Kumazzz Posted June 8, 2023 Share Posted June 8, 2023 MIKA INSTAGRAM https://www.instagram.com/p/CtOG2OaNICj/ Foto “amazing” di @danielrieraofficial per la copertina di @dluirepubblica , in edicola sabato 10 giugno. Don’t miss it! EIC @efarneti PHOTO @danielrieraofficial FASHIONDIRECTOR @nikpiras INTERVIEW @gienneci MUA @gasseroman HAIR @geraldinefougeratgay PRESS OFFICE @goigest #larepubblica #dluimagazine Twitter 2 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 8, 2023 Author Share Posted June 8, 2023 (edited) La Repubblica TV https://video.repubblica.it/moda-e-beauty/moda/mika-compie-40-anni-l-intervista-su-dlui/446624/447590 05 giugno 2023 Mika compie 40 anni: l'intervista su dLui Il prossimo 18 agosto, Mika compie 40 anni. Per questo dLui gli ha dedicato la cover del nuovo numero in edicola sabato 10 giugno e un servizio moda. Ma soprattutto è stata l'occasione per parlare con Mika di musica e amore, di desideri, paure, sogni in un'intervista da non perdere. Mika turns 40: the interview on dLui On August 18th, Mika turns 40. For this reason, dLui dedicated the cover of the new issue on newsstands on Saturday 10 June and a fashion report to him. But above all it was an opportunity to talk to Mika about music and love, desires, fears, dreams in an interview not to be missed. ( 1080p / 38.6 MB ) Mika compie 40 anni l'intervista su dLui - la Repubblica.mp4 YouTube Edited June 8, 2023 by Kumazzz 5 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 8, 2023 Author Share Posted June 8, 2023 INSTAGRAM gienneci Giovanni N. Ciullo 🖍️journalist @larepubblica 📰 𝐃 𝐦𝐚𝐠𝐚𝐳𝐢𝐧𝐞 desk / 𝐃𝐋𝐮𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐚𝐳𝐢𝐧𝐞 curator https://www.instagram.com/p/CtOKL3BsMJA/ IG stories Snapinsta.app_video_5E42BBC645BB1ADD2CC509B8D6DAF987_video_dashinit.mp4 Snapinsta.app_video_2444B0D7E29613DC8279FECFD5236B9D_video_dashinit.mp4 4 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 8, 2023 Author Share Posted June 8, 2023 (edited) MODA e BEAUTY https://www.moda.it/d/interviste/2023/06/09/news/mika_40_anni_tour_italia_intervista-403232074/ 09 Giugno 2023 alle 04:32 Intervista Mika compie 40 anni e si racconta: la fuga dalla guerra civile, la dislessia, le notti a dormire in auto con sua mamma. E il successo. "Temo chi abusa del potere che ha" Il prossimo 18 agosto un compleanno molto speciale per il musicista e showman, in Italia per una serie di concerti. L’occasione per parlare in anteprima ed esclusiva con dLui di musica e amore, desideri e paure. Tra ricordi d'infanzia ("C’era questa insegnante che sceglieva chi distruggere. Toccò a me. Ero un bambino normale, mi trasformai in un ragazzo che non parlava più") e speranze ("Non dipendere dagli altri è un privilegio enorme") di Giovanni N. Ciullo, Servizio di Nik Piras, Foto di Daniel Riera C'è un momento, durante la nostra intervista, in cui Mika torna nei panni di Michael H. Penniman Jr. Ha 8 anni, è a Londra e ha semplicemente smesso di parlare. Si è come spento. Non riesce neanche a scrivere o leggere. E finisce nel più assurdo dei modi: cacciato da scuola. «C’era questa insegnante, una che sceglieva chi distruggere e andava fino in fondo. Quell’anno toccò a me. Ero un bambino normale, con qualche problema di lettura e dislessia sì, ma mi trasformai in un ragazzo che non parlava più». Fu lì che la madre Joannie decise: la musica sarebbe stata il suo futuro. «Stabilì cosa sarei diventato. E ora che non c’è più (è mancata nel 2021, ndr) mi rendo conto di quanto ha rischiato, investendo tutto su di me». È una vita che sembra la sceneggiatura di un film, quella di Mika. Glielo diciamo, ridendone insieme, al termine di una giornata in cui lo shooting (in queste pagine) sembra realizzato sul set di un film di James Bond e la nostra chiacchierata finisce in una scena da Codice Da Vinci, seduti sotto un arazzo in una sala del Castello Sforzesco di Milano. Ma è un copione, questa vita, del quale conosciamo le parti mandate a memoria: il boom con Grace Kelly nel 2007, album e premi, gli anni da giudice a X Factor, i successi tv da Stasera casa Mika all’ultimo The Piano, nel Regno Unito, con Lang Lang. Ma nasconde storie incredibili come l’infanzia dorata a Beirut, la fuga a Parigi a causa della guerra civile (dopo che una bomba aveva tirato giù un muro della casa di famiglia), un papà tenuto in ostaggio per 7 mesi in Kuwait dopo l’invasione di Saddam Hussein, i creditori alla porta, una seconda fuga a Londra per vivere in 2 stanze in 7, la Toyota in cui dormire con la mamma davanti ai locali dove si sarebbe esibito l’indomani… «Le famiglie di tutti sono così, ma la gente non si racconta così tanto. Se parli con le mie sorelle ti diranno che anche la nostra è stata normale, solo io ho perso presto ogni senso del pudore». Beirut, Parigi, Londra, l’Italia: è la sua geografia sentimentale. «Ed è stato un privilegio gigante, un regalo che la vita mi ha fatto: la ricchezza di tutte queste culture». Da un po’ dLui e Mika dovevano incontrarsi, aspettavamo solo l’occasione giusta che ora c’è: un nuovo tour italiano (sei date dall’8 al 23 luglio) e soprattutto i suoi 40 anni, il prossimo 18 agosto. Andiamo alla vigilia di quel giorno, come si immagina? «Sono in vacanza, spero. In Grecia, spero. Sull’acqua, spero. Probabilmente cucinerò: per la vigilia una cosa semplice, spaghetti al pomodoro. Per il 18 invece una grande cena libanese: tabbouleh, fattoush, melanzane con i ceci, spinach pie e kebbeh…». Con che stato d’animo si avvicina a questa cifra tonda? «Un giusto equilibrio, non ho particolari fissazioni sull’età. Però sì, ci penso. Mi piace rendermi conto dell’opportunità che ho di crescere nella maniera che scelgo ogni giorno, senza dipendere dagli altri. È un privilegio enorme». Vuol dire che ha scelto di arrivare così ai 40 anni? «Ho la fortuna di preservare il mio spirito libero, essere ancora capace di volare, avere spesso idee totalmente pazze e a volte sembrare invece geniale. O fallire. E quando mi dicono: “Ma un giorno ti renderai conto finalmente della realtà e dei limiti delle cose?”, rispondere: “No, e allora?”». È l’idea della meraviglia? «È riuscire a divertirsi anche facendo un mestiere serio come quello della musica, senza sembrare un eterno Peter Pan. Finché sei più giovane c’è più libertà, metti insieme cose che normalmente non stanno insieme senza chiederti perché. Poi, crescendo, è come se la logica dovesse per forza prevalere sull’istinto». E invece… «E invece ho l’opportunità di dire a me stesso: “Ok, posso continuare a vivere e invecchiare nel modo più consapevole, istintivo e illogico possibile”. E così forse potrò avere anche la chance di essere felice». Che per lei significa? «Sentire questo fuoco dentro, questa creatività che brucia. Può essere scrivere una canzone nuova o imparare meglio ad amare. Ci sono tante forme di amore. Quello che ti viene dato in modo semplice: come da una madre. E quello che devi saper riconoscere o imparare. La vita è una