostante avessi già rifiutato programmi analoghi in altri Paesi come la Francia.  I talent sono importanti perché non ci sono tante opportunità per un artista di esprimersi oggi: è difficile trovare uno spazio adatto a coniugare la tua storia, la tua maniera di fare musica, con un presenza pubblica e popolare.  Terminata l'esperienza con quel tipo di format, tra la preparazione di un album e l'altro, mi è stata data una grandissima possibilità; la Rai mi ha chiesto: "Se avessi il permesso di fare qualsiasi cosa, che programma faresti?", e io allora non ho risposto subito. Sono tornato a casa e il progretto Stasera Casa Mika è nato nella mia cucina a Roma. Ho pensato a quando ero piccolo e con le mie zie, in pigiama seduti sul letto, guardavamo gli special di Elvis, di Cher, oppure i film dei Beatles e dei Monkees che avevano degli impianti vicini al varietà... È questo stesso spirito che ho tentato di ricostruire con il mio programma. L'Italia è il Paese ideale per riallacciarsi a questa tradizione perché ha una sua cultura televisiva legata a questo genere: penso a degli show storici come Studio Uno, ai varietà di Mina, Celentano... La Rai ha veramente contibuito a realizzare la mitologia popolare degli italiani proprio attraverso questi show che sono stati strumentali e rappresentativi per questo percorso.

 

Stasera Casa Mika, oltre a ricordare il meglio della telecisione italiana di varietà, ha anche una sua anima più contemporanea e con alcuni rimandi cinematografici; che ruolo assume nel programma lo storytelling, il fatto di raccontare ogni volta una nuova storia?
Uno degli autori più importanti del programma è lo sceneggiatore e scrittore Ivan Cotroneo, una persona quindi che è abituata per mestiere a raccontare storie. L'uso dello storytelling all'interno del varietà è tutto: senza lo storytelling questo show non avrebbe cuore.  All'interno di ogni puntata ci sono tanti pezzi diversi, personaggi vari, che identificano l'inizio di molteplici storie: sia nelle riprese in studio che in esterno si assiste sempre ad un racconto.  L'obiettivo è quello di creare uno spazio per esprimersi, svelano i vari colori delle persone, dagli ospiti più conosciuti alla gente comune che si incontra quotidianamente per strada.  Storie di gente normale che ha la possibilità, in modo creativo e divertente, di raccontarsi e di essere rappresentata in TV.  In trasmissione, per esempio, io guido un taxi per le vie delle città: le persone, spesso non riconoscendomi, mi raccontano durante il tragitto la loro storia... Anche i personaggi famosi sono liberi di proporre delle cose, certi sketch, che normalmente non farebbero mai: in genere a casa - nella fattispecie la mia casa televisiva - si può essere liberi di essere se stessi: casa è sbagliarsi; casa è osare indossando, nel mio caso, vestiti originali e luccicanti perché sono una manifestazione dell'anima, senza pensare alle conseguenze.

 

C'è stato qualche evento particolare nella sua vita che ha influenzato il suo modo di scrivere canzoni?
Le parole ci danno la possibilità di esprimerci e quando non abbiamo le parole usiamo i gesti e i movimenti, nel mio caso accompagniati dalla musica. Mi viene in mente un film degli anni Sessanta, A piedi nudi nel parco. In questo film la moglie, Jane Fonda, sta criticando il marito dicendogli che è noioso e che al mondo esistono due tipi di persone: quelle che fanno oppure quelle che guardano e basta, come lui... E io mi sono sempre sentito come quell'uomo lì, come il marito interpretato da Robert Redford: uno che guarda... A scuola era come se fossi invisibile, anche perché la mia famiglia si è trasferita continuamente ed era difficile mettere radici: sono nato a Beirut, poi sono andato a Parigi e dopo a Londra, così ho cambiato più volte scuola e anche università.  La mia frustrazione era enorme e dovevo, in qualche modo, esprimere le mie osservazioni più personali, così ho scelto di mettere tutti i miei sentimenti nelle canzoni. Mi sono reso conto che tramite le canzoni, anche utilizzando le più popolari, potevo rendere quello che dicevo potente e accessibile a tutti. La melodia conferiva potere al messaggio e una voce come la mia, spesso ignorata, finalmente veniva ascoltata. Non è un caso, dunque, se molti autori di musica pop sono stati dei bambini che avevano pochi amici a scuola...

 

