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Mika on the cover of Vanity Fair Italy Magazine - September 2019 -


Gabry74

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Vanity Fair Italia

  • 17 settembre 2019

https://www.vanityfair.it/music/storie-music/2019/09/17/mika-canzoni-ice-cream-nuovo-album-gossip-vita-privata-intervista-vanity-fair

Mika: «Il dramma che mi ha allontanato da mio padre, le pressioni di mia madre, il dolore di mia sorella»

 

La crisi è arrivata dopo dodici anni di successo internazionale. Così, prima di scrivere il suo nuovo album, la popstar ha fatto pace con il suo passato. E lo racconta in esclusiva a Vanity Fair

«Volevo prendere le distanze da Mika. Per spiegare devo tornare alla mia storia familiare, la stessa da cui sono partito quattro anni fa quando sono andato in crisi. Usare il nome dell’anagrafe mi ha permesso di rivedere i rapporti con la mia famiglia con uno sguardo diverso, più adulto e coraggioso». My Name is Michael Holbrook – titolo del nuovo album di Mika, e il primo verso di Tiny Love, la canzone che apre questo disco, a quattro anni da No Place in Heaven – nasce da una crisi creativa e da una rivelazione, come il musicista spiega in una coraggiosa intervista esclusiva al nostro giornale, che gli dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 18 settembre.

 

La rivelazione, racconta, è avvenuta due anni fa in un cimitero della Georgia, nel Sud degli Stati Uniti, davanti alle tombe degli antenati su cui era inciso il cognome paterno, Penniman, e in alcuni casi anche i suoi due nomi di battesimo, Michael Holbrook. «Non sapevo da che parte cominciare, ero in piena crisi creativa, nel senso che non avevo niente da dire. Così, come sempre in queste situazioni, mi sono detto che dovevo buttarmi verso l’ignoto, e per me l’ignoto è la famiglia di mio padre. Vedere il mio nome su tutte quelle tombe mi ha esaltato, è stato bello conoscere quel pezzo della mia identità ancora inesplorato. Ho sentito il bisogno di difendere le mie radici e ho cominciato a scrivere: My Name is Michael Holbrook, I was born in 1983. Mi chiamo Michael Holbrook, sono nato nel 1983».

 

Il distacco dal padre, Mika rivela per la prima volta, avvenne quando lui era bambino: «Avevo sette anni. Mio padre, consulente finanziario, era stato preso in ostaggio in Kuwait nell’ambasciata americana. È tornato sette mesi dopo, completamente cambiato. Prima era papà, poi era Mike: non riuscivamo più a chiamarlo papà, quell’uomo magro con la barba, che aveva vissuto cose fortissime, noi figli non lo riconoscevamo più». Quel trauma coincise con «un tracollo economico, abbiamo perso la casa, con i creditori che venivano a pignorarci i mobili. Così ci siamo trasferiti a Londra dove abbiamo vissuto in un bed and breakfast per due anni. Dovevamo ricostruire la nostra vita da zero. È in quel momento che tutti i miei problemi esplodono, su tutti la dislessia, e poi l’insegnante violenta e l’espulsione da scuola». E a quel punto, spiega, nasce Mika il musicista: «Mia madre viene da me e mi dice: ok, adesso tu vai a lavorare; o sarai un fallimento totale o un grande successo; se fallisci, uno come te non può che finire in prigione. Non so perché lo diceva, oggi può sembrare una frase buffa, ma è stata l’ossessione della mia vita. Lo spauracchio del fallimento ha cominciato a perseguitarmi da quando ero bambino. Mia madre mi mette sotto con il canto: quattro ore di esercizio al giorno. Non voleva la popstar: per me voleva il successo, che per lei significa coltivare un talento creativo, trovare soddisfazione nell’espressione artistica, che è come un superpotere che nessuno può toglierti e che ti dà la vera libertà. Ma la mia nuova vita di allenamento costante mi ha allontanato ancora di più da mio padre. Perché a quel punto ero diventato un progetto: il progetto di mia madre».