danza tra le forme dell’amore fanciullesco e quelle dell’amore adulto, un mix tra i due». Mika compie 40 anni: l'intervista su dLui Quindi cos’è alla fine questa felicità? «Tante cose. È la salute, per esempio. Ed è tragicomico pensare che la maggior parte delle persone la apprezza solo se non ce l’ha più. E i soldi, che non saranno tutto ma ti rendono la vita più complicata se non li hai. È darsi un futuro e delle opportunità». Che sogni ha oggi? «Sentire di avere ancora un potenziale». Per il timore di perdere il successo conquistato o per l’ambizione di averne sempre di più? «Per un desiderio disperato di continuare a sentirmi creativo». Ha paura di qualcosa? «Ne ho tante, troppe. Potrei essere la sintesi di tutti i cliché-characters alla Woody Allen. Ma ce ne sono due che oscurano le altre: essere annoiato dalla vita. E perdere tutto quello che ho». Comprese le persone che ama? «No, non ho più paura di perderle perché ora so che tu sopravvivi, che la vita va avanti». E degli esseri umani, invece, cosa teme? «Chi trova soddisfazione nell’incutere paura, sminuire o umiliare gli altri. Certe forze di polizia, chi usa e abusa del potere che ha. Se da bambino vivi cose così, non lo dimenticherai. E sa cosa è veramente brutto? È un terribile spreco di energie». Che ambizioni ha invece? «A livello di ambizioni, vi presento un compulsivo: io. Nello stesso giorno posso averne di ogni genere. Scrivere canzoni nuove, disegnare i look per il tour, andare dall’artigiano del paesino a cui ho chiesto di realizzare una corona per i concerti e un letto nuovo, verificare che tutti i biglietti per la data di Seul siano stati venduti. Ma anche fare le migliori polpette possibili per cena…». Va bene, chiaro. Che fatica però. «È ciò che rende il mio compagno disperato: il fatto che io trovi energia nel fare sempre di più, cose sempre diverse e al meglio delle mie possibilità». Le auguriamo che a un certo punto però si dica da solo: “Michael fermati, riposati”. «Sì, me lo dico. Però è difficile quando pensi alla tua vita come a un “atelier”. Ieri durante la mia giornata sono entrate 27 persone in casa mia: collaboratori, sarti da Parigi, altri da Martina Franca, una scultrice di Parma, un designer olandese di oggetti…». E in questo caravanserraglio come vive la responsabilità? «Penso all’idea del gioco: se mi diverto e le persone che stanno con me si divertono, possiamo ottenere di più. Quello che temo è non avere più la possibilità di fare ciò che faccio. Se il pubblico mi abbandona, se le opportunità non ci saranno più, questa fabbrica dei sogni – che non appartiene solo a me, ma a tutti quelli che lavorano con me – non sarà più possibile. È questa la mia vera responsabilità». Cosa le manca? «Non ci sono abbastanza armadi». Cosa? Armadi? «Sì, non c’è mai abbastanza “storage”». Ah, parla di “armadi della vita”… «La memoria è importante, gli archivi lo sono. Vi svelo una cosa, c’è un posto enorme in Inghilterra dove conservo tutti gli elementi scenografici delle mie trasmissioni: sembra un Luna Park. E poi ne ho un altro, non posso dire dove, per conservare i vestiti che ho indossato negli ultimi 22 anni. Ogni pezzo ha un QR code che racconta come è stato fatto, da chi, quando è stato usato. E ci sono le magliette che facevo nella cucina di casa, tagliando pattern e disegni che applicavo alle T-shirt bianche di Gap. E che poi indossavo per portare i miei “demo” nelle case discografiche, senza un appuntamento. E non perché penso abbiano un valore economico, ma perché fanno parte della mia storia». Cosa la fa stare bene, Mr. Penniman? «Il cibo e quello che gli ruota intorno. La musica, soprattutto le persone che la fanno. Il teatro: mi fa impazzire. Il processo creativo in generale, un’idea che nasce piccola e diventa gigante». E per toglierle il sorriso, invece, cosa serve? «La cattiveria e l’aggressività gratuite. Mi fanno perdere la testa. Vorrei poter dire che in quei momenti divento un supereroe, che sa usare le parole e difendere i diritti con la forza tranquilla. E invece no: ridivento il ragazzino di 13 anni che vorrebbe rompere tutto, mi fremono le mani per la rabbia, non mi escono le parole. Poi respiro e affronto la situazione». Che bambino era? «Sognante. Eccentrico, molto. E totalmente incosciente della sua eccentricità». Diventato adulto molto presto… «A 9-10 anni mi pagavano già per la mia musica. C’è una parte di me che è rimasta lì. Perché la prima volta che guadagni qualcosa, la tua percezione della vita cambia». E lei come è cambiato? «Uscendo la notte a 13-14 anni, camminando segretamente, andando nei bar e nei club. È quello che ha formato la mia identità pop e ho capito che volevo fare musica per i club underground pop-gioiosi e gay degli anni Novanta. C’era una sorta di libertà e creatività. Non avevo soldi, eh. Avevo 14 anni, ma ero già così alto e questo mi ha aiutato. Andavo lì per fare il figo e cercare chi mi offrisse un drink (ride, ndr). Meno male che non mi è mai successo niente». Cosa la rende orgoglioso oggi? «Che ho costruito un mondo non solo mio, che appartiene anche agli altri». Un desiderio da realizzare? «Scrivere uno spettacolo per il teatro, con della musica, una cosa forte». Qualcuno che invidia? «Sono felice come sono, senza presunzione. Poi la vita delle pop-star non è tutto oro, è noiosa e stancante». Un ragazzino viene e le dice: “Vorrei essere Mika”. «Gli direi: sbagli, sii te stesso. Anche se oggi è ancora più difficile di ieri. Io guardo mio nipote, ha 8 anni e penso che tutto quello che fa, che studia, che ottiene, deve essere paragonato con tutti gli altri ragazzini di 8 anni nel mondo. È terrificante. Ognuno deve trovare la sua differenza, la sua “firma” e lo deve fare senza il peso delle condizioni di vita in cui è nato. Che sei in Europa, in una buona famiglia, in un buon quartiere non basta. Ragazzi: per garantirsi un futuro bisogna lavorare». Quindi, un consiglio? «Anche facendo i talent-show mi deprimeva l’idea che bastassero doti naturali e gesti istintivi per poter pensare di avere le carte in regola per arrivare in alto. Invece devi impegnarti, ogni giorno, il lavoro oggi è troppo sottovalutato. E invece conta. Lavorare bene è meglio di una droga». Cosa direbbe allora a quel ragazzino? «Segui le tue passioni e sii fottutamente disciplinato». Tour in progress. Francia e Inghilterra, dopo Giappone e Corea: è in corso il World Tour 2023 di Mika, che lo vedrà protagonista nel mese di luglio in Italia con sei date: l’8 a Cattolica, il 10 a Perugia per Umbria Jazz, il 12 a Marostica per il Summer Festival, il 15 a Matera, il 16 a Chieti e infine il 23 al No Borders Music Festival di Tarvisio Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Hair: Geraldine Fougerat-Gay; Make-up: Roman Gasser Using Mac Cosmetics; Stylist assistant: Alberto Sardella; Location: Anticamera Location; Digital operator: Marcos De Miguel Gomes; Photo assistant: Leonardo Galeotti Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Edited June 8, 2023 by Kumazzz 2 7 Link to comment Share on other sites More sharing options...