Le sue canzoni si ispirano, tra l'altro, a figure come Grace Kelly o Freddie Mercury... In che modo si riesce a scrivere una canzone o un programma televisivo attingendo ai più svariati riferimenti iconografici e culturali?
Già il mio primo album conservava, per esempio, un interesse estetico verso i poster giapponesi: il mio stile è frutto di una ricerca personale e si focalizza su tutti quegli elementi che ci circondano o che ci hanno preceduto; lo stesso percorso è avvenuto per lo show televisivo e la regola è la medesima: bisogna cercare di interpolare i vari elementi e non copiare. Piuttosto l'obiettivo è quello di prendere un'idea, anche attingendo al passato, e continuarne il discorso nel presente.  Perché l'ispirazione arrivi dobbiamo guardare indietro, alle cose che sono state fatte prima, per sapere così come andare avanti. Attualmente una delle mie fonti di ispirazione è sicuramente la città di Napoli che io trovo sia una sorgente di vita e di idee.  Mi ricorda Beirut, la mia città d'origine: c'è lo stesso incontro tra mare e montagna, gli stessi contra sti cittadina... Forse per me è più facile trovare ispirazione a Napoli perché mi emoziono quando vedo questa città: mi fa pensare a tutto quello che non ho potuto vivere nel Paese dei miei genitori. Sia Napoli che Beirut sono presentate prevalentemente nell'immaginario collettivo nella loro versione terribile perché è più facile vendere alla gente questo tipo di immagini piuttosto che soffermarsi anche sulla bellezza di questi luoghi. Qualche anno fa è uscito un film diretto da Nadine Labaki, una giovane regista ed attrice libanese. Il film si intitola Caramel e descrive la vita di un gruppo di amiche che lavorano in un istituto di bellezza a Beirut. Caramel è stato il debutto cinematografico di Nadine Labaki e ha costituito una grandissima sfida, anche perché è stato girato in un clima piuttosto teso: le riprese di Caramel sono finite appena nove giorni prima che scoppiasse la guerra con Isreale, ma il film racconta con sensibilità ed ironia la vita di persone comini alle prese con i problemi di tutti i giorni. Ho trovato tutto questo molto romantico e vero, ecco perché anche a me un giorno piacerebbe fare una serie televisiva o girare un film con collaboratori che vivono a Beirut, proprio per riuscire a svelare un'altra versione della città.

 

È una persona che ha viaggiato tanto e che ha vissuto in diversi Paesi; in che modo le varie culture che ha incontrato influiscono sul suo processo creativo?
Tantissimo! Spesso se mi capita di avere una settimana libera volo, per esempio, a Miami solamente per chiudermi nel mio studio a scrivere. Certo, è un viaggio abbastanza lungo ma credo che sia fondamentale mantenere una vasta irradiazione geografica: lo scambio con altre culture mi ispira e trasforma anche il mio modo di comunicare. Non si tratta semplicemente di inserire una chitarra tradizionale araba in una canzone pop: le melodie sono spesso il frutto degli echi fella mia anima, esprimono il mio temperamento libanese che attinge al Sud del mondo.

Edited by Poisonyoulove
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On 7/12/2017 at 2:10 PM, Kumazzz said:

Unfortunately, I can't understand Italian language, can read some words from this interview.

il cuore delle cose ( the heart of things ), Scarlatti, Donizetti, Elvis, Cher, Beatles, Monkees, Jane Fonda, Redford, Nadine Labaki and her movie "Caramel" etc...

I guess it seems very interesting.

Could anyone transcribe the interview please ?

 

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Quaderni della Pergola | L'incontro  

  Reveal hidden contents

 

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Can't believe it. I work at the Teatro della Pergola as a student. I'm kinda shocked, I didn't even know about this interview. Oh gosh.

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50 minutes ago, sara09 said:

A crossword magazine called "Oggi Enigmistica" has a pic of Mika in the middle of their front page's crossword. I couldn't find any pic online tho :(

 

I have a page from

Oggi N51 14 Dicembre 2017.

sorry, it's too small to read !!

 

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This article does not mention about Mika, they quotes from his lyrics of We Are Golden.

 

I thought it's interesting.

 

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ELLE Decor Italia

  • 11 Dec 2017

pressreader http://pressreader.com/

 

Putting the shine in design

 

From macro to micro projects, in art, fashion, architecture and design: the buzzword is glitter. It’s time to shine. Everything’s shining. Glitter is the latest trend. From popular culture to the top of the cultural panorama — with the help of the festive season too, of course — sparkling is the way to go. Fashion is in the lead, dusting down an ‘ 80s- style verve with staging, clothes and accessories that evoke the atmosphere and sequins of the Disco age. Following hot on its heels is make up, with glitter reaching right up to the hair, quite literally ( with actress and super model Cara Delevingne showing the way). Architecture and design are not immune to the appeal of this trend, transforming it into practical and exciting designs. Chinese architects Neri & Hu are the creators of Bei Space, a new events space in Beijing: “The environment is like a jewel, glittering in the light of the sun by day and in the artificial light by night.” Another gleaming example is the Centre Hospitalier de l’Université de Montréal, co- designed by CannonDesign and NEUF architect( e) s, with a suspended walkway linking two buildings clad in copper, with small holes that create translucence. The trend is well represented in the world of art, too. Damien Hirst’s diamond- encrusted skull ‘ For the love of God’ is by now part of the collective imagination, but the Turin artist Nicola Bolle was already creating sculptures studded with Swarovski crystal back in the 1990s. And it was also Swarovski who created Crystal Worlds in Wattens in 1995: an art park with installations and attractions designed by well- known creatives each year. The artist who launched the project was André Heller, creator of the Crystal Dome, a cupola made from over 500 mirrors.

“I live for glitter, not you” sang Mika in his hit ‘ We Are Golden’.

So without more ado, let’s listen to him and take a break: to let ourselves be blown away by the shine effect.

 

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