 

Non si è mai sentito sfruttato «perché sapevo che era quello il mio futuro. Mia mamma aveva riconosciuto il talento in me». Ma la responsabilità è stata pesante: «Mia madre accettava lavori in tutta Europa, anche quando non ci venivano pagati il viaggio e l’albergo. E così io, lei e le mie sorelle Jasmine e Paloma ci trovavamo a dormire nella nostra vecchia Toyota Previa, fuori dal teatro in cui avrei dovuto esibirmi. Il progetto Mika è stato uno sforzo collettivo, di tutta la famiglia. Una pressione fortissima, che sento ancora oggi, ogni giorno della mia vita. Mia sorella Paloma, per esempio, avrebbe sempre voluto fare l’attrice, ma non ha mai potuto farlo perché è nata con una semi paralisi alla parte sinistra del corpo. Per lei sono un punto d’orgoglio ma anche motivo di tristezza». Una canzone del nuovo album è dedicata proprio a lei, e alla tragedia vissuta nove anni fa, che Mika ci racconta per la prima volta. «Paloma fumava alla finestra, ma siccome non ha molto equilibrio per via della semi paralisi, è caduta giù dal quarto piano, e cadendo è rimasta infilzata in una cancellata. Mi hanno chiamato, ero l’unico familiare a Londra. Mi dicono: vada a salutare sua sorella, morirà, non c’è niente da fare. Mi avvicino, era una scena terribile. Le dico: ciao Paloma. E lei: puoi dire a questi stronzi di lasciarmi in pace, visto che devo alzarmi? Così guardo la dottoressa: mi scusi, ma questa non muore. Visto che non potevano semplicemente sfilarla, hanno segato il cancello e l’hanno portata via ancora con le aste che le trafiggevano il corpo».

 

Oggi, spiega Mika nell’intervista, chiama suo padre «Pa»: «“Daddy” non riesco». Ma il rapporto è stato recuperato, anche grazie all’introspezione da cui è nato il nuovo album. Con un epilogo a sorpresa, però: «In quel cimitero a Savannah ho visto la parte della mia vita che non aveva niente a che vedere con mia madre, con la mia carriera, con la Toyota Previa. Una via d’uscita finalmente. In albergo mi sono messo a scrivere Tiny Love, poi è arrivata la telefonata che ha cambiato tutto. È mio padre che dice: devi venire qui a Dubai, tua mamma sta molto male, ha un problema al cuore, deve fare un intervento e rischia la vita. Come una punizione, nel momento in cui tentavo di emanciparmi da mia madre e dalla mia famiglia, quella telefonata mi ha riportato a casa». In un brano dell’album, Tiny Love Reprise, cantano la madre e Paloma: «È un messaggio verso il futuro: facciamo pace con il passato, anche con la paura. Questa è la vita e noi abbiamo il nostro tiny love, il nostro amore piccolo piccolo. Ho iniziato con l’idea che il personaggio di Mika, la mia musica erano stati presi da me contro la mia volontà. Poi ho capito che non era vero, che non è stata tutta una costruzione di mia madre, l’ho voluto io. Ho fatto pace con gli ultimi 12 anni. Perché l’unico modo che conosco per vivere ed esprimermi è creare musica, scrivere, esibirmi. Senza questo non esisto».

 

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And in the inteview (the video at the end) I think we have an answer concerning Geese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(some time ago I was thinking about his childhood when Mika was going to The Kensington Park to play and to feed ducks - so maybe there were geese too?)

Edited by Anna Ko Kolkowska
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I read the article on the website on google chrome and managed to read it in english from google translate! It is very interesting and quite personal. I didn't know much about his early life, I wonder if he would consider doing a biography one day! 📖

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5 hours ago, Anna Ko Kolkowska said:

And in the inteview (the video at the end) I think we have an answer concerning Geese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(some time ago I was thinking about his childhood when Mika was going to The Kensington Park to play and to feed ducks - so maybe there were geese too?)

 

So if I understand it right, the question was as what he'd like to be reborn, and he said a duck, I think he has said that in other interviews before. He gives the reasons for this, and says something about the family of the duck, I think something like if it's cold they're all going on holiday together? And in the end he said, no, that's not ducks but geese. Right?

 

And yes, the connection to him going to feed the ducks at Kensington Gardens makes sense. It was the time when he dropped out of school and, as we learned now, his mother taught him singing 4 hours a day. So I suppose on the cover it's his mother's hand feeding the geese with planets, sort of like she gave Mika the universe of creativity.

 

I think the interview itself tells a lot more about Tiny Love. But I suppose what we can read online now is only an excerpt of what will be in the magazine?

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1 hour ago, mellody said:

And yes, the connection to him going to feed the ducks at Kensington Gardens makes sense. It was the time when he dropped out of school and, as we learned now, his mother taught him singing 4 hours a day. So I suppose on the cover it's his mother's hand feeding the geese with planets, sort of like she gave Mika the universe of creativity.

I love this metafore, @mellody  It is so poetic "feeding geese with planets"....

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  • mari62 changed the title to Mika on Vanity Fair Italy - September 2019 -

Today I was at a big bookshop in Prague where they also sell foreign books and press and they have the Italian Vanity Fair! They just had the previous number and it was expensive but I'll probably get there the one with Mika as soon as they get it anyway... :biggrin2: 

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