mellody Posted June 8, 2023 Share Posted June 8, 2023 Thanks Eriko! What an interesting interview. And it tells me that 'Who's gonna love me now' is 100% autobiographic. I suppose the interview was on the day when he was in Milan for the piano show and did all the other interviews? It's interesting to see this contradiction between Mika the workaholic who can't sit still for one second, because he fears losing everything, and him saying that he decided to give himself time - which is a very sensible answer to this hectic lifestyle. I wonder if this was something he realized while doing these interviews - I suppose replying to these questions can be like therapy for him (iirc he even said that a few years ago)... it rather sounded like it was his mindset of the last few months, to take it a little more easy - but maybe he means something different. Or it just means that after finishing the soundtrack it's not "self-destruct" anymore but just regular workaholic lifestyle. Don't have much time now to comment on more details, but generally his answers send me everywhere from over "100% agree!" to "wtf?!" - well, that's Mika. 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
SusanT Posted June 8, 2023 Share Posted June 8, 2023 I remember reading somewhere that Mika studied tap dancing for a while. Looks like he's trying a few steps here. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 9, 2023 Author Share Posted June 9, 2023 6 hours ago, SusanT said: I remember reading somewhere that Mika studied tap dancing for a while. Looks like he's trying a few steps here. In 2009, Mika talked about Tap Dance Lesson in the Channel 4 [ Live from Abbey Road ] 2009 Channel-4 Abbey Road Studio.mp4 Dailymotion by @nicoleta 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 9, 2023 Author Share Posted June 9, 2023 11 hours ago, Kumazzz said: MODA e BEAUTY https://www.moda.it/d/interviste/2023/06/09/news/mika_40_anni_tour_italia_intervista-403232074/ 09 Giugno 2023 alle 04:32 Intervista Mika compie 40 anni e si racconta: la fuga dalla guerra civile, la dislessia, le notti a dormire in auto con sua mamma. E il successo. "Temo chi abusa del potere che ha" Il prossimo 18 agosto un compleanno molto speciale per il musicista e showman, in Italia per una serie di concerti. L’occasione per parlare in anteprima ed esclusiva con dLui di musica e amore, desideri e paure. Tra ricordi d'infanzia ("C’era questa insegnante che sceglieva chi distruggere. Toccò a me. Ero un bambino normale, mi trasformai in un ragazzo che non parlava più") e speranze ("Non dipendere dagli altri è un privilegio enorme") di Giovanni N. Ciullo, Servizio di Nik Piras, Foto di Daniel Riera C'è un momento, durante la nostra intervista, in cui Mika torna nei panni di Michael H. Penniman Jr. Ha 8 anni, è a Londra e ha semplicemente smesso di parlare. Si è come spento. Non riesce neanche a scrivere o leggere. E finisce nel più assurdo dei modi: cacciato da scuola. «C’era questa insegnante, una che sceglieva chi distruggere e andava fino in fondo. Quell’anno toccò a me. Ero un bambino normale, con qualche problema di lettura e dislessia sì, ma mi trasformai in un ragazzo che non parlava più». Fu lì che la madre Joannie decise: la musica sarebbe stata il suo futuro. «Stabilì cosa sarei diventato. E ora che non c’è più (è mancata nel 2021, ndr) mi rendo conto di quanto ha rischiato, investendo tutto su di me». È una vita che sembra la sceneggiatura di un film, quella di Mika. Glielo diciamo, ridendone insieme, al termine di una giornata in cui lo shooting (in queste pagine) sembra realizzato sul set di un film di James Bond e la nostra chiacchierata finisce in una scena da Codice Da Vinci, seduti sotto un arazzo in una sala del Castello Sforzesco di Milano. Ma è un copione, questa vita, del quale conosciamo le parti mandate a memoria: il boom con Grace Kelly nel 2007, album e premi, gli anni da giudice a X Factor, i successi tv da Stasera casa Mika all’ultimo The Piano, nel Regno Unito, con Lang Lang. Ma nasconde storie incredibili come l’infanzia dorata a Beirut, la fuga a Parigi a causa della guerra civile (dopo che una bomba aveva tirato giù un muro della casa di famiglia), un papà tenuto in ostaggio per 7 mesi in Kuwait dopo l’invasione di Saddam Hussein, i creditori alla porta, una seconda fuga a Londra per vivere in 2 stanze in 7, la Toyota in cui dormire con la mamma davanti ai locali dove si sarebbe esibito l’indomani… «Le famiglie di tutti sono così, ma la gente non si racconta così tanto. Se parli con le mie sorelle ti diranno che anche la nostra è stata normale, solo io ho perso presto ogni senso del pudore». Beirut, Parigi, Londra, l’Italia: è la sua geografia sentimentale. «Ed è stato un privilegio gigante, un regalo che la vita mi ha fatto: la ricchezza di tutte queste culture». Da un po’ dLui e Mika dovevano incontrarsi, aspettavamo solo l’occasione giusta che ora c’è: un nuovo tour italiano (sei date dall’8 al 23 luglio) e soprattutto i suoi 40 anni, il prossimo 18 agosto. Andiamo alla vigilia di quel giorno, come si immagina? «Sono in vacanza, spero. In Grecia, spero. Sull’acqua, spero. Probabilmente cucinerò: per la vigilia una cosa semplice, spaghetti al pomodoro. Per il 18 invece una grande cena libanese: tabbouleh, fattoush, melanzane con i ceci, spinach pie e kebbeh…». Con che stato d’animo si avvicina a questa cifra tonda? «Un giusto equilibrio, non ho particolari fissazioni sull’età. Però sì, ci penso. Mi piace rendermi conto dell’opportunità che ho di crescere nella maniera che scelgo ogni giorno, senza dipendere dagli altri. È un privilegio enorme». Vuol dire che ha scelto di arrivare così ai 40 anni? «Ho la fortuna di preservare il mio spirito libero, essere ancora capace di volare, avere spesso idee totalmente pazze e a volte sembrare invece geniale. O fallire. E quando mi dicono: “Ma un giorno ti renderai conto finalmente della realtà e dei limiti delle cose?”, rispondere: “No, e allora?”». È l’idea della meraviglia? «È riuscire a divertirsi anche facendo un mestiere serio come quello della musica, senza sembrare un eterno Peter Pan. Finché sei più giovane c’è più libertà, metti insieme cose che normalmente non stanno insieme senza chiederti perché. Poi, crescendo, è come se la logica dovesse per forza prevalere sull’istinto». E invece… «E invece ho l’opportunità di dire a me stesso: “Ok, posso continuare a vivere e invecchiare nel modo più consapevole, istintivo e illogico possibile”. E così forse potrò avere anche la chance di essere felice». Che per lei significa? «Sentire questo fuoco dentro, questa creatività che brucia. Può essere scrivere una canzone nuova o imparare meglio ad amare. Ci sono tante forme di amore. Quello che ti viene dato in modo semplice: come da una madre. E quello che devi saper riconoscere o imparare. La vita è una danza tra le forme dell’amore fanciullesco e quelle dell’amore adulto, un mix tra i due». Mika compie 40 anni: l'intervista su dLui Quindi cos’è alla fine questa felicità? «Tante cose. È la salute, per esempio. Ed è tragicomico pensare che la maggior parte delle persone la apprezza solo se non ce l’ha più. E i soldi, che non saranno tutto ma ti rendono la vita più complicata se non li hai. È darsi un futuro e delle opportunità». Che sogni ha oggi? «Sentire di avere ancora un potenziale». Per il timore di perdere il successo conquistato o per l’ambizione di averne sempre di più? «Per un desiderio disperato di continuare a sentirmi creativo». Ha paura di qualcosa? «Ne ho tante, troppe. Potrei essere la sintesi di tutti i cliché-characters alla Woody Allen. Ma ce ne sono due che oscurano le altre: essere annoiato dalla vita. E perdere tutto quello che ho». Comprese le persone che ama? «No, non ho più paura di perderle perché ora so che tu sopravvivi, che la vita va avanti». E degli esseri umani, invece, cosa teme? «Chi trova soddisfazione nell’incutere paura, sminuire o umiliare gli altri. Certe forze di polizia, chi usa e abusa del potere che ha. Se da bambino vivi cose così, non lo dimenticherai. E sa cosa è veramente brutto? È un terribile spreco di energie». Che ambizioni ha invece? «A livello di ambizioni, vi presento un compulsivo: io. Nello stesso giorno posso averne di ogni genere. Scrivere canzoni nuove, disegnare i look per il tour, andare dall’artigiano del paesino a cui ho chiesto di realizzare una corona per i concerti e un letto nuovo, verificare che tutti i biglietti per la data di Seul siano stati venduti. Ma anche fare le migliori polpette possibili per cena…». Va bene, chiaro. Che fatica però. «È ciò che rende il mio compagno disperato: il fatto che io trovi energia nel fare sempre di più, cose sempre diverse e al meglio delle mie possibilità». Le auguriamo che a un certo punto però si dica da solo: “Michael fermati, riposati”. «Sì, me lo dico. Però è difficile quando pensi alla tua vita come a un “atelier”. Ieri durante la mia giornata sono entrate 27 persone in casa mia: collaboratori, sarti da Parigi, altri da Martina Franca, una scultrice di Parma, un designer olandese di oggetti…». E in questo caravanserraglio come vive la responsabilità? «Penso all’idea del gioco: se mi diverto e le persone che stanno con me si divertono, possiamo ottenere di più. Quello che temo è non avere più la possibilità di fare ciò che faccio. Se il pubblico mi abbandona, se le opportunità non ci saranno più, questa fabbrica dei sogni – che non appartiene solo a me, ma a tutti quelli che lavorano con me – non sarà più possibile. È questa la mia vera responsabilità». Cosa le manca? «Non ci sono abbastanza armadi». Cosa? Armadi? «Sì, non c’è mai abbastanza “storage”». Ah, parla di “armadi della vita”… «La memoria è importante, gli archivi lo sono. Vi svelo una cosa, c’è un posto enorme in Inghilterra dove conservo tutti gli elementi scenografici delle mie trasmissioni: sembra un Luna Park. E poi ne ho un altro, non posso dire dove, per conservare i vestiti che ho indossato negli ultimi 22 anni. Ogni pezzo ha un QR code che racconta come è stato fatto, da chi, quando è stato usato. E ci sono le magliette che facevo nella cucina di casa, tagliando pattern e disegni che applicavo alle T-shirt bianche di Gap. E che poi indossavo per portare i miei “demo” nelle case discografiche, senza un appuntamento. E non perché penso abbiano un valore economico, ma perché fanno parte della mia storia». Cosa la fa stare bene, Mr. Penniman? «Il cibo e quello che gli ruota intorno. La musica, soprattutto le persone che la fanno. Il teatro: mi fa impazzire. Il processo creativo in generale, un’idea che nasce piccola e diventa gigante». E per toglierle il sorriso, invece, cosa serve? «La cattiveria e l’aggressività gratuite. Mi fanno perdere la testa. Vorrei poter dire che in quei momenti divento un supereroe, che sa usare le parole e difendere i diritti con la forza tranquilla. E invece no: ridivento il ragazzino di 13 anni che vorrebbe rompere tutto, mi fremono le mani per la rabbia, non mi escono le parole. Poi respiro e affronto la situazione». Che bambino era? «Sognante. Eccentrico, molto. E totalmente incosciente della sua eccentricità». Diventato adulto molto presto… «A 9-10 anni mi pagavano già per la mia musica. C’è una parte di me che è rimasta lì. Perché la prima volta che guadagni qualcosa, la tua percezione della vita cambia». E lei come è cambiato? «Uscendo la notte a 13-14 anni, camminando segretamente, andando nei bar e nei club. È quello che ha formato la mia identità pop e ho capito che volevo fare musica per i club underground pop-gioiosi e gay degli anni Novanta. C’era una sorta di libertà e creatività. Non avevo soldi, eh. Avevo 14 anni, ma ero già così alto e questo mi ha aiutato. Andavo lì per fare il figo e cercare chi mi offrisse un drink (ride, ndr). Meno male che non mi è mai successo niente». Cosa la rende orgoglioso oggi? «Che ho costruito un mondo non solo mio, che appartiene anche agli altri». Un desiderio da realizzare? «Scrivere uno spettacolo per il teatro, con della musica, una cosa forte». Qualcuno che invidia? «Sono felice come sono, senza presunzione. Poi la vita delle pop-star non è tutto oro, è noiosa e stancante». Un ragazzino viene e le dice: “Vorrei essere Mika”. «Gli direi: sbagli, sii te stesso. Anche se oggi è ancora più difficile di ieri. Io guardo mio nipote, ha 8 anni e penso che tutto quello che fa, che studia, che ottiene, deve essere paragonato con tutti gli altri ragazzini di 8 anni nel mondo. È terrificante. Ognuno deve trovare la sua differenza, la sua “firma” e lo deve fare senza il peso delle condizioni di vita in cui è nato. Che sei in Europa, in una buona famiglia, in un buon quartiere non basta. Ragazzi: per garantirsi un futuro bisogna lavorare». Quindi, un consiglio? «Anche facendo i talent-show mi deprimeva l’idea che bastassero doti naturali e gesti istintivi per poter pensare di avere le carte in regola per arrivare in alto. Invece devi impegnarti, ogni giorno, il lavoro oggi è troppo sottovalutato. E invece conta. Lavorare bene è meglio di una droga». Cosa direbbe allora a quel ragazzino? «Segui le tue passioni e sii fottutamente disciplinato». Tour in progress. Francia e Inghilterra, dopo Giappone e Corea: è in corso il World Tour 2023 di Mika, che lo vedrà protagonista nel mese di luglio in Italia con sei date: l’8 a Cattolica, il 10 a Perugia per Umbria Jazz, il 12 a Marostica per il Summer Festival, il 15 a Matera, il 16 a Chieti e infine il 23 al No Borders Music Festival di Tarvisio Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. Hair: Geraldine Fougerat-Gay; Make-up: Roman Gasser Using Mac Cosmetics; Stylist assistant: Alberto Sardella; Location: Anticamera Location; Digital operator: Marcos De Miguel Gomes; Photo assistant: Leonardo Galeotti Abiti Valentino, accessori Valentino Garavani. https://www.moda.it/d/interviste/2023/06/09/news/mika_40_anni_tour_italia_intervista-403232074/ Google translator Interview Mika turns 40 and talks about himself: the escape from the civil war, dyslexia, the nights sleeping in the car with his mother. And success. "I fear those who abuse the power he has" Next August 18th is a very special birthday for the musician and showman, in Italy for a series of concerts. The opportunity to talk with dLui in advance and exclusively about music and love, desires and fears. Between childhood memories ("There was this teacher who chose who to destroy. It was my turn. I was a normal child, I turned into a boy who no longer spoke") and hopes ("Not depending on others is a huge privilege" ) by Giovanni N. Ciullo, Service by Nik Piras, Photo by Daniel Riera There's a moment during our interview where Mika returns as Michael H. Penniman Jr. he's 8 years old, he's in London and he's just stopped talking. He kind of shut down. He can't even write or read. And he ends up in the most absurd way: kicked out of school. “There was this teacher, someone who picked who to destroy and went through with it. That year it was my turn. I was a normal child, with some reading problems and dyslexia yes, but I turned into a boy who no longer spoke». It was there that mother Joannie decided: music would be her future. “He established what I would become. And now that she is gone (she passed away in 2021, ed) I realize how much he risked, investing everything in me ». It's a life that looks like a movie script, Mika's. We tell him, laughing about it together, at the end of a day in which the shooting (in these pages) seems to have been done on the set of a James Bond film and our chat ends in a scene from The Da Vinci Code, sitting under a tapestry in a room of the Castello Sforzesco in Milan. But this life is a script, of which we know the parts memorized: the boom with Grace Kelly in 2007, albums and awards, the years as a judge on X Factor, the TV successes from Stasera casa Mika to the latest The Piano, in the United Kingdom, with Lang Lang. Ma hides incredible stories such as a golden childhood in Beirut, an escape to Paris due to the civil war (after a bomb had brought down a wall of the family home), a father held hostage for 7 months in Kuwait after Saddam Hussein's invasion, creditors at the door, a second flight to London to live in 2 rooms out of 7, the Toyota to sleep in with mum in front of the venues where he would perform the next day… “Everyone's families are like that, but people don't tell each other so much. If you talk to my sisters they will tell you that ours was normal too, only I soon lost all sense of modesty». Beirut, Paris, London, Italy: it is his sentimental geography. "And it was a giant privilege, a gift that life gave me: the richness of all these cultures". He and Mika had to meet for a while, we were just waiting for the right occasion that now exists: a new Italian tour (six dates from 8 to 23 July) and above all his 40th birthday, next 18 August. Let's go on the eve of that day, how do you imagine? «I'm on vacation, I hope. In Greece, I hope. On the water, I hope. I'll probably cook: something simple for Christmas Eve, spaghetti with tomato sauce. For the 18th instead a great Lebanese dinner: tabbouleh, fattoush, aubergines with chickpeas, spinach pie and kebbeh…». In what state of mind do you approach this round figure? «A fair balance, I have no particular fixations on age. But yes, I think about it. I like realizing the opportunity I have to grow in the way I choose every day, without depending on others. It's a huge privilege." Does he mean that he chose to get to 40 this way? «I am fortunate to preserve my free spirit, still be able to fly, often have totally crazy ideas and sometimes seem brilliant instead. Or fail. And when they tell me: “But one day will you finally realize the reality and the limits of things?”, I answer: “No, so what?”». Is it the idea of wonder? «It's being able to have fun even doing a serious job like music, without looking like an eternal Peter Pan. As long as you are younger there is more freedom, put things together that don't normally go together without asking yourself why. Then, growing up, it is as if logic had to prevail over instinct». And instead… «And instead I have the opportunity to say to myself: “Ok, I can continue to live and grow old in the most conscious, instinctive and illogical way possible”. And so maybe I will also have the chance to be happy.» What does it mean to you? «Feeling this fire inside, this creativity that burns. It can be writing a new song or learning to love better. There are many forms of love. What is given to you in a simple way: like from a mother. And what you need to know how to recognize or learn. Life is a dance between the forms of childish love and those of adult love, a mix of the two» So what is this happiness in the end? «Many things. It is health, for example. And it is tragicomic to think that most people only appreciate it if they no longer have it. And money, which won't be everything but it makes your life more complicated if you don't have it. It's giving yourself a future and opportunities.» What dreams do you have today? «Feeling that I still have potential.» For fear of losing the success achieved or for the ambition to have more and more? «Out of a desperate desire to continue to feel creative.» Are you afraid of something? «I have many, too many. I could be the synthesis of all Woody Allen cliché-characters. But there are two that overshadow the others: being bored with life. And lose everything I have.» Including the people he loves? «No, I am no longer afraid of losing them because now I know that you survive, that life goes on». And of human beings, on the other hand, what do you fear? «Those who find satisfaction in instilling fear, belittling or humiliating others. Certain police forces, those who use and abuse the power they have. If you experience things like this as a child, you won't forget it. And you know what's really bad? It's a terrible waste of energy.» What ambitions does he have instead? «In terms of ambitions, I present to you a compulsive: me. In the same day I can have all kinds. Writing new songs, designing outfits for the tour, going to the village craftsman I asked to make a concert wreath and a new bed, verifying that all tickets for the Seoul date have been sold. But also making the best possible meatballs for dinner…». All right, clear. What an effort though. «It's what makes my partner desperate: the fact that I find energy in doing more and more, always different things and to the best of my ability. » We hope that at some point, however, he will say to himself: "Michael stop, rest". «Yes, I tell myself. But it's difficult when you think of your life as an “atelier”. Yesterday during my day 27 people entered my house: collaborators, tailors from Paris, others from Martina Franca, a sculptor from Parma, a Dutch designer of objects…». And how does responsibility live in this caravansary? «I think about the idea of the game: if I have fun and the people who are with me have fun, we can achieve more. What I fear is not having the possibility to do what I do anymore. If the audience abandons me, if the opportunities are gone, this dream factory – which belongs not only to me, but to everyone who works with me – will no longer be possible. This is my real responsibility.» What is he missing? «There aren't enough closets.» What? Wardrobes? «Yes, there is never enough “storage”». Ah, talk about “closets of life”… «Memory is important, archives are. I'll tell you something, there's a huge place in England where I keep all the scenographic elements of my broadcasts: it looks like an amusement park. And then I have another one, I can't say where, to store the clothes I've worn for the past 22 years. Each piece has a QR code that tells how it was made, by whom, when it was used. And there are the T-shirts I made in the kitchen at home, cutting patterns and designs that I applied to the white Gap T-shirts. And which I then wore to take my "demos" to record companies, without an appointment. And not because I think they have an economic value, but because they are part of my history». What makes you feel good, Mr. Penniman? «Food and what revolves around it. Music, especially the people who make it. The theater: it drives me crazy. The creative process in general, an idea that starts small and becomes giant». And to take away his smile, however, what does it take? «Free malice and aggression. They make me lose my mind. I wish I could say that in those moments I become a superhero, who knows how to use words and defend rights with quiet strength. But no: I am once again the 13-year-old boy who would like to break everything, my hands are shaking with anger, the words cannot come out. Then I breathe and face the situation.» What child was he? «Dreamy. Quirky, very much. And totally unaware of his eccentricity.» Becoming an adult very early… «At 9-10 they already paid me for my music. There is a part of me that has remained there. Because the first time you earn something, your perception of life changes». And how has he changed? «Going out at night at 13-14, walking secretly, going to bars and clubs. It's what shaped my pop identity and I realized I wanted to make music for the pop-joyful, gay underground clubs of the 90s. There was a kind of freedom and creativity. I had no money, huh. I was 14, but I was already so tall and that helped. I went there to be cool and look for someone to buy me a drink (laughs, ed). Luckily nothing ever happened to me.» What makes you proud today? «That I have built a world that is not only mine, but that also belongs to others». A wish to fulfill? «Writing a play for the theatre, with music, a strong thing». Someone you envy? «I am happy as I am, without presumption. Then the life of pop-stars is not all gold, it's boring and tiring». A little boy comes to him and says: "I would like to be Mika". «I would tell him: you are wrong, be yourself. Although today is even more difficult than yesterday. I look at my nephew, he's 8 years old and I think that everything he does, that he studies, that he achieves, has to be compared with all the other 8 year olds in the world. It's terrifying. Everyone must find his difference, his "signature" and must do so without the weight of the living conditions in which he was born. That you are in Europe, in a good family, in a good neighborhood is not enough. Guys: to guarantee a future you have to work ». So, any advice? «Even doing talent shows, I was depressed by the idea that natural talents and instinctive gestures were enough to be able to think I had what it takes to reach the top. Instead you have to commit yourself, every day, work today is too underrated. And yet it matters. Working well is better than a drug». What would you say to that little boy then? « Follow your passions and be ####ing disciplined.» Tours in progress. France and England, after Japan and Korea: Mika's World Tour 2023 is underway, which will see him protagonist in July in Italy with six dates: the 8th in Cattolica, the 10th in Perugia for Umbria Jazz, the 12th in Marostica for the Summer Festival, on the 15th in Matera, on the 16th in Chieti and finally on the 23rd at the No Borders Music Festival in Tarvisio 2 6 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 9, 2023 Author Share Posted June 9, 2023 Twitter @repubblica Mika compie 40 anni e si racconta: la fuga dalla guerra civile, la dislessia, le notti a dormire in auto con sua mamma. E il successo. "Temo chi abusa del potere che ha" Mika turns 40 and talks about himself: the escape from the civil war, dyslexia, the nights sleeping in the car with his mother. And success. "I fear those who abuse the power they have" 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Paoletta Posted June 9, 2023 Share Posted June 9, 2023 thank you so much!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 9, 2023 Author Share Posted June 9, 2023 On 6/8/2023 at 11:44 PM, Kumazzz said: La Repubblica TV https://video.repubblica.it/moda-e-beauty/moda/mika-compie-40-anni-l-intervista-su-dlui/446624/447590 05 giugno 2023 Mika compie 40 anni: l'intervista su dLui Il prossimo 18 agosto, Mika compie 40 anni. Per questo dLui gli ha dedicato la cover del nuovo numero in edicola sabato 10 giugno e un servizio moda. Ma soprattutto è stata l'occasione per parlare con Mika di musica e amore, di desideri, paure, sogni in un'intervista da non perdere. Mika turns 40: the interview on dLui On August 18th, Mika turns 40. For this reason, dLui dedicated the cover of the new issue on newsstands on Saturday 10 June and a fashion report to him. But above all it was an opportunity to talk to Mika about music and love, desires, fears, dreams in an interview not to be missed. ( 1080p / 38.6 MB ) Mika compie 40 anni l'intervista su dLui - la Repubblica.mp4 38.61 MB · 0 downloads YouTube INSTAGRAM https://www.instagram.com/reel/CtRhX10geaW/ dluirepubblica @mikainstagram è il nuovo protagonista della cover di #dLUI, in edicola da domani sabato 10 giugno con La Repubblica. 📹 @danielrieraofficial — Style @nikpiras Interview @gienneci — Full credits: In all service: clothing and accessories, @maisonvalentino Hair: @geraldinefougeratgay Make-up: @gasseroman using @maccosmetics Styling assistant: @albertosardella_ Location: @anticamera_location #dLUI #Cover #CoverStory #Mika 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 10, 2023 Author Share Posted June 10, 2023 FACEBOOK la Repubblica https://www.facebook.com/Repubblica/posts/pfbid0gpxdFx4q91z9bsdXNKL9sEF9K3FqEDAD3Si8WxAtEfN4WapdMYEHoXmpAWRuJk72l ORIGINAL "C’era questa insegnante, una che sceglieva chi distruggere e andava fino in fondo. Quell’anno toccò a me. Ero un bambino normale, con qualche problema di lettura e dislessia sì, ma mi trasformai in un ragazzo che non parlava più. Mia madre stabilì cosa sarei diventato. E ora che non c’è più (è mancata nel 2021, ndr) mi rendo conto di quanto ha rischiato, investendo tutto su di me". Mika, all'anagrafe Michael H. Penniman Jr., il 18 agosto compirà 40 anni e racconta la sua vita: la fuga dalla guerra civile, la dislessia, le notti a dormire in auto con sua mamma. "Quello che temo è non avere più la possibilità di fare ciò che faccio. Se il pubblico mi abbandona, se le opportunità non ci saranno più, questa fabbrica dei sogni – che non appartiene solo a me, ma a tutti quelli che lavorano con me – non sarà più possibile. È questa la mia vera responsabilità", spiega Mika parlando del rapporto con il successo. E rivela le sue più grandi paure: "Temo chi trova soddisfazione nell’incutere paura, sminuire o umiliare gli altri. Certe forze di polizia, chi usa e abusa del potere che ha. Se da bambino vivi cose così, non lo dimenticherai. E sa cosa è veramente brutto? È un terribile spreco di energie". Su dLui di Repubblica l’intervista di Giovanni N. Ciullo Google translator "There was a teacher, someone who chose who to destroy and went all the way. That year it was my turn. I was a normal child, with some reading problems and dyslexia yes, but I turned into a boy who no longer spoke. My mother established what I would become. And now that she's gone (she passed away in 2021, ed) I realize how much she risked, investing everything in me". Mika, born Michael H. Penniman Jr., will turn 40 on August 18 and talks about his life: his escape from the civil war, dyslexia, the nights sleeping in the car with his mother. "What I fear is not having the possibility to do what I do anymore. If the public leaves me, if the opportunities are gone, this dream factory – which belongs not only to me, but to everyone who works with me – will no longer be possible. This is my real responsibility", explains Mika speaking of the relationship with success. And he reveals his greatest fears: "I fear those who find satisfaction in instilling fear, belittling or humiliating others. Certain police forces, those who use and abuse the power they have. If you experience things like this as a child, you will not forget it. And know what's really bad? It's a terrible waste of energy." On dLui di Repubblica the interview of Giovanni N. Ciullo 1 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 10, 2023 Author Share Posted June 10, 2023 INSTAGRAM dluirepubblica https://www.instagram.com/p/CtTP-hlstYt/ SENZA PERDERE LA MERAVIGLIA «Cos'è per me la meraviglia? Essere ancora capace di volare, riuscendo a divertirmi anche facendo un mestiere serio come la musica. Ho il grande privilegio di poter dire a me stesso: “Puoi continuare a vivere e invecchiare nel modo più consapevole, istintivo e illogico possibile”. Avendo così forse anche la possibilità di essere davvero felice». @mikainstagram su dLUI in un servizio e un’intervista in esclusiva di Giovanni N. Ciullo @gienneci -- Photo @danielrieraofficial per #dLUI Style @nikpiras -- EIC @efarneti -- Full credits: In all service: clothing @maisonvalentino accessories Valentino Garavani Hair: @geraldinefougeratgay Make-up: @gasseroman using @maccosmetics Styling assistant: @albertosardella_ Location: @anticamera_location #Cover #Mika Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 10, 2023 Author Share Posted June 10, 2023 (edited) Behind the scenes INSTAGRAM https://www.instagram.com/reel/CtTZ0TcPGsS/ Twitter TikTok Edited June 10, 2023 by Kumazzz Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 10, 2023 Author Share Posted June 10, 2023 INSTAGRAM mikainstagram https://www.instagram.com/p/CtTqk4LMG56/ Cosa mi rende orgoglioso oggi? Aver costruito un mondo non solo mio, ma che appartiene anche agli altri. L’intervista completa su @Dluirepubblica anche online. What makes me proud today? That I have built a world that is not only mine, but that also belongs to others. Check out the full interview in @dluirepubblica which is out today in Italy and online! #dLUI #LaRepubblica 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 11, 2023 Author Share Posted June 11, 2023 Dlui la Repubblica - 10 Giugno 2023 👉 PDF file ( 11 pages / 1.3 MB ) 2023.06.10_Dlui la Repubblica - 10 Giugno 2023.pdf page 1 page 15 page 16 page 26 page 27 page 28 page 29 page 30 page 31 page 32 page 33 The article is HERE and Google translator 1 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 13, 2023 Author Share Posted June 13, 2023 FASHION PHOTOGRAPHY https://www.fashionotography.com/mika-valentino-d-lui-la-repubblica-2023/ Mika in Valentino on D Lui la Repubblica June 10th, 2023 by Daniel Rier by Maximilian June 11, 2023 Acclaimed singer-songwriter Mika graces the cover of D Lui la Repubblica’s June 10th, 2023 issue, captured in an elegant black & white image by photographer Daniel Riera. Adorned in a refined total look from Valentino, Mika’s style is curated by D Lui’s fashion director Nik Piras, who also selects additional Valentino pieces for the cover story. In charge of hair styling is Geraldine Fougerat Gay with make-up by Roman Gasser. Mika is an acclaimed singer-songwriter known for his captivating vocal range and eclectic pop sound. Born as Michael Holbrook Penniman Jr. in Beirut, Lebanon and raised in Paris and London, he gained worldwide fame with his debut album “Life in Cartoon Motion“. Mika’s work spans from whimsical tunes to poignant ballads, showcasing his talent for melding diverse musical genres. His signature style is a vibrant fusion of pop, rock, and classical elements, which is appealing to a global audience. An expressive performer, Mika is also known for his flamboyant style and commitment to LGBTQ+ rights. 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
holdingyourdrink Posted June 13, 2023 Share Posted June 13, 2023 On 6/9/2023 at 4:39 AM, Kumazzz said: What dreams do you have today? «Feeling that I still have potential.» For fear of losing the success achieved or for the ambition to have more and more? «Out of a desperate desire to continue to feel creative.» Are you afraid of something? «I have many, too many. I could be the synthesis of all Woody Allen cliché-characters. But there are two that overshadow the others: being bored with life. And lose everything I have.» These answers are so brutally honest I had to read them twice to make sure I read them right. Speaking about his fears so openly. Which makes me wonder if his decisions nowadays are more fear instilled rather than born out of creativity and freedom. Or maybe they go hand in hand more than we realize? 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
mellody Posted June 14, 2023 Share Posted June 14, 2023 1 hour ago, holdingyourdrink said: These answers are so brutally honest I had to read them twice to make sure I read them right. Speaking about his fears so openly. Which makes me wonder if his decisions nowadays are more fear instilled rather than born out of creativity and freedom. Or maybe they go hand in hand more than we realize? I don't know about the fear of losing his creativity, but the third question he has been asked before in other interviews, dating back to maybe even a decade ago, and he always replied that it's too many fears. Except for that one Italian interview last year (I think?) where he said something like that there's no reason to have fears. Well, seems like that was more a wish than his reality. I think the "being bored with life" might be the same as the fear of mediocrity that he has talked about before. The "losing everything" is interesting tho. In the "letter from Mika to Michael" in 2019 he talked about being able to survive everywhere, because he's been through it before. Even more interesting is his reply to the next question, that he's not afraid to lose the people he loves, because he knows that life goes on. I mean, what? Life goes on when you lose someone you love, but not when you lose your money and houses? This makes me wonder how much he still has numbed his pain, so he doesn't have to feel it. By working like a maniac, for example. There's so much in this interview, I don't even know where to start. For now, I need to sleep. But yes, as you say, he's absolutely honest, and I love that. I think it might mean that he knows that keeping the emotions closed off will only make things worse. See also "Keep it Simple", Vianney's part. Also what he said in the La Prairie interview, about going to his workout sessions with honesty about how he's feeling. I'm not sure if he understands the whole complexity, but he feels that being open helps him. He says he wants to stay soft, he knows how important it is. Knowing and doing are two different things, but I'm happy to see that he's trying the best he can. 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
holdingyourdrink Posted June 14, 2023 Share Posted June 14, 2023 9 hours ago, mellody said: I think the "being bored with life" might be the same as the fear of mediocrity that he has talked about before. I was thinking this too. He lives an extraordinary life, it’s definitely different from the masses. But I personally don’t think he has to be afraid of that, because his mindset won’t change and he won’t settle for ordinary - whatever the definition that may be to him. 9 hours ago, mellody said: In the "letter from Mika to Michael" in 2019 he talked about being able to survive everywhere, because he's been through it before. Even more interesting is his reply to the next question, that he's not afraid to lose the people he loves, because he knows that life goes on. I mean, what? Life goes on when you lose someone you love, but not when you lose your money and houses? That’s not how I understood his reply about money. They say money doesn’t make you happy - but it makes life a LOT easier. And it’s true, because many (if not most) problems in this world are caused by a lack of money. If you can take away this from the equation, there may still be other things to worry about and also to process. But at least it won’t have the additional money stress. And I think the answer “life goes on” is rather a sad statement of the bittersweet reality. The realization that fear doesn’t equal sadness in that sense is almost freeing, if I may interpret his answer. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
mellody Posted June 14, 2023 Share Posted June 14, 2023 8 hours ago, holdingyourdrink said: That’s not how I understood his reply about money. I wasn't referring to his reply about money, I agree with you there... but to this: On 6/9/2023 at 4:39 AM, Kumazzz said: And lose everything I have.» Including the people he loves? «No, I am no longer afraid of losing them because now I know that you survive, that life goes on». He's afraid of losing everything he has - but he is no longer afraid of losing the people he loves. So what is he most afraid of losing? Isn't it rather the people you're close to, who can catch you when you fall, to help you through the pain of losing something (or someone)? Probably he doesn't just mean money and houses by "everything", but it's part of what he has. But, reading it again, maybe this is the specification of what he meant by "everything": On 6/9/2023 at 4:39 AM, Kumazzz said: What I fear is not having the possibility to do what I do anymore. If the audience abandons me, if the opportunities are gone, this dream factory – which belongs not only to me, but to everyone who works with me – will no longer be possible. This is my real responsibility So it would be rather "everything I have achieved" instead of "everything I have". It seems he is torn between living his creativity the way he wants to, and taking too many risks, that might cost him more than just money. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Chiara 83 Posted June 14, 2023 Share Posted June 14, 2023 27 minutes ago, mellody said: I wasn't referring to his reply about money, I agree with you there... but to this: He's afraid of losing everything he has - but he is no longer afraid of losing the people he loves. So what is he most afraid of losing? Isn't it rather the people you're close to, who can catch you when you fall, to help you through the pain of losing something (or someone)? Probably he doesn't just mean money and houses by "everything", but it's part of what he has. But, reading it again, maybe this is the specification of what he meant by "everything": So it would be rather "everything I have achieved" instead of "everything I have". It seems he is torn between living his creativity the way he wants to, and taking too many risks, that might cost him more than just money. I tend to agree with you. I read the interview more than once (in italian of course) and I think that by "losing everything" he meant everything he created with his mother and his family, that dream world which always gave him the sense of value. His artistic career. His potential in creating projects. This can also indirectly include money and houses but I interpreted his answer in a larger sense. Concerning his words about losing people we love, I guess he meant that he already experienced this sorrow (especially when his mother passed away) and now he knows that it's possible to survive and go on, to find the strength to face his new life without someone he loved so much. He was probably saying this with tears in his eyes.🥺 Now more than ever, he needs to feel capable to create (music, songs, a new set on stage, a piece of theatre...) I found this interview very deep, honest and meaningful❤ 3 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kumazzz Posted June 14, 2023 Author Share Posted June 14, 2023 YoMIKA added three photos from the dLui issue. https://www.yomika.com/photos/ 